| si, il 25 Aprile è anche una giornata del ricordo, del ricordo degli italiani per TUTTE le vittime della seconda guerra mondiale, delle persone che volendo o nolenti sono state trascinate in una guerra e che hanno sofferto e son morti su tutti gli schieramenti , inclusi TUTTI i civili innocenti. Il 25 Aprile è anche la giornata in cui si ricorda la fine di quella guerra, che tanto dolore ha portato a tutti, ma che finalmente finì e diede inizio a un lungo periodo di Pace e prosperità.
E' vero che la storia la scrivono i vincitori e che la politica crea dei simboli per tenere le persone divise quanto basta per portare acqua al loro mulino, ma non dobbiamo dimenticare che si usciva da un periodo in cui tutte le liberà democratiche erano state abolite da decenni, dove non c'era libertà di parola, dove chi non era d'accordo era da considerarsi un nemico, prima da allontanare, poi da rinchiudere e infine da uccidere. Qualcuno potrà dire che in quel periodo furono fatte molte cose buone, infrastrutture, bonifiche, che i treni arrivavano puntuale, etc. ma che costo. Tutte le strade che portano all'inferno sono lastricate da tante buone intenzioni (Verum velle parum est) e di esempi nella storia ce ne son tanti a partire dal cristianesimo col tempo si è trasformato nell'inquisizione, perpetuando atrocità peggiori di quelle che i romani avevano fatto loro, alla rivoluzione francese che dopo aver ucciso il sovrano cattivo, ha fatto atrocità peggiori anche contro i promotori (La Rivoluzione è come Saturno: divora i suoi figli), al comunismo dove dovevano essere tutti uguali e invece qualcuno era più uguale degli altri , ai vari regimi totalitari che hanno avuto l'iniziale sostegno del popolo, e che in nome del quale hanno commesso le più grandi atrocità (vedi il nazismo).
La guerra è sempre accompagnata da atrocità commesse contro i civili, un aspetto tragico e deprimente dei conflitti armati che ha caratterizzato la storia umana innumerevoli volte e per i quali si attiva da parte di chi le ha fatte un dispositivo mentale di autodifesa a giustificare tale azioni (il nemico è un essere inferiore, e va trattato come un animale, sono degli infedeli, è colpa loro se gli stiamo facendo questo, sono loro i cattivi, senza pietà per loro, noi siamo i buoni, dio è con noi).
Anche nell'analizzare le vicende storiche si tende a sottolineare le atrocità subite e a dimenticare quelle fatte, su queste cose raramente si è obbiettivi quando invece ci deve essere una condanna ferma su queste violenze, indifferentemente da chi le compie.
Purtroppo le atrocità sui civili non solo provocano enormi sofferenze umane, ma hanno anche conseguenze durature sulla società. Portano a traumi psicologici, distruggono comunità e alimentano cicli di vendetta e violenza che possono perpetuarsi per generazioni allargando l'odio non solo verso a chi le ha commesse, ma a tutta la categoria senza distinzione.
Per cercare di attenuarne le conseguenze bisognerebbe sempre perseguire i responsabili attraverso la giustizia, promuovere la riconciliazione e la coesistenza pacifica, cosa non facile vista la natura rancorosa dell'essere umano.
Le guerre sono sempre esistite, e visti gli sviluppi moderni, son convinto che sempre esisteranno, e saranno sempre accompagnate da atrocità e tanta sofferenza da tutte le parti.
Per fortuna, tutte le guerre hanno avuto una fine, e la fine di una guerra è sempre un evento da festeggiare e ricordare.
Soprattutto RICORDARE, perchè chi dimentica il passato è destinato a ripeterlo, e purtroppo sta accadendo di nuovo, non appena la maggioranza delle persone che hanno vissuto sulla loro pelle una guerra , le nuove generazioni ricominciano, pensando di poter risolvere i loro problemi con le armi, ignorandone le conseguenze negative (sia dei vinti che dei vincitori).
Le infami "marocchinate" sono una delle tante atrocità della guerra commesse da tutti gli schieramenti (anche da noi italiani, vedi Libia e colonie), da condannare e perseguire come tutti i crimini di guerra (bombardamenti di obbiettivi civili, esecuzioni di massa, pulizia etnica e razziale, etc.)
Per questi eventi esistono le giornate della memoria, che giustamente devono far ricordare alle persone quegli eventi, ma che devono anche far riflette e lavorare affinché non si ripetano più. Purtroppo sempre più spesso vengono usati per fare politica (da tutti gli schieramenti) e per ravvivare il fuoco della vendetta, del rancore, dell'odio e come bandiera per identificare uno schieramento, al solo fine di strumentalizzare la cosa per un tornaconto politico, per cercare lo scontro e alimentare l'estremismo e la violenza, soprattutto nei giovani (dai cattivi maestri).
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