METAL DETECTOR HOBBY

Pirate Phoenix Pro

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view post Posted on 7/4/2024, 18:19     +5   +1   +1
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sergent

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Ecco il mio report sul Pirate Phoenix Pro, l’ultimo e più evoluto di casa Pirate, ormai lo uso da 4 mesi buoni, portato qua e là e quindi ho pensato bene di fare un favore a tutti lasciando un resoconto scritto.

Inizio dicendo che tutto il seguente scritto è l’opinione mia e solo mia, e i risultati sono stati ottenuti al 90% sull’Appenino centrale e il restante sui campi, arati o no, che ho trovato liberi in questo periodo che essendo di semina sono rari.

Il settaggio dello strumento è semplice tanto quanta l’intera macchina, il menù è composto da 6 voci, discriminazione 0 - 63, soglia (che regola anche la sensibilità generale 0 – 100 e oltre), volume generale 0 - 63, volume del ferro 0 - 63 (che non è stato tradotto bene, è l’iron reject in realtà) il ground (bilanciamento terreno, automatico o manuale 0 - 100) e ovviamente se si setta su manuale si va alla sesta e ultima voce, cioè il valore del terreno che si regola pompando la piastra in una zona vuota e aumentando con i tasti + e – fino ad ottenere una risposta nulla, estremamente bassa se lo si vuole nervoso o identica sia in fase di sollevamento che discesa (quest’ultima solo su certi terreni un po' ignoranti e molto carbonatici).

I valori ID vanno da -99 a +99, troviamo i valori più interessanti come monete e altro da circa +34 a +89/91.
Sotto ai valori di ID troviamo una vera chicca per uno strumento da 300€, la strength, cioè la forza di ritorno del segnale, più si ha un valore alto (mediamente 2.70/80) più l’oggetto è vicino alla superficie, viceversa è lontano, o magari messo di taglio, quindi risponde con forza minore; posso assicurare è di una precisione inaspettata con un corretto bilanciamento!

Specifico, tolti i campi, bilancio sempre manualmente, ma tornerò sull’argomento dopo che è una voce a se stante.

Iniziamo dai punti di forza dello strumento:
Facilità d’utilizzo: usarlo in modalità base è semplicissimo, impostati i parametri standard si imposta lo strumento su automatico e si inizia; si perde ovviamente profondità e anche la recovery speed ne risente, ma se volete usarlo su un campo, è l’unica via percorribile, garantito.
Recovery speed e volume: il metal ha un volume che probabilmente è udibile da un sordo anche a metà scala, e la velocità di recovery è eccellente, se ce qualcosa, pure sotto 50 cm, il metal urla come un pazzo alzando il tono; ovviamente la discriminazione come vedremo è quello che è, ma per la montagna è eccellente e personalmente amo questo aspetto.

Grafico: lo strumento usa 2 diversi tipi di grafici il famoso X-Y diviso in 4 quadranti e un istogramma molto simile a quelli Minelab, anzi forse copiato direttamente da loro! Io personalmente uso sempre l’X-Y, che è estremante e incredibilmente preciso!
Anche i suoni profondi, se si intravede una mezza barrettina dal quadrante basso sx a alto dx, allora state certi che è un metallo non ferroso. Può cadere in inganno con il ferro grande ma è di facile riconoscimento, la barra va quasi dritta, scostata di qualche mm proprio dalla barra centrale. Ovviamente tolto non sia in un campo consiglio di aprire sempre un minimo la buca, si possono avere sorprese di spessore.

Bilanciamento: il bilanciamento è facile e indicativamente chiunque con un minimo di esperienza può farlo correttamente; il problema è però nell’estrema sensibilità dei valori, può capitare di avere uno strumento perfettamente bilanciato al valore 62, ma già a 63 è nervoso e a 64 si è sbilanciati e anche di molto; questo è dato da un sistema elettronico grezzo, da battaglia, che non ha mezze misure diciamo. Capita che su 10 uscite almeno in 3 posti si sia costretti a tenere il metal bilanciato giusto giusto e quindi estremamente chiacchierone; la cosa infatti va fatta e ripetuta allo sfinimento, soprattutto all’inizio, sbilanciando lo strumento sempre prima di iniziare e poi re-iniziare la fase di bilanciamento nuovamente, questo è spesso stressante e a volte da una vallata all’altra di una montagna va ribilanciato; e magari si sono percorsi 600 metri scarsi; però ripeto, a un certo punto si capisce dove stanno le tolleranze dello strumento, e si riesce ad accettare anche il suo nervosismo, inverso invece quando si muta ed è troppo calmo; probabilmente siete andati in sovra bilanciamento e state lasciando qualcosa dietro.

Profondità: se la Pirate ha un merito è qui, indubbio abbinata alla recovery rende questo strumento un mulo da scavo; i 40 centimetri sono alla portata sempre anche su monete piccole; se correttamente bilanciato sfonda praticamente in ogni terreno che lo permette. La Pirate come disclaimer dice proprio “capace di penetrare terreni rocciosi e ricchi di cocci e terrecotte”, se all’inizio può sembrare la solita promessa di marketing vi garantisco che non lo è. Non teme il mineralizzato infatti, e in terreni antropicizzati anche pesantemente, se si capisce come bilanciarlo e si riesce ad arrivare ai giusti valori di ground, si ottengono clamorose sorprese, persino in posti dove mi venne detto erano passati veramente tutti.
Il tutto ovviamente sta nel corretto bilanciamento e nel capire come gestire la soglia, che va regolata con cura estrema, e va capito quando tenerla bassa o alta, in base al terreno e in base alle condizioni generali del suolo.
Inutile precisare che si abbina a una spazzolata lenta o lentissima; la fretta non ha spazi su questo metal detector.

Sensibilità sul piccolo: come uno strumento così poco costoso e d’assalto abbia un’elettronica così sensibile è per me ancora una sorpresa. Nonostante usi una piastra grossa, la sensibilità su monete e piccolissimi pezzi è impressionante, e ancora di più è scoprire che lo fa anche per profondità di tutto rispetto, fra pietre e cocci. Assolutamente uno degli aspetti più gratificanti dell’utilizzare questa macchina. Persino lasciando un livello di soglia basso, si ottengono prestazioni di fascia alta. In particolar modo sull’argento minuscolo, aspetto dove ha brillato in test su strumenti di varie altre marche, compreso il mio XP che continuava a cantare ferro un pezzo d’argento di tutto rispetto.

Ora passiamo ai tantissimi, purtroppo, punti scomodi di questo strumento:
Materiali: poco da dire, sono di pessima qualità, plastica di dubbio gusto e le aste ballano e hanno perennemente gioco soprattutto l’ultima, quella che sposa con la piastra. Tende a perdere pezzi, i pin di serraggio capita saltino, o peggio levighino e quindi consumino la sede (le aste sono finissime), andando a dilatarla e costringendovi a spendere 20 € per l’asta sostitutiva. L’umidità prima o poi si infiltrerà fra lo schermo e la protezione in plastica che ha, lasciando irrimediabilmente aloni qua e là nello schermetto verde.
Sarebbe facile inserire un prezzo maggiorato di 50/70€ e utilizzare materiali migliori! Confido che con il prossimo strumento si arrivi anche qui.
Elettronica: se l’elettronica da battaglia attira all’inizio per la facilità di utilizzo, è anche vero che questa è scarsa e basta un minimo perché il metal non si accenda, infatti capita di dover premere il tasto di accensione 50 volte per farlo partire, questo è dovuto a un bug di accensione e forse alle batterie date in dotazione.
So solo che ci sono dei video su YT che vi spiegheranno come aggirarlo; io ho risolto spendendo una ventina di euro e prendendo batterie migliori da 2200 mHa contro gli scarsissimi 800 di quelle originali.

Batterie: di serie le batterie sono scarse e durano poco; lo strumento se scende sotto a una determinata soglia di carica (tipo il 20%, indicato con un valore di carica di circa 11.8 V) inizia a non funzionare più, impazzisce e diventa inutilizzabile, quindi tenete a mente il consiglio sopra di dotarvi di batterie maggiorate o almeno di un altro pacco da 800 originali.

Interferenze: se ce un’antenna o qualunque altra fonte di disturbo vicino al metal o nei paraggi, scordatevi di cercare. La protezione contro le EMI non è adeguata purtroppo, se vi arriva un messaggio e il telefono è in tasca, capita spesso che lo strumento scatti e faccia falsi segnali. In montagna se avete nella vallata vicino un ripetitore, sappiate che è meglio cambiare zona sin da subito. L’alta tensione invece non presenta il medesimo problema, non ho ancora ben capito come mai di questa differenza abissale.

Buche aperte: il bilanciamento manuale vi regala una profondità squisitamente superiore in fase di ricerca, se non fosse che renderà spesso le buche aperte dei falsi segnali. Spesso piccoli vuoti nel terreno o rigonfiamenti del terreno fanno scattare lo strumento; basterà passare in modalità automatica per qualche secondo e ripassare la piastra per verificare la veridicità del segnale; però è comunque una scocciatura da tenere a mente.
Questo punto specifica perché è meglio non usarlo sui terreni fortemente arati, o meglio, usarlo solo in automatico; spesso suona lo spazio fra le zolle infatti.
Discriminazione: se è vero che il grafico e il suono sono per la maggior parte delle volte precisi e di sicura lettura, non si può dire lo stesso della discriminazione generale sui metalli nobili; infatti è molto imprecisa e di maglia larghissima; personalmente la tengo sempre estremamente bassa, sui 10/15, ma anche portandola a valori alti i chiodi di ferro o comunque pezzi circolari in ferro, seppure minuscoli, li rileverà, maluccio ma possono ingannarvi facilmente all’inizio.
Onestamente non lo vedo come un difetto vero e proprio, ma per chi fa campi so è una rottura e quindi lo riporto qui.

Peso: la macchina pesa poco pure con piastre da 13 o 15 (1,25 – 1,40 kg), ma è così tanto sbilanciata sul polso da renderla paragonabile a portare in giro su un braccio solo, 3 kg di strumento. Per quello è estremamente adatto a spazi aperti, o a zone delimitate di ripasso; usarlo a spasso qua e là su pettate e praterie di montagna vi lusserà una spalla se non siete abituati a strumenti “voluminosi”.

Trasporto: è zainabile come un caterpillar 😅, io uso un 60 litri come zaino e ci sta giusto giusto, infatti si smonta in tre pezzi e portarlo in giro chiuso vi costringerà come me a perdere sempre 5 minuti a montarlo al meglio, sempre non vi sia saltato via qualcosa obbligandovi a usare il nastro americano; che posso garantirvi dovete sempre avere con voi se prendete un Pirate.

cat.jfif

Tutto sommato è uno strumento che sto amando e odiando contemporaneamente.
Va scelto in base alla zona, ampi prati, zone che si conoscono e si sa dove usarlo; non è certamente uno strumento da portare a spasso qua e là, troppo lento e pesante. Per quello per esplorare uso sempre il fedelissimo Deus II, e il Pirate diventa la prima scelta per ripassi o per zone dove la profondità è tanta e non si vuole ricorrere magari a Relic striker ancor più ingombranti e assolutamente non zainabili.
Posso consigliarlo a chi vuole fare una prova, a chi ha un budget limitato ma necessità di forte profondità; o semplicemente a chi, con esperienza, sa come settarlo e ama perdersi fra le sfumature di segnale, chiacchiericci di profondità e piastre enormi.
Richiede sicuramente tante uscite per capirlo, che alle prime volete tirarlo contro un sasso e lasciarlo lì, l’amore per questa macchina viene piano piano e con l’esperienza, rimanendo, per me, un metal che non va mai usato come principale in ogni condizione a prescindere, ma che ha saputo dare “la biada” a strumenti da migliaia di euro con cento parametri settabili in più e migliaia di opzioni aggiuntive, che spesso si rivelano solo un intoppo però, cosa che il Pirate per fortuna (e per forza) non ha.
Insomma, è come andare a caccia di pagliuzze d’oro con un enorme Caterpillar D11, probabilmente farete un disastro con zero risultati, ma avete una chance di arrivare direttamente alla vena aurifera😋!

Attached Image: pirate (1)

pirate (1)

 
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view post Posted on 7/4/2024, 18:23     +1   +1   +1
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Ottimo lavoro complimenti Caesar
 
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Ottimo Caesar. Se si parla di Pirate leggo sempre volentieri perché, al tempo, comprai quello che era il top di gamma..mi pare il 2016. Quando lo presi venne subito visto come una “bulgarata” così come il Blisstool. Ma non è una bulgarata e confermo che, per quello che costano, si mangiano top di gamma molto più costosi. Grazie del report. :thumb_yello:
 
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view post Posted on 7/4/2024, 18:53     +1   +1   +1
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tenent

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Complimenti Caesar, report molto dettagliato e onesto, che non nasconde eventuali difetti il che è molto apprezzabile per farsi un'idea quanto più realistica della macchina. Mi incuriosisce per l'elevata profondità e il prezzo relativamente basso. Sicuramente se uno non vuole spendere molto può dotarsi di una macchina che sfonda parecchio!
 
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view post Posted on 7/4/2024, 19:21     +1   +1
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CITAZIONE (Manny-77 @ 7/4/2024, 19:53) 
Complimenti Caesar, report molto dettagliato e onesto, che non nasconde eventuali difetti il che è molto apprezzabile per farsi un'idea quanto più realistica della macchina. Mi incuriosisce per l'elevata profondità e il prezzo relativamente basso. Sicuramente se uno non vuole spendere molto può dotarsi di una macchina che sfonda parecchio!

Si, usarlo da ripasso è il suo giusto utilizzo, se si vuole profondità incredibile senza andare sui quasi 900€ dello Striker, che resta però ancora più scomodo.
 
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view post Posted on 7/4/2024, 19:24     +1   +1
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Resta più scomodo cosa intendi?
 
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CITAZIONE (Ogliuga @ 7/4/2024, 20:24) 
Resta più scomodo cosa intendi?

E' ancora meno zainabile e pesa parecchio di più, e con la piastra grande rompe le spalle ben prima del Pirate che già comunque dopo un ora ti costringe a fermarti un attimino.
 
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Non so, secondo me era ottimamente bilanciato e poi lo usavo per il 95% delle volte con la Ultimate. Il peso complessivo si attestava, con la Ultimate, sul kg e spiccioli. Sai bene che io dò molta importanza alla leggerezza e lo Striker è tutto sommato leggero..con la Ultimate eh, non con la 15x18”
 
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CITAZIONE (Ogliuga @ 8/4/2024, 11:50) 
Non so, secondo me era ottimamente bilanciato e poi lo usavo per il 95% delle volte con la Ultimate. Il peso complessivo si attestava, con la Ultimate, sul kg e spiccioli. Sai bene che io dò molta importanza alla leggerezza e lo Striker è tutto sommato leggero..con la Ultimate eh, non con la 15x18”

A nono con la ultimate migliorava parecchio, dico con quella enorme da 18x15.
 
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