METAL DETECTOR HOBBY

La mitragliatrice Breda Mod.37

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view post Posted on 25/1/2019, 12:07     +4   +1   +1
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Feramiu' H24
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La mitragliatrice Breda Mod.37
“La Pesante” del Sergente nella neve

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Al solito, trovo in rete (troppe le fonti per citarle tutte, spero di non aver utilizzato testi e immagini protette da copyright) e ri-elaboro:

Nel panorama bellico italiano si distinsero alcune armi che dimostrarono come non fosse del tutto inadeguato l’ambiente industriale dello Stivale. Tra queste abbiamo la mitragliatrice Breda modello 1937. Il Fucile Mitragliatore Breda M30 aveva rivelato sul campo tutte le sue problematiche (scarsa cadenza di fuoco, assoluta scomodità, scarsa capacità offensiva, scarsa affidabilità meccanica, eccessiva sensibilità agli agenti ambientali ed al clima, eccessiva complessità meccanica,) che lo ponevano come assolutamente inadatto per i compiti verso i quali era stato progettato, ovvero la guerra veloce fatta di battaglie costituite da accerchiamenti e rapidi cambi di fronte. Inoltre l’arma progettata “in laboratorio” era incapace di funzionare nei territori diversissimi dell’immenso panorama bellico: dalle fredde steppe russe sino agli assolati deserti africani. Lo Stato Maggiore in compenso, nel perseguire il suo scopo di sostituire l’ormai vetusta mitragliatrice pesante Fiat mod. 14/35, nel 1937 adottò la migliore arma automatica italiana del secondo conflitto mondiale, la Breda mod. 37.

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In realtà l’arma era stata concepita quattro anni prima e presentata in seguito presso la mostra d’armi tenutasi a Brescia nel Maggio del 1935. Già sin dalle sue primissime apparizioni questa si rivelò ideale per l’uso cui era destinata, cioè il sostegno alla fanteria nelle azioni d’attacco e di difesa da attuare durante una guerra veloce e moderna. Il lettore non deve rimanere stupito che la Breda abbia generato due armi così diverse tra loro, una scadente e l’altra eccellente. La società Breda infatti era formata da tantissimi reparti differenti tra loro e specializzati in vari campi, ognuno indipendente dall’ altro. L’aveva voluta così l’ingegner Ernesto Breda, suo fondatore. Nato il 6 settembre 1852 a Campo San Martino, egli era figlio di una famiglia dedita alla produzione della ghisa; si laurea a Padova e dopo un periodo diviso tra il lavoro presso l’industria per le costruzioni pubbliche del cugino e il ruolo di sindaco presso il suo paese natale, rileva a Milano “L’Elvetica”, un’officina meccanica in liquidazione. Egli rinnova il parco macchine e si specializza nelle produzioni ferroviarie. In seguito comincia anche la produzione bellica e durante la prima guerra mondiale la Breda, che nel frattempo si specializza anche nelle costruzioni aeronautiche, diventerà un vero colosso industriale italiano. Il 6 Novembre 1918 Ernesto Breda muore e lascia il gruppo Breda con tutti i dipartimenti da egli sviluppati a suo figlio, Giovanni Breda, il quale non essendo all’ altezza del padre decide di lasciare l’amministrazione del gruppo al conte Guido Sagramoso (che mantiene l’incarico sino al 1944). Giovanni Breda però si era dimesso nel 1933 e da quel momento l’industria non rientrò più nei beni della famiglia Breda. Nel secondo dopoguerra la Breda finirà invischiata in quei giochi di prestiti e garanzie che si rivelarono micidiali per quelle aziende che le accolsero, finendo così smembrata in varie parti. Oggi varie aziende portano il marchio “Breda” e lo stemma col cavallo, ma in realtà queste non discendono dalla Breda, si sono limitate a comprare qualche reparto o brevetto.

Tornando alla Breda M37, quest’arma rappresentò un vero e proprio punto di svolta, infatti per la prima volta l’esercito italiano ebbe un’arma d’ideazione e di produzione nazionale funzionante a recupero di gas (e non ad utilizzazione diretta del rinculo). Il raffreddamento della canna era ad aria, il funzionamento a tiro automatico.

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Canna smontata dall'arma, al di sotto si nota il cilindro dei gas. Nota: la sola canna pesava circa 8 chili!!!

Arma lunga 1,270 m, pesava 19,4 kg (38,2 k con sostegno a treppiede). La pallottola aveva una velocità iniziale di 800 m/s, con una celerità di tiro massima di 450 colpi al minuto, arrivando in realtà durante la fasi a fuoco a circa 250 colpi al minuto. La gittata utile era di 1200 m, mentre la massima era di ben 5200 m. In virtù della cadenza di fuoco sostenuta, ma non eccessiva e del buon raffreddamento, la canna prima di dovere essere sostituita per usura poteva sparare ben 20.000 colpi; era alimentata con proiettili 8 × 59 mm RB Breda prodotti in Italia. Proprio a questo tipo di proiettile, particolarmente pesante, si deve la potenza devastante ed il grande potere d’arresto della mitragliatrice, anche dalla lunga distanza.

Le munizioni erano contenute in un caricatore da 20 colpi a piastrina che veniva introdotto sul lato sinistro dell'arma, come nella mitragliatrice francese Hotchkiss M.le 1914.

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Per effettuare il fuoco continuo il servente doveva inserire un caricatore dopo l'altro, mentre il mitragliere teneva premuto il pulsante di sparo.

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Pulsante di sparo e congegno di sicura

Una caratteristica peculiare dell'arma era quella che ogni bossolo, dopo lo sparo, veniva reinserito nel caricatore. Per poter ricaricare le piastrine di alimentazione o caricatori, esisteva un macchina portatile azionata a manovella che provvedeva a togliere i bossoli dalla piastrina ed a introdurre le nuove cartucce; questo dispositivo era dotato di una tramoggia entro la quale venivano introdotte le cartucce sfuse (fonte: Istruzione provvisoria sulla mitragliatrice Breda 37).

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al minuto 6:25 di questo splendido filmato si vede questa operazione

Si trattava di uno schema unico della Breda 37, e rappresenta una raffinatezza meccanica utile in tempo di pace, dove le munizioni utilizzate nelle esercitazioni si ricaricano regolarmente, ma che diviene una superflua complessità in guerra.
Vale la pena menzionare anche l'affusto a treppiede della Breda, che come l'arma era ben fatto e robusto: aveva regolazione verticale e orizzontale e anche la possibilità di aggiustamento micrometrico, sia verticale che orizzontale, il che contribuiva non poco alla precisione dell'arma. Inoltre, poteva essere trasformato in affusto contraereo smontando la culla, aggiungendo un quarto piede di sostegno e sollevando l'appoggio posteriore sul quale si fissava la culla.

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Esteticamente poi la Breda M37 era dotata di una linea compatta e moderna, che da un punto di vista pratico la rendeva un’arma maneggevole e facilmente manovrabile, insomma una vera arma da guerra. Inoltre poi poteva essere lubrificata sia con l’olio Breda per armi che con l’olio d’oliva, senza che le prestazioni subissero sostanziali ribassi: per le sue caratteristiche di rustica semplicità e di robustezza essa fu un’arma estremamente versatile, che fece suonare la sua tonante voce con estrema violenza sia nei freddi ghiacciai russi che nelle roventi sabbie africane. Forse l’unico suo neo era costituito dal peso eccessivo, specie se confrontato con mitragliatrici straniere similari.
Questa mitragliatrice ricevette molte note positive dai soldati al fronte, specie per l’affidabilità del fuoco: raramente questa s’inceppava, anche se in condizioni ambientali proibitive (come in mezzo alla sabbia del deserto). In seguito venne anche prodotto un modello 1938, pensato per l’uso a bordo di mezzi blindati e per la difesa delle casematte. Le uniche differenze sono costituite dall‘ impugnatura (doppia maniglia nell’M37, a pistola nell’M38) e dal caricatore (posto nella sommità dell’M38).

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Esemplare di Breda mod.38

Nella fase avanzata del conflitto, alcune mod. 38 furono convertite per l'uso terrestre, dotandole di adattatore per treppiede standard e congegni di mira aggiuntivi

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Tanto grande fu il successo della Breda M37 che venne utilizzata anche dall’ esercito ungherese e dai SAS britannici, che ne ammirarono le caratteristiche di semplicità, potenza ed affidabilità.
Dopo l'armistizio di Cassibile e l'occupazione tedesca, le armi cadute nelle mani della Wehrmacht furono immesse in servizio come schweres Maschinengewehr 259 (italienisches) o s.MG 259(i).
La Breda 37 fu anche utilizzata dall'esercito portoghese, sotto il nome di Metralhadora pesada 7,92 mm M/938 Breda. Venne impiegata in Africa durante la guerra coloniale portoghese.

Rimasta in servizio nell’ esercito italiano sino agli anni ’70, oggi può ancora essere vista in qualche scenario bellico (in rari casi).
Ultimo particolare, la Breda M37 gode di particolare simpatia presso gli ambienti del softair e del paintball, dove repliche modificate per la pratica di queste attività sportive vengono ampiamente impiegate.
Pasquale Piraino

Ed ora, qualche considerazione personale:

l'arma in sè non era malvagissima, utilizzava tra l'altro il sistema, modernissimo all'epoca, della sottrazione di gas per le operazioni di riarmo, accoppiato però ad un arcaico ed assurdo sistema di alimentazione. Sarebbe bastato mutuare il meccanismo di alimentazione della coeva MG34, cosa fattibilissima senza alcuna spesa aggiuntiva (anzi! si sarebbe risparmiato in termini di costi e lavorazioni meccaniche di altissima precisione) per avere un'arma eccezionale! Anzi, fu fatto un passo indietro anche rispetto alla precedente Fiat-Revelli mod.35 che utilizzava un nastro tutto sommato accettabile...

Breda1GBreda2G
nastro con munizioni cal. 8 x 59 Breda utilizzato dalla Fiat-Revelli m.35

Proseguendo la disamina, il peso era veramente eccessivo per un'arma d'appoggio, che forniva una potenza di fuoco limitata sia come rateo di fuoco che come saturazione. La meccanica era di altissima qualità, troppo in realtà, accoppiamenti al centesimo e tolleranze quasi assenti erano sicure fonti di guai nelle condizioni operative dei teatri bellici. Le fasi di chiusura, sparo ed estrazione erano affidate ad un otturatore ingegnoso ma dal funzionamento quantomai critico, giacchè utilizzava un gioco di piani inclinati e contrasti meccanici eccessivamente precari, una manutenzione approssimativa poteva compromettere il funzionamento causando inceppamenti non facili da risolvere.

BREDA_37_OTTURATORE
Italian-Breda-M37-Fronte-Russo-Ww2
Otturatore, composto da massa e blocchetto scorrevole su piani inclinati (trovato di scavo sul Fronte Orientale)

Breda-1937_parts-kit_group
Da sinistra, mollone di recupero, manetta ed asta di armamento, otturatore con pistone

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1) "pinna" posteriore che guida, grazie al moto alternato del gruppo, la slitta di alimentazione; 2) blocchetto che provvede alla chiusura, alla ritenzione della cartuccia ed alla percussione ed estrazione; 3) pistone che spinto indietro dai gas dello sparo provvede a riarmo ed espulsione.

Altro mistero il munizionamento, già testato con successo sulle Fiat -Revelli convertite o fabbricate ex-novo nel Mod.35 ma non utilizzato da nessun'altra arma al mondo, e non intercambiabile con nessun altro tipo di cartucce, nemmeno con le ESTREMAMENTE SIMILI 7,92 Mauser. La solita, infinita, follia logistica italiota, visto che all'epoca la Germania era nostra alleata e avrebbe potuto fornirci scorte infinite di munizioni a poco prezzo.

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Confronto dimensionale tra 8x59 Breda e 7.92x57 Mauser, lunghezza complessiva quasi identica ma tutte le altre quote incompatibili

In compenso, una grossa fornitura di Mod.37 per il Portogallo (Guerra Colonial Portuguesa,1961-1974) fu prodotta nel calibro tedesco. Inspiegabile!!!

Trovo INFINE doveroso fare una precisazione: su molti siti e testi stranieri, evidentemente scritti da persone male informate, si cita come grave difetto della Pesante la lubrificazione forzata del congegno di alimentazione e delle munizioni... SBAGLIATO!!!! Evidentemente per pigrizia hanno mutuato questa caratteristica dal fucile mitragliatore Breda M.30, mentre invece la M.37 NON NECESSITAVA ASSOLUTAMENTE di tale lubrificazione, anzi il manuale cita CHIARAMENTE come le cartucce NON DEBBANO essere lubrificate!!!

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Edited by sofocle62 - 18/2/2019, 11:26
 
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view post Posted on 30/1/2019, 08:44     +1   +1   +1
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Addendum: questa è la cieca gestione dei nostri governi pseudo-comunisti pseudo-pacifisti pseudo-populisti: https://www.armietiro.it/trovato-un-autent...diale-armi-6607 ....

mentre questa è la gestione un pò più illuminata, levantina forse, ma tutto sommato rispettosa della storia:

http://www.deactivated-guns.co.uk/militari.../prod_7383.html
https://www.ima-usa.com/products/italian-w...h-transit-chest
https://militaryantiquesmuseum.com/iwd0002...251.archive.htm
https://www.gunsamerica.com/995910314/ITAL...ANSIT-CHEST.htm
http://www.armslist.com/posts/9134368/arka...57--8mm-mauser-
https://www.ima-usa.com/products/italian-w...un-complete-set

... e potrei continuare quasi all'infinito... provate a farvi due conti!!! :angry: :angry: :angry: :angry: :ranting.gif: :ranting.gif: :ranting.gif: :ranting.gif:
 
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view post Posted on 30/1/2019, 09:22     +1   +1

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Ma trattandosi di reperti anteriori agli anni '50 non potrebbe intervenire la Sopraintendenza? O non hanno nessun valore storico?
 
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view post Posted on 30/1/2019, 09:39     +2   +1   +1
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Domanda sensata, che quindi non può trovare risposta altrettanto sensata in questo paese... di recente si è discussa una legge che dovrebbe colpire DURAMENTE chiunque danneggi il patrimonio storico nazionale... In quest'ottica, se la legge sarà approvata, è mia intenzione citare in giudizio lo stato, visti i danni IRREPARABILI che causa quotidianamente, ad esempio danneggiando in modo irrversibile o distruggendo le armi che esso stesso ha catalogato come "antiche, artistiche o RARE" !!!

Ad ogni modo, l'unica scappatoia percorribile è quella di sensibilizzare i musei locali, che facendone richiesta hanno assolutamente il diritto di conservare questi reperti NELLO STATO ORIGINALE, quindi funzionanti e restaurati a dovere. Non sono certo queste le armi che un terrorista o anarco-insurrezionalista utilizzerebbe per sovvertire l'ordine (quale ordine???) costituito...

Edited by sofocle62 - 30/1/2019, 10:02
 
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...Ahi serva italia, di dolor ostello,
nave senza nocchier in gran tempesta,
non donna di province ma di bordello...
(Dante)
P.S. donna etimologicamente deriva da domina = padrona
 
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view post Posted on 30/1/2019, 10:53     +1   +1
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Si, dal Rinascimento ad oggi non è cambiato nulla, se non in peggio... noi siam da secoli calpesti e derisi, perchè non siam popolo, perchè siam divisi... la speme purtroppo è rimasta tale. Ma tornando al discorso precedente, oltre al danno... altro danno, gli "specialisti" chiamati a distruggere il nostro povero patrimonio, costano un botto alle casse dello stato... in compenso ci dev'essere qualche sottufficiale biricchino, perchè poi sui banchetti delle fiere del settore periodicamente compaiono parti di armi tranciate, rivendute a peso d'oro... mah...
 
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view post Posted on 30/1/2019, 12:54     +1   +1
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general
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Come sempre molto interessante! La meccanica di questi aggeggi è sempre affascinante, soprattutto per le complicazioni che riuscivamo a fare! Ok il buon acciaio ma pesava praticamente quanto un bambino! La scelta della lastrina da venti colpi su una mitragliatrice mi lascia poi veramente stupefatta... scelta per risparmiare colpi per cui ti permetteva di pensarci bene prima di spararne a iosa o... impostazioni di strategie e tattiche sul campo che non prevedevano il tiro a raffica chiamiamolo di copertura... proprio non me lo spiego...

Edited by cesira.66 - 30/1/2019, 13:29
 
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view post Posted on 30/1/2019, 13:43     +1   +1
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Metal posseduti: WHITE'S M6; WHITE'S XLT ARCOBALENO. In uso: XP GOLDMAXX con ULTIMATE 13", XP Maxxim II, e GARRET PROPOINTER
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Alberto, altro post a dir poco interessate, documentato e contestualizzato nell'attuale periodo che vede il collezionismo e la preservazione di questi oggetti storici, compromessi.
Sarebbe davvero un peccato perderi per sempre nella loro originalità.
Complimenti per il bel post!

Luca
 
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view post Posted on 30/1/2019, 13:45     +1   +1   +1
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Feramiu' H24
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La scelta è inspiegabile, specialmente alla luce della terribile esperienza, vissuta dalla parte sbagliata, della Grande Guerra... anche se si rifà ad antenati illustri...



le Hotchkiss 1909, 1914 francesi (licenza USA) che però erano già superate allo scoppio del primo conflitto, a confronto delle realizzazioni tedesche ed austriache...
 
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view post Posted on 30/1/2019, 14:39     +1   +1
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tenent

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Come al solito Sofocle sei un drago, post gustosissimo!
E come da tradizione la cecità dei cattobuonisticomunistisminchiatifinocchietti quando si parla di armi chiudono le paratie e distruggono, forse perché le armi sono alla base della libertà concetto che va un po' stretto a chi vuole sodomizzarci.
 
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view post Posted on 30/1/2019, 16:54     +1   +1
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cristiano
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Grazie Alberto,post che più completo non si può :clap:
 
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view post Posted on 30/1/2019, 20:44     +1   +1
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Ahh,aaa!! ... :mf_lust.gif: ;)
La 'faccenda' si fa interessante...! "Old style post".. :P Che goduria ! :thumb_yello:
 
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view post Posted on 30/1/2019, 21:35     +1   +1
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Grazie ,un bel pezzo di storia bellica italiana!!

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view post Posted on 30/1/2019, 21:57     +1   +1

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CITAZIONE (Born to…search @ 30/1/2019, 20:44) 
Ahh,aaa!! ... :mf_lust.gif: ;)
La 'faccenda' si fa interessante...! "Old style post".. :P Che goduria ! :thumb_yello:

Radici di quercia compa'!!
 
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