| Mia Nonna mi raccontò che fra il 43 e il 44 dalle parti di Senigallia, verso la zona della cava di San Gaudenzio, le famiglie locali, intimorite dalla piega che stavano prendendo gli eventi bellici, decisero di nascondere in un anfratto sulla cima della collina, un pò di quel poco che avevano di prezioso, per la maggior parte forchette e posate varie in argento o ottone dorato, piatti, collanine (spesso però in argento e stagno, erano mezzadri non ricchi). La cava aveva infatti risparmiato una collinetta destinata a uso agricolo, che tutt'ora presenta una gobbetta sulla cima, di 8/9 metri per lato su per giù. dove spesso si appostano i cacciatori o addirittura dove si fanno delle tendate fra amici, pure io ci trascorsi una notte anni fa.
La nicchia è semi visibile ancora, è come un foro, di 70/80 centimetri di diametro, che scende a 45° nella gobba, ricoperto da cespugli e quant'altro può nascere in una zona così impervia.
Ero scettico, in quanto la storia si concludeva così, nel 45, finita la guerra (o come dice mia nonna < passato il fronte>) non tutte le famiglie erano in loco, molte sfollate, altre disperse, qualcuna decimata o scomparsa del tutto. Quando si riandò quindi a riaprire il vano interrato, i "superstiti" si trovarono un buco vuoto, con qualcosina ancora dentro, ma solo quello di poco valore. Gli dissero che i tedeschi costrinsero qualcuno a parlare, altri che forse la zona era stata colpita da delle esplosioni (erano presenti molti crateri intorno, anche di notevoli dimensioni in quanto la zona fu base dell'artiglieria anglo-polacca) e quindi gli scossoni avevano fatto tracimare il buco; qualcun altro dava la colpa alle forti piogge. Onestamente ho sempre pensato come buona la prima, i tedeschi erano come i topi, se ci stava da prendere qualcosa lo facevano senza discutere.
Posai la piastra del mio metal 4 anni fa in quel posto, diciamo non ero chissà quanto convinto. La zona restituì per 2 ore buone solo bossoli, pezzi di bomba, scheggioni; la sorpresa arrivò quando mi decisi a infilare la piastra fra le sterpaglie che ricoprivano la "corona" della gobba, 2 cucchiai, 2 forchette, un coltello da pasto, 2 campanelline da mensa in metallo, forse un tempo rivestite in argento.
Alla fine, tolto un cucchiaio che sembrava proprio militare, il resto era riconducibile a set da sala in uso negli anni 20/30 e forse quindi tramandati fino agli anni 40.
Ancora ho in casa questi ritrovamenti, di assoluto valore considerando la storia che vi è dietro, anche se sono solo di modesta fattura.
Edited by Caesar39 - 23/11/2021, 10:54
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