Bravo Riccardo !!
a tutto questo bisogna aggiungere gli anni o i secoli !! …… e secondo me metterli in pratica facendo anche una differenziazione tra terreno coltivato e terreno non coltivato, dove i fenomeni che hai elencato agiscono in maniera diversa.
Certo nessuno ci può dire se un terreno un secolo fa era o no coltivato, ma sommariamente tra quelli che oggi sono boschi o macchia, anche in precedenza, difficilmente su quei terreni ha agito l’azione delle macchine agricole, perché terreni dedicati o al pascolo o al taglio di legname.
In queste condizioni, i fenomeni o agenti che possono influire sull’affondamento del target sono lo scavo di animali (cinghiali ecc.) e poco più (a parte i movimenti tellurici) e in qualche caso l’erosione, ma essendo terreni sempre coperti di vegetazione, questa si manifesta raramente. E molto spesso questo lo vediamo perché nei boschi o pascoli il target si trova in superficie. Da non trascurare in queste zone la presenza di roccia molto superficiale che blocca la discesa.
Diverse le condizioni di ricerca in un terreno coltivato, dove, innanzitutto l’azione, soprattutto degli aratri, contribuisce ad affondare definitivamente il target (in qualche caso lo riporta in superficie). Parlando delle mie zone, la variazione di colture ha cambiato anche le modalità di aratura. Negli anni passati ero consuetudine arare a profondità di 50 – 60 cm, ora al max si raggiungono i 30 cm. quindi i target affondati precedentemente, a meno che non siano di grosse dimensioni, non saranno ritrovati (e o perlomeno dal mio metal
che non ha mai raggiunto tali profondità).
Il tipo della macchina per la lavorazione, l’aratro ogni anno rigira il terreno, quindi il target può ritornare in superficie, ma attualmente il suo uso è sempre più limitato a favore del ripper (ripuntatore) che dissoda, ma lascia quasi invariata la posizione delle parti di terreno, anzi, in alcuni casi, proprio per la differenza di densità tra target e terreno, può favorire lo sprofondamento. L’erosione sicuramente in questi terreni ha un’azione molto più efficace.
Non ultimo, come dicevi la siccità, che, specialmente in terreni con sempre maggiore mancanza di sostanza organica o argillosi può creare crepe evidenti e profonde.
Tornando all’erosione, da considerare che non sempre gioca a sfavore, dobbiamo considerare se ci troviamo in crinale o in fondovalle, ovviamente nelle sommità può giocare a favore facendo affiorare target più profondi. Cambia il discorso nel fondovalle dove il riporto del terreno contribuisce ad affondare il target.
Infine e secondo me, l'agente più importante è sempre la "botta de culo" che non ha mai logiche