Nelle nostre uscite capita spessissimo di incappare in qualche ferratura per cavallo, mulo od asino. Anzi, chi va per boschi o campagne, potrebbe anche esserne stufo..
Generalmente infatti non si spende grande attenzione per questi pezzi, e non è un caso che la conoscenza dello sviluppo, della varietà e delle diverse funzioni di questi oggetti spesso è assai carente.
A mio avviso tutto questo è un vero peccato. Certo rimangono degli oggetti assai umili e molto comuni. Ma a ben vedere possono ancora raccontarci molto. E a volte possono anche riservare qualche sorpresa...
Da anni li raccolgo (a volte anche con l'aiuto dei miei compagni di spazzolata), li pulisco e me li studio, cercando anche di recuperare tutta la relativa letteratura esistente. E così, sfruttando un periodo di inattività, ho pensato di proporvi un post sui ferri marchiati. Sperando che la cosa non vi sia sgradita.
Uno dei motivi per cui sarebbe bene perdere un attimo ad osservare i ferri che capitano sotto le nostre piastre è che talvolta, anche se non spessissimo, può capitare di incappare in un ferro marchiato. E la presenza di questi marchi può certamente rendere assai più interessante la giornata.
I primi marchi di cui ho conoscenza sono comparsi sul finire del medioevo e l'inizio dell'età moderna, quando la mascalcia divenne una vera e propria scienza. In alcuni casi si tratta di semplici punzonature tonde o rettangolari, prodotte probabilmente dai fabbri con gli stessi utensili con cui realizzavano le stampe per i chiodi. Eccone alcuni esempi tratti dal web e dai testi in mio possesso:
In altri casi il marchio si faceva più articolato:
Ancora non è ben chiara la funzione di questi marchi. L'ipotesi più semplice ed immediata è che fossero dei meri marchi di produzione, in grado d'indicare questo o quel fabbro. O magari, un'intera area di produzione. Vi è però anche chi ha ipotizzato che servissero ad identificare le ferrature realizzate per committenti particolari. I fabbri venivano, ad esempio, spesso tassati in natura, tramite la consegna di un certo numero di attrezzi e di ferri di cavallo. Ed è possibile che questi quantitativi potessero essere segnati in qualche maniera per distinguerli. E naturalmente, a complicare il tutto, vi è anche la difficoltà di datare le ferrature. Questione questa della datazione decisamente complicata e che al momento tralascerei.
Insomma, su questi marchi pre-industriali vi sono diverse teorie ma nessuno è in grado di dimostrare l'autenticità della propria. Di certo i ferri marchiati sono solo una piccola percentuale dei ferri circolanti e le notizie e gli studi a riguardo sono limitatissimi se non del tutto evanescenti.
Con l'avvento degli eserciti nazionali e poi la standardizzazione delle produzioni industriali comparvero altre tipologie di marchi. Nelle ferrature moderne si possono infatti trovare marchi relativi al produttore, alla misura del ferro e perfino all'anno di fabbricazione.
Ecco ad esempio alcuni ferri militari della Wehrmacht in cui si riconosce chiaramente l'anno di produzione.
Altre volte la presenza di più sigle mantiene comunque difficoltosa la comprensione di questi marchi.
Nei ferri più moderni infine, i marchi vennero sostituiti dai loghi aziendali e comparvero anche le "taglie" dei ferri, non più forgiati a mano ma prodotti industrialmente con misure differenti e standardizzate. Eccone due esemplari.
Bene, spero che questo excursus sui ferri marchiati non vi abbia annoiato ed,anzi, vi invito a contribuire alla discussione postandone altri.