| Quella volta che mi chiama un amico, una domenica mattina nemmeno troppo presto e mi chiede: giretto? Va bene, stiamo in zona, c'è il solito campetto dei miracoli che tanto ha dato e che, nonostante le ripetute scansioni, ogni volta regala ancora qualcosa. Si arriva al borgo che ormai è quasi disabitato, buono solo per le vacanze di qualche tenace indigeno immigrato a valle, che però mantiene ostinatamente la casa di famiglia. Parcheggiato nelle piazzola vicina alla fontana, l'unico spiazzo disponibile in verità, ci inoltriamo nel bosco in discesa, verso il fondo del valloncello dove scorre il torrente. All'epoca si fumava ancora e ci diciamo: prima moneta pausa paglia! e si va, ognuno a seguire le sue immaginarie tracce. Di tempo ne passa, un paio d'ore almeno e qualcosa esce, nulla di che, ma monete niente. Finalmente, bing bing bing e una orio manuel salta fuori! Bene, la tanto agognata sigaretta ci spetta di diritto! e per festeggiare, i tempi erano quelli, ci si mette anche un po' di erbetta spiritosa che per pura combinazione qualcuno aveva nella saccoccia... Fatto sta che ci rilassiamo un pochetto e io ne approfitto per sostituire le pile, che il mio GTI 2500 se ne mangia otto alla volta e hai voglia a spremerle, quando son finite bisogna cambiarle. Estraggo i due pacchi contenitori e con tutta la calma del mondo opero la sostituzione. Faccio per rimontare i coperchietti, uno lo avevo in mano, ma l'altro non lo trovo. Mi sarà caduto, mi sono detto e ho iniziato a guardarmi attorno, ma niente. Senza quel fegnetto di plastica verde non si chiude a pressione il pacco delle batterie e il metal non funziona. Verde, come tutto quello che mi circonda... Delimito un'area sufficientemente estesa e inizio a cercare con la minuzia di un agente della scientifica, sasso per sasso, foglia per foglia e intanto parte il rosario. Ma niente, nonostante i moccoli e i sacramenti profusi a piene mani e la ricerca millimetrica, nulla. Svuoto lo zainetto, la sacca dei target, nulla, un accidente di niente. Intanto si era fatta una certa e verde dalla rabbia, smonto l'attrezzo, faccio su tutti i miei stracci nello zaino, richiamo l'amico che intanto si era rimesso in cerca e ci si avvia verso l'auto. Ogni passo una bestemmia, tanto per essere chiari... arriviamo in auto col fiatone, che un passetto alla volta si era sceso un bel pezzo. Bevuta di rito alla fontana, primo esame del bottino, nulla di che ma sempre emozionante, immondizia nel cestino e il resto nel sacchetto dei "tesori". Bene, caccio la mano in tasca per tirane fuori le chiavi e l'infame sportellino di plastica verde mi si materializza nel palmo! Per non perderlo lo avevo messo lì, assieme alle chiavi della macchina, solo che me ne ero completamente dimenticato... lascio alla vostra immaginazione le mie reazioni, che tanto, in rapida sequenza, ne ho avute di ogni genere. Considerando che era tardi e che il cielo minacciava pioggia abbiamo scelto di finire il pomeriggio all'osteria, con un bel panino di acciughe al verde e un litrozzo di quello buono. E anche questa, alla fine, è una giornata da ricordare, perchè non c'è niente di più bello che passare qualche ora all'aperto nella solitudine del bosco e bersi poi un buon bicchiere con un amico!
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