Anche un territorio srabattuto e divenuto ormai poverissimo di segnali, se sondato con strumenti
appropriati e con occhio attento a coglierne le morfologiche sfumature, può continuare a regalare interessanti sorprese. Epitaffio questo che esemplifica questa nostra uscita di ricerca.
Il posto in oggetto è da lustri conosciutissimo ai più e a suo tempo quando regalava oggettistica in abbondanza era meta ambita da molti appassionati ricercatori che ne apprezzavano soprattuto la nazionalità dei reperti in quanto per le nostre zone era, ed è ancora, cosa di assoluta rarità. Trattasi di oggetti appartenuti a truppe dell'ex Commonwealth britannico che inquadrate nell'VIII^ Armata Inglese parteciparono alla campagna di liberazione dell'Italia del 1943/45.
BREVE ACCENNO DI STORIA.Dopo il crollo nel maggio 1944 della linea Gustav a Cassino, vista l'ampiezza del nuovo fronte di circa 300 chilometri dal mare adriatico al tirreno, la V^ Armata Americana si occupò della fascia costiera e del prospicente entroterra tirrenico mentre l'VIII^ Armata Britannica del settore adriatico escludendo di fatto la sua presenza in maniera massiccia lungo il litorale di influenza Americana. In verità a supporto dei reparti americani direttamente impegnati sul fronte tirrenico vi furono delle aliquote di truppe inglesi, ma quasi tutte relegate al compito di reparti contraerei. Nel nostro contesto per trovare traccia di organici di fanteria e truppe corazzate, bisogna risalire al dicembre del 1944 quando a seguito dello sfondamento Italo/Tedesco del fronte Americano sulla linea Gotica in alta Garfagnana in provincia di Lucca, per tamponare la falla furono prelevati dall'VIII^ Armata organici della 19^ e 21^ Brigata della 8^ Divisione Indiana e reparti della 1^ Brigata Corazzata Canadese. Dopo l'arresto dell'avanzata Italo/Tedesca, con il ripristino della linea del fronte, dette truppe furono rilevate e trasferite in provincia di Pisa per un periodo di riposo. Il nostro terreno di ricerca fu interessato per un brevissimo periodo di circa quattro giorni dalla presenza di truppe Canadesi in attesa di essere di nuovo inquadrate nell'organico del V° Corpo dell'VIII^ Armata Inglese.
Ed è proprio a causa del breve spazio temporale e territoriale dell'insediamento che l'oggettistica recuperata nel contesto, assume per la nostra zona un notevole interesse di rarità collezionistica e storica.
IL RECUPERO DEGLI OGGETTI.Uscita di ricerca di fine settimana in posto strabattuto. Ripercorsi gli spazi aperti della lussurreggiante pineta con esito disastrosamente negativo, ci siamo gioco forza orientati verso la macchia folta. Purtroppo anche li, i soliti ignoti hanno imperversato non poco lasciando incivile traccia della loro presenza. La zona si presenta ostica con presenza di fitti rovi che pur ostacolando la ricerca non ne hanno garantito l'incolumità dalla predazione dei più. Però, se ripercorsa con occhio attento e cogliendo le piccole sottigliezze che essa offre un pò di risultato si può ancora fare. Nel procedere quasi carponi nell'intrighio della macchia abbiamo rintracciato una buca di forma rettangolare lasciata originariamente aperta. Priva di segnali al suo interno è stata classificata come buca latrina.
Come ormai abbiamo potuto appurare dall'esperienza aquisita nel corso degli anni, i dintorni delle latrine regalano sempre qualcosa ed il più delle volte di un certo spessore e di interesse.
Ed anche questa volta non ci siamo sbagliati. Rintracciata una discarica di cartucce calibro 303 British e una buca pattumiera che dopo lo scavo, fra una miriade di barattoli distrutti dall'ossidazione, ci ha regalato due belle ed inaspettate sorprese, sorprese che per le nostre zone di ricerca rappresentano davvero delle rarità d'incontro. Trattasi di gamella di gavetta inglese modello 1937 e di cassetta porta munizioni per mitragliatrice Wickers.
Nello scavo della buca è uscito anche un bottone, integro e ben conservato, che assume una determinante importanza per la classificazione della nazionalità della buca. Trattasi di bottone per giacca da divisa canadese marchiato con stemma e motto adottato dai reggimenti di fanteria Canadian Grenadier Guards, Royal Regiment of Canada e Royal Montreal Regiment.
Dopo questi per noi rari recuperi, il lavoro di restauro e di conservazione degli oggetti è stato doveroso e d'obbligo.
IL RESTAURO E LA CLASSIFICAZIONE DEGLI OGGETTI.Le cartucce.Come già accennato sopra nei pressi della buca latrina, ai piedi di una grande quercia è stata rintracciata una discarica di cartucce in calibro 303 British.Visto il grande quantitativo recuperato, molto probabilmente le cartucce dovevano far parte di scatolame che è stato abbandonato dalle truppe al momento del trasferimento per altra destinazione. Sicuramente dimenticati e non occultati come si può dedurre dalla poca profondità (quasi superficiale) dell'interramento dovuta essenzialmente all'accumolo naturale dello strato di umus durante l'arco dei settanta anni dal loro abbandono.
A causa della lunga esposizione superficiale e dell'acidità del terreno tutte le cartucce sono risultate compromesse sopratutto nella conservazione dei bossoli in ottone. Completamente incrudito l'ottone in alcune cartucce tendeva a rompersi anche durante la necessaria manipolazione dello scavo. Solo le palle ricoperte in maillechort (lega di rame, zinco e nichel) hanno mantenuto una perfetta conservazione. Dai marchi presenti sui fondelli dei bossoli le cartucce, tutte datate 1942, erano suddivise in ordinarie e traccianti. Le ordinarie di origine canadese marchiate DAC (Dominion Arsenal, Quebec, Canada), le traccianti di realizzazione inglese costruite dalla Royal Ordance Factory a Blackpole nel Worcester.
Visto la fragilità dei bossoli le cartucce sono state spallate sul posto e i bossoli profondamente interrati.
Dopo l'eliminazione dei residui del colletto dei bossoli le palle, per una ulteriore pulizia e disincrostazione, sono state immerse in bagno di acido muriatico.
Dopo il risciacquo in bicarbonato diluito in acqua il risultato ottenuto è stato davvero notevole.
Tutto questo procedimento è stato necessario per ridare vita ad un notevole quantitativo di bossoli 303 British sparati e recuperati un pò di tempo fa sul crinale dei monti del nostro paese. I bossoli provengono da scontri dell'estate del 1944 fra partigiani della formazione Nevilio Casarosa della 23^ Brigata Garibaldi e reparti tedeschi di SS.
Ironia della sorte anche questi bossoli sono di origine Canadese marchiati DI Z 1943 (Défense Industries Ltd, Verdun, Canada).
I bossoli riassemblati saranno in seguito riutilizzati per completare una interessante ristrutturazione.
La gamella della gavetta modello 1937.Recuperata nella buca di rifiuti fra una moltitudine di barattoli e scatolame vario distrutto dall'ossidazione, la gamella della gavetta inglese modello 1937 pur se realizzata in lamiera di ferro stagnata risulta in buone condizioni di conservazione che sono dovute essenzialmente alla protezione offerta dal prodotto ancora contenuto al suo interno. Ritenuta non più atta allo scopo a causa della vistosa piegatura della costolatura del bordo, la gavetta fu a suo tempo scartata ed adibita ad altra manzione.
All'interno, arso dal calore del fuoco, il prodotto liquefatto e mescolato alla sabbia si è in seguito indurito garantendo inalterata la dove ha agito, la superfice stagnata della lamiera. Onde garantire e poter disporre in collezione della sua originalità d'uso la gamella è stata oggetto di profonda ripulitura e spazzolatura delle parti ossidate non protette. Purtroppo a causa dell' ossidazione il marchio di appartenenza, il marchio di fabbrica e l'anno di costruzione non sono più visibili lasciando la gamella nel dubbio del suo essere inglese o canadese.
Nella ripulitura il recupero di alcuni oggettini di legno all'interno del prodotto hanno svelato la natura del composto che era costituito da grasso per la lubrificazione.
Un piccolo rametto di pino ed un pezzetto sagomato di tavoletta di abete costituivano la spatola di prelevamento del grasso ed il pennello di applicazione, accessori questi di inventiva semplici e veloci per provvedere alla mancanza di una più consona attrezzatura. Doveroso anche per loro il trattamento di conservazione.
Gli oggetti a fine trattamento con prodotto Paraloid B72 e le eccezionali condizioni di conservazione della stagnatura di parte della gamella.
Foto d'epoca di un componente dell'equipaggio di un'autoblindo da ricognizione britannica Humber MK IV Armoured Car intento a pulire la sua gamella.
La cassetta porta munizioni per la mitragliatrice Wickers.Sicuramente la parte più intessante della ricerca è rappresentata dal recupero della cassetta porta munizioni per la mitragliatrice Wickers. Completamente invasa da terra e ruggine, al momento dello scavo non è stato possibile valutarne le condizioni e solo a casa dopo sommaria pulizia è apparso il suo precario stato. La fine lamiera di ferro devastata dall'ossidazione si presentava molto compromessa, mutilata in più punti e di dificoltosa riparazione.
Visto le precarie condizioni il suo restauro era da non prendere in considerazione, ma trattandosi per le nostre zone di oggetto di rarità d'incontro ne è stato intrapreso, nell'umana possibilità, il paziente ripristino. Come gia specificato sopra la cassetta al momento del restauro presentava delle vistose rotture soprattutto su di un fianco e nella parte inferiore con abbondanti mancanze di materiale.
Come primo intervento è stato ottemperato alla ricostruzione delle parti mancanti del bordo e del fondo della cassetta. Lavoro non facile in quanto la cassetta è realizzata in lamiera di doppio spessore. Per ottenere un soddisfacente risultato è stato adoperato uno scarto di lamiera ossidata recuperata in discarica. La stuccatura di unione è stata realizzata con il sistema della polvere di ruggine e della colla Loctite. Queste le fasi più salienti del complicato lavoro.
La ricostruzione del bordo superiore.
La ricostruzione di parte del fondo della cassetta.
Riparazione delle vistose rotture presenti sul fianco.
La ricostruzione del bordino di scorrimento del nastro delle cartucce.
La tavoletta di legno ripulita e trattata con Paraloid B72.
La ricostruzione dei due tappi stagnati.
Il primo tappo.
Il secondo tappo.
I due tappi a fine ricostruzione.
La cassetta ed i suoi accessori trattati con prodotto conservativo Paraloid B72.
La cassetta riassemblata.
Particolare della maniglietta di trasporto in ferro .
Particolare delle fascette elastiche per l'inserimento del cinghiaggio di trasporto alla mano.
Particolare della tavoletta di legno per l'isolamento ignifugo del nastro delle cartucce.
Particolare del marchio di fabbrica e dell'anno di costruzione 1943.
Potendo disporre di una originale striscia di tela di cotone ritorto, recuperata da altra attrezzatura inglese, è stato possibile completare e munire la cassetta della regolamentare maniglia di trasporto alla mano.
Per rendere il pezzo definitivamente completo mancava solo il nastro di tela da 250 colpi di cartucce calibro 303 British. Con modica spesa il nastro è stato acquistato su ebay ad Atene ed è originale d'epoca realizzato in Inghilterra nel gennaio del 1944. Con l'inserimento dei bossoli rimpallati, trattati in discussione, finalmente abbiamo potuto completare il quadro di questo pen noi raro ed interessante reperto, reperto che in mostra nella collezione ripaga della non poca fatica spesa.
Fotografia di soldati canadesi in addestramento con la mitragliatrice Wickers nel 1942.
Campagna d'italia 1943. Soldati della fanteria aviotrasportata Canadese in azione con la mitragliatrice Vickers.
Ma oltre al mero possesso dell'oggetto e la soddisfazione per il lavoro eseguito è da considerare anche l'obbiettivo collezionistico che con il nuovo entry siamo riusciti a realizzare. Adesso in collezione la gamma delle cassette porta munizioni per le più note mitragliatrici leggere del secondo conflitto mondiale è stata veramente completata.
Cassetta porta munizioni da 250 colpi calibro 7,92x57 JS per mitragliatrice MG 42 tedesca.La cassetta proviene dal nostro paese quale lascito d'epoca riutilizzato come contenitore per attrezzi meccanici. I bossoli sparati e rimpallati sono stati da noi recuperati con il metal detector e provengono dal caposaldo tedesco di Ponte alla Navetta. Sicuramente sono stati sparati da due postazioni di mitragliatrici MG 42 che nell'estate del 1944 contastavano l'avanzata americana proveniente dalle cittadine di Pontedera e di Calcinaia in provincia di Pisa. I nastri provengono da ritrovamenti sulla linea Gotica in alta Garfagnana, nel settore di Molazzana, presso la cittadina di Barga in provincia di Lucca.
Doppio caricatore Trommel da 75 colpi per MG 15, MG 34 e MG 42.Il caricatore è stato da noi recuperato di scavo in una buca per postazione tedesca di mitragliatrice contraerea MG 15 riutilizzata come pattumiera. Il caricatore conteneva 75 cartucce 7,92x57JS e poteva essere adoperato con la mitragliatrice MG 34 e tramite opportune modifiche del tappo di culatta anche con le mitragliatrici MG 42.
Cassetta porta munizioni da 250 colpi calibro 7,62x63 (30-06) per mitragliatrice americana Browining modello 1919.La cassetta proviene da lascito d'epoca in casa paterna. Già utilizzata a suo tempo come contenitore di chiavi meccaniche è stata abbandonata nel settembre 1944 completa del suo contenuto. I bossoli sparati sono stati da noi recuperati con il metal detector nello sbarramento tedesco di Radicata presso il paese di Filettole in provincia di Pisa. Sicuramente sparati il 16 settembre 1944 da truppe Brasiliane del 6° Reggimento di fanteria durante il loro battesimo di fuoco in terra italica.
Il nastro di completamento di tela proviene da acquisto su ebay americana.
Cassetta porta munizioni da 300 colpi calibro 8x59 per mitragliatrice italiana Breda modello 1937.La cassetta proviene da un cantiere di carpenteria edile di zona ed era utilizzata come contenitore ligneo di chiodi da armatura per gettate in calcestruzzo. Le cartucce sono state recuperate di scavo presso Staffoli, disattivate con il martello cinetico e rese inerti ai sensi di legge tramite la foratura dei bossoli. Le lastrine di caricamento metalliche provengono da acquisto in fiera di militaria.
Nei brevi spostamenti e in zona di operazioni la cassetta era portata dal servienta alla mano tramite una maniglia di cuoio posizionata in alto sul coperchio, per le lunghe distanze la cassetta era spalleggiabile e accessoriata degli effetti della dotazione del soldato (coperta, gavetta, telo tenda, picchetti e paletti) fermati da cinghiette di cuoio passanti attraverso ponticelli metallici ancorati al legno della cassetta. Dato il peso non indifferente la cassetta era munita di spallacci di cuoio imbottiti.
Sperando di non essere stato troppo tedioso e di interesse .......
Cordiali saluti a tutti
Luciano