Mi fa piacere Oni! Eccezionale missione mi piace un sacco! Altri dettagli:
www.astronautinews.it/2014/12/04/lanciata-hayabusa-2/Un estratto:
L’attenzione di tutti è però naturalmente focalizzata su Hayabusa 2, che con i suoi 590 kg era il carico di gran lunga principale di questo lancio. Dopo essersi separata dal secondo stadio ha dispiegato i suoi due pannelli solari, e i prossimi giorni verranno spesi a verificare che non abbia subito danni o anomalie durante il lancio. Dopodiché il primo obiettivo sarà quello di utilizzare i suoi motori ionici allo scopo di ripassare vicino alla Terra, alla fine del prossimo anno, per ricevere la spinta decisiva che la porterà ad incrociare l’orbita del suo bersaglio, l’asteroide 1999 JU3. Si tratta di un asteroide di 920 metri che orbita fra la Terra e Marte e che verrà raggiunto nel giugno 2018.
Inizialmente Hayabusa 2 si posizionerà in un’orbita attorno all’asteroide a 20 km di distanza da dove misurerà il bilancio energetico e la composizione superficiale tramite due spettrometri. Naturalmente verranno anche riprese immagini con le camere di bordo.
Da questa posizione verranno poi scelti i tre siti nei quali effettuare la raccolta dei campioni. Per ognuno di questi Hayabusa 2 effettuerà un avvicinamento alla superficie fino a far toccare il suo meccanismo di raccolta, che sparerà al suolo un piccolo proiettile con lo scopo di sollevare della polvere. Questa, entrando nel sistema di convogliamento, verrà raccolta e conservata fino al ritorno a Terra. Uno dei tre atterraggi avrà luogo all’interno di un cratere creato “artificialmente” dalla sonda stessa. Hayabusa 2 è infatti dotata di un impattatore/penetratore esplosivo di rame che scaverà un cratere di circa 4 metri di diametro con lo scopo di portare alla luce del materiale altrimenti nascosto nel sottosuolo. Questa operazione è la più difficile dell’intera missione in quanto l’impattatore verrà acceso 40 minuti dopo il rilascio da parte della sonda e questo sarà il tempo che Hayabusa 2 avrà per portarsi al sicuro dall’altra parte dell’asteroide.
Se tutto andrà per il meglio, e dopo la raccolta dei preziosissimi campioni, Hayabusa 2 sgancerà verso la superficie quattro piccoli lander. Uno di questi è stato costruito in Europa dallo stesso team che ha realizzato il lander Philae della missione Rosetta. Si tratta di MASCOT (il cui peso di 10 kg sulla Terra corrisponderà a 0,2 grammi sull’asteroide!) che studierà la composizione e le proprietà della superficie. Gli altri tre si chiamano MINERVA e sono ancora più piccoli (500 grammi sulla Terra). Loro riprenderanno immagini ed effettueranno misurazioni di temperatura. Tutti quattro potranno effettuare svariati balzi per spostarsi e poter quindi investigare luoghi diversi.
Dopo 18 mesi di permanenza vicino all’asteroide, nel dicembre 2019 Hayabusa 2 inizierà il viaggio di ritorno verso la Terra che verrà raggiunta un anno dopo, nel dicembre 2020. A quel punto verrà sganciata la capsula contenente i campioni raccolti che effettuerà un rientro in atmosfera protetta dal suo scudo termico per posarsi infine in una zona appositamente scelta in Australia.
Quella di Hayabusa 2 sarà la più ambiziosa missione robotica verso un asteroide mai tentata prima ed il suo successo dipenderà dalle lezioni apprese dalla sonda che l’ha preceduta, Hayabusa 1. Quest’ultima, lanciata nel 2003 verso l’asteroide Itokawa, andò incontro ad una lunga serie di problemi fra perdite di carburante, avarie nel sistema di puntamento e malfunzionamenti del sistema di raccolta dei campioni. Malgrado ciò riuscì a ritornare a Terra, nel 2010 e con qualche anno di ritardo, e pure a consegnare nelle mani degli scienziati giapponesi dei microscopici campioni di Itokawa che sono stati trovati nella capsula rientrata a Terra.
Rispetto alla sonda che l’ha preceduta, Hayabusa 2 è dotata di quattro ruote di reazione per il controllo di assetto anziché tre, sono stati migliorati il sistema di raccolta dei campioni ed il software che gestisce le operazioni in prossimità della superficie. I motori ionici sono più potenti, e la trasmissione dati alla Terra (in banda Ka) sarà 4 volte maggiore.