Belle!!!
Trovo in rete che:
"L'artiglieria francese era stata perfezionata da un insigne innovatore, il Gribeauval (1715-1789) che aveva ridotto i calibri, aumentato la mobilità dei pezzi, distinto l'artiglieria in « specialità » (campagna, assedio, piazza, costa) e assegnato a ciascuna i calibri più adatti. Aveva aumentato la funzionalità eliminando gli ornamenti, rendendo più robusti gli affusti mediante l'adozione di sale di ferro, applicando le viti di puntamento.
Nell'esercito napoleonico l'artiglieria da campagna si distingueva in artiglieria « a piedi » e « a cavallo », per la diversa mobilità, in quanto la prima aveva i serventi appiedati, per insufficienza di cavalli, e la seconda i serventi montati. Per rendere l'artiglieria « a piedi » più mobile fu imitato il sistema austriaco di trasportare i serventi sui wurtz, cassoni a quattro ruote, sui quali i soldati stavano a cavalcioni, l'uno dietro l'altro, e poi il sistema inglese di sistemare i serventi sugli avantreni e sui cofani delle munizioni.
L'artiglieria da campagna impiegò
cannoni da 12 (mm. 121,3) e da 8 (mm. 106,1) che avevano gittata fino a 900 metri, il cannone da 4 (mm. 84) con gittata fino a 800 metri e l'obice (mm. 165,7). I pezzi da 8, con relativo avantreno, erano trainati da due pariglie e quelli da 12 da tre. Le batterie erano armate di 6 cannoni e 2 obici, se « a piedi », e di 4 cannoni e 2 obici, se « a cavallo ». Tutte le bocche da fuoco usavano la palla piena e la scatola a mitraglia; quest’ultima era efficace soltanto fino a 600 metri. L’obice usava pure una palla esplodente, con gittata utile fino a 500 metri, ma le schegge avevano effetto soltanto in un raggio di circa 25 metri. Il tiro dei cannoni era di « lancio o di a striscio ». Col primo si mirava a colpire direttamente un bersaglio, col secondo la palla, sempre sferica, era lanciata in modo che toccasse il terreno con un angolo di caduta molto piccolo e quindi rimbalzasse più volte, fino ad esaurire la forza viva."