METAL DETECTOR HOBBY

A proposito di........... Vetterli.

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view post Posted on 31/12/2017, 00:59     +6   +1   +1
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sergent

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Durante un' uscita di ricerca con mio figlio Enrick fra le poche cose recuperate (alcune delle quali abbastanza interessanti che verranno trattate in altra discussione), abbiamo avuto modo di rintracciare anche del munizionamento e dei bossoli italiani per fucile Carcano modello 1891 e Fucile Vetterli Vitali modello1870.

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Nella ricerca con il metal, il recupero di bossoli e cartucce italiane non rappresenta un'eccezione ed il loro incontro, quando si tratta di munizioni e bossoli del calibro regolamentare 6,5x52mm per fucile Carcano modello 1891 è abbastanza frequente, ma diventa più insolito quando il calibro è il maggiorato 7,5x51mm per fucile Carcano modello 91/38 per divenire una rarità (almeno per le nostre zone) quando bossoli o cartucce sono in calibro 10,35x47mm per il fucile Vetterli Vitali modello 1870/87.
La vetustà della data incussa sui fondelli che fa risalire alle prime produzioni i due bossoli in ottone del 1° tipo e la rara cartuccia 10,35x47 da manipolazione recuperati, li rende interessanti sia per l'incremento della nostra collezione di scavo che per lo studio relegato al loro utilizzo.

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L'interesse collezionistico è stato esaustivamente colmato dalla ripulitura e dall' assemblamento dei bossoli con palle di piombo ricostruite, per quello storico/culturale vale la pena spendere due parole sia per quanto riguarda le varie tipologie di questo tipo di munizione sia per il fucile che le sparava.
Le cartucce ordinarie erano dotate di palle in piombo e di palle in piombo camiciate in ottone.
Le prime facevano parte delle dotazione standard dal 1870, le seconde entrarono in servizio nel 1890.

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Esistevano anche cartucce da salve, da esercitazione e a mitraglia impiegate per l'ordine pubblico.

La ricostruzione delle palle ordinarie in piombo.

Riuscire a trovare in commercio le vetuste palle in piombo delle cartucce Vetterli è cosa alquanto ardua e solo attraverso lasciti o recuperi provenienti da vetusti stoccaggi d'arsenale può essere possibile entrarne in possesso. Avendo avuto la fortuna di poter usufruire di un lascito ho potuto, con un pò di arguzia eseguire le ricostruzioni. Il caso a voluto che mio zio, classe 1911, abbia partecipato alla campagna in AOI del 1936 e per ricordo si sia portato a casa un carichino per fucile Vetterli Vitali modello 1887 con una cartuccia modello 1870/87 al suo interno. Donatomi il tutto dal figlio, la cartuccia è stata disassemblata con il martello cinetico. La palla è servita per realizzare il calco nella forma in gesso con il quale ottenere per fusione, le copie uguali all'originale. La realizzazione della forma è stata eseguita in due pezzi, separati tra loro da una sottile pellicola di cellophan da alimenti.

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Fusione delle scaglie di piombo e colata nella forma.

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Apertura della forma e distacco della colata di fusione.

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Eliminazione della sbavatura di fusione, limatura del contorno della palla e affossamento delle scanalature per l'applicazione dell'untume (lubrificante composto dal 25% di grasso di bue, dal 25% di paraffina e il restante 50% da sapone di olio di palma).

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Distacco a misura della palla dal blocco di fusione.

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La palla a fine lavorazione.

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La palla invecchiata con applicazione di prodotto brunitore a freddo.

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La cartuccia ricostruita.

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Le tipologie di cartucce 10,35x47 della nostra collezione.

Da sinistra a destra : Cartuccia da salve, cartuccia da manipolazione, cartuccia ordinaria mod. 1870/87, cartuccia ordinaria (variante) con fondello alleggerito, carduccia ordinaria mod.1890 con marchi sul fondello incussi, cartuccia ordinaria mod.1890 con marchi sul fondello in rilievo, cartuccia ordinaria con fondello alleggerito, cartuccia ordinaria con fondello alleggerito, cartuccia a mitraglia.

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Le cartucce sopra presentate e i marchi sui fondelli dei bossoli.

Cartuccia da salve mod.1870.

La cartuccia è realizzata con un raro bossolo di tombacco ricaricato. I bossoli di tombacco equipaggiarono i lotti di cartucce fino al 1879, poi con il decreto del 12 gennaio 1880 furono definitivamente soppiantati dai bossoli in ottone di 1° tipo. Il tipo di innesco è il Boxer la carica è a polvere nera. Nelle cartucce a salve realizzate con bossoli sparati la palla era assente e la chiusura della carica avveniva utilizzando delle borrette costituite da due-tre dischetti di feltro.
La cartuccia è stata fabbricata nell'arsenale del Pirotecnico di Bologna nel 1874. I marchi sul fondello sono di tipo incusso.

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Cartuccia da manipolazione mod.1870/87.

La cartuccia è stata realizzata utilizzando un bossolo ricaricato. La palla è la parte terminale di un cilindretto di legno di bosso che percorre tutto l'interno del bossolo. L'innesco (assente) era originalmente costituito da un cilindretto di cuoio per la protezione, in fase di esercitazione, del percussore del fucile dopo lo scatto. Sul fondello del bossolo in ottone di 1° tipo oltre ai marchi regolamenteri della data di fabbricazione 1880 e la provenienza dall'arsenale del Pirotecnico di Capua, sono presenti tre cerchietti che indicano le volte che il bossolo è stato ricaricato. Fino alla quarta ricarica il bossolo veniva utilizzato per realizzare cartucce da salve, dopo veniva definitivamente rottamato. I marchi sul fondello sono del tipo incusso.

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Cartuccia ordinaria mod.1870/87.

La cartuccia appartiene ai primi lotti di produzione. Il bossolo è in ottone di 1° tipo e monta una palla regolamentare in piombo. L'innesco è del tipo Boxer e la carica è a polvere nera. Il marchio incusso sul fondello riporta la data 1877 e la fabbrica nell'arsenale del Pirotecnico di Bologna. La palla presenta due scanalature circolari che servono a contenere l'untume, un prodotto lubrificante composto dal 25% di grasso di bue, dal 25% di paraffina e il restante 50% da sapone di olio di palma.
Questo tipo di munizione in dotazione standard dal 1870 restò in produzione anche quando fu realizzata la nuova cartuccia modello 1890 con palla di piombo camiciata in ottone.

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Cartuccia ordinaria mod. 1887 con bossolo allegerito.

La cartuccia è del tutto simile a quella di formato standard mod. 1870/87 ma differisce da quest'ultima per la modifica apportata al fondello del bossolo. Sul fondello il bordo è rastremato a forma di scalino e per questo il bossolo prende il nome di alleggerito. La cartuccia considerata una variante è stata prodotta nell'arsenale del Pirotecnico di Capua nel 1886, monta una palla regolamentare in piombo, l'innesco è del tipo Boxer e la carica è costituita da polvere nera. I marchi sul fondello sono incussi.

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Cartuccia ordinaria mod. 1890.

La cartuccia è formata da un bossolo di ottone con il bordo del fondello svasato (riconosciuto come bossolo di nuovo tipo M.90) e monta la palla di piombo rivestita di ottone. La cartuccia è stata prodotta nell'arsenale del Pirotecnico di Capua nel 1890, l'innesco è del tipo Boxer ramato e la carica è costituita dalla polvere infume Balistite. I marchi sul fondello sono in rilievo.

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Cartuccia ordinaria mod. 1890.

La cartuccia è formata dal bossolo di ottone di nuovo tipo M.90 e dalla regolamentare palla in piombo camiciata in ottone. E' stata fabbricata nell'arsenale del Pirotecnico di Bologna nel 1890, l'innesco è del tipo Berdan (stellina sul bordo svasato del fondello del bossolo) e la carica è costituita dalla polvere infume Balistite. I marchi sul fondello sono in rilievo.

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Cartuccia ordinaria mod. 1890 con bossolo alleggerito e palla mod. 1870.

La cartuccia è composta da un bossolo in ottone con fondello a scalino e dalla palla in piombo del tipo standard modello 1870. Insolita combinazione, da considerarsi forse come una variante, visto che la cartuccia è stata prodotta nell'arsenale del Pirotecnico di Bologna nel 1898 quando le combinazioni standard delle munizioni modello 1890 erano previste con il bossolo M.90 comprensivo di palla in piombo camiciata in ottone. L'innesco è del tipo Boxer la carica dovrebbe essere (come da regola del periodo) in polvere infume Balistite. I marchi sul fondello sono del tipo incusso.

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Cartuccia ordinaria mod. 1890 con bossolo alleggerito.

Cartuccia composta da un bossolo di ottone alleggerito provvisto di palla regolamentare in piombo camiciata in ottone. La particolarità di questa cartuccia stà nell'adozione del bossolo allegerito al posto del regolamentare bossolo M.90 che potrebbe essere dovuta a riciclaggi di scorte di vetusti bossoli o di adozioni di bossoli per mitragluiatrice Maxim assemblati con palle di peso standard per fucili mod. 1870/87. La produzione tardiva è stata effettuata nell'arsenale del Pirotecnico di Bologna nel 1900. L'innesco e del tipo Boxer la carica dovrebbe essere costituita dalla polvere infume Balistite. I marchi sul fondello sono del tipo incusso.

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Cartuccia a mitraglia modello 1870/87.

La cartuccia è costituita da un particolare bossolo con colletto allungato contenente tre cilindri di piombo, ognuno diviso in tre parti per complessivi nove piccoli segmenti che fungono da pallettoni. La chiusura sul colletto è eseguita con una ulteriore sfera in piombo di 9,6 mm che è in parte visibile. La fabbrica di costruzione è la civile S.F.I MILANO LEON BEAUX & che provvedeva, su ordinazione, alle forniture militari. Il fondello del bossolo è con il bordo arrotondato come nei bossoli in ottone di primo tipo, l'innesco è del tipo Boxer e la carica di polvere è ridotta per permettere l'alloggiamento della lunga palla sezionata a segmenti. La data di costruzione non è presente, ma dalla conformazione del bossolo si può supporre la sua appartenenza alle produzioni 1870/87. Nei successivi modelli dal 1890 il bossolo presenta la classica svasatura sul bordo come nei regolamentari bossoli M.90. La cartuccia venne realizzata prevalentemente per l'impiego in ordine pubblico.

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IL "CARICHINO" DELLE CARRTUCCE PER FUCILE VETTERLI -VITALI MODELLO 1870/87.

La poca produzione di questa attrezzatura e la sua relativa fragilità ne determina al giorno d'oggi una scarsa e costosa reperibilità facendone così un ambito possesso dai cultori di questo genere di armamento. Come spiegato prima il nostro possesso è dovuto ad un lascito di mio zio che ci ha dato modo di analizzare l'oggetto in tutti suoi componenti. Costruito in maniera molto semplice il carichino si compone di una testa superiore sagomata in legno dolce, tipo pioppo, con inserita nella parte centrale una cordicella provvista di nodo per l'estrazione dopo l'inserimento delle cartucce nella scatola caricatore. Le cartucce sono tenute in sede verticalmente attraverso due guide di lamierina elastica sagomata, fermate alla testa di legno da dei piccolissimi chiodini a testa tonda. Le guide di lamiera terminano a forma di orecchiette che essendo elastiche permettono sia il trattenimento stabile delle cartucce all'interno del caricatore che uno sganciamento rapido in fase di estrazione dello stesso dal vano fucile. La semplice e spartana modifica Vitali sarà adottata con successo fino all'adozione del fucile Carcano modello 1891 concepito con tecniche più innovative.

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IL FUCILE VETTERLI VITALI 1870/87/16.

Il fucile Vetterli nasce in Svizzera come fucile bolt action a ripetizione con più colpi con munizioni caricate in bossoli di ottone. L'esercito italiano dal 1870 adottò tale tipo d'arma in sostituzione dei vetusti fucili ad ago. Il calibro fu mantenuto in 10,35x47 R ma seguendo un criterio di risparmio sulle munizioni fu deciso che il fucile doveva essere monocolpo.

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Decisione che con l'evolvere degli eventi e con l'intento di intraprendere un' espansione coloniale fu dichiata obsoleta e le armi furono soggette a modifica. La modifica fu ideata dal Capitano di artiglieria Giuseppe Vitali che prevedeva l'applicazione al fucile di una scatola serbatoio da quattro cartucce. Le armi nuove furono prodotte tali, i fucili monocolpo modello 1870 furono modificati tramite l'apertura di un vano nel legno sotto il blocco otturatore e l'applicazione di una piastra per il supporto del caricatore. Per la ricarica veloce del serbatoio si rese necessaria l'adozione di una particolare lastrina di caricamento (carichino) che permetteva l'inserimento contemporaneo delle quattro cartucce. Le cartucce dopo l'estrazione del carichino sono tenute in sede nel serbatoio da due linguette sporgenti nel blocco di culatta. Con la spinta dell'otturatore le cartucce scivolano sotto le linguette permettendo così il loro inserimento nella camera di scoppio.

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I fucili Vetterli Vitali rimasero in servizio fino ben oltre l'adozione del più moderno fucile Carcano modello 1891 affiancandolo in tutte le guerre coloniali di fine secolo ottocento /inizio novecento per proseguire nella 1^ guerra mondiale e spingersi fino alla seconda armando le truppe indigene delle colonie dell'Impero.

1915. Fotografia d'epoca di un soldato italiano di guardia al confine Ponte della Morogna. E' armato di fucile Vetterli Vitali mod. 1870/87 e della lunga baionetta Vetterli mod. 1870.

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Nel 1916 con l'evolversi del conflitto la produzione dei fucili mod.1891 non fu sufficiente a soddisfare la grande richiesta di armi. Si cercò di provvedere rispolverando gli antiquati fucili Vetterli Vitali mod.1887 che se pur con munizionamento vetusto furono inviati provvisoriamente in linea.

Fotografia d'epoca di soldati italiani in trincea sul Redecol nel gennaio del 1916. Il gruppetto al centro è armato di fucili Vetterli Vitali mod. 1870/87. Al loro fianco l'inadeguata baionetta Vetterli mod. 1870.

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Nel contempo negli arsenali si provvide per uniformare il munizionamento alla conversione di 400.000 fucili modello 1870/87 al calibro regolamentare di 6,5X52mm dei fucili modello 1891.
Quei fucili che non subirono la modifica finirono per equipaggiare le truppe della Milizia Territoriale che furono impiegate nei servizi di retrovia e nella scorta dei prigionieri.

Fotografia d'epoca di soldati della milizia territoriale in servizio di scorta di prigionieri austriaci. Tutti hanno in dotazione i fucili Vetterli riconoscibili dalla lunga baionetta mod.1870 inastata. .

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Il fucile soggetto a modifica del calibro fu ridenominato fucile Vetterli Vitali mod.1870/87/16.

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Analizzando quello in nostro possesso matricola 46D, costruito nell'arsenale di Terni nel 1885 e già soggetto a modifica Vitali, possiamo notare le modifiche apportate sia nella canna che nel sistema di caricamento del nuovo calibro.
La canna è stata ritubata ed è consona alle caratteristiche di calibro e di rigatura progressiva delle canne mod. 1891.
Il caricatore mod. 1887 è stato sostituito con quello mod.1891 portando il volume di fuoco del fucile da 4 a 6 colpi.

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Per poter adattare il nuovo caricatore alla cassa del fucile, la piastra del ponticello para grilleto è stata accorciata ed il legno della cassa e stato fatto oggetto dell' applicazione di due tasselli sagomati per compensare i vuoti creati dal vecchio caricatore modello 1887.

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La maggiore lunghezza delle cartucce modello 1891 ha imposto la creazione di una risegola sul blocco di culatta in concomitanza della camera di scoppio. Il pacchetto delle cartucce rimaneva inserito nel caricatore come nel fucile mod. 1891 e viniva espulso dalla parte inferiore alla fine dei 6 colpi.

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L'otturatore ha subito un alleggerimento per essere adattato alla cartuccia mod.91 e la sua testa è stata fresata per contenere al suo interno i fondeli delle nuove munizioni.

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La maggiore portata della cartuccia mod. 1891 ha imposta anche la modifica del sistema dell'alzo portando l'escursione della tacca di mira fino a 2000 metri.

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Dovendo adoperare questi fucili modificati anche nella guerra di trincea dove la baionetta poteva essere l'arma risolutiva, le lunghe baionette mod.1870 furono accorciate in misura tale da poter ricavare dagli scarti delle lame anche dei pugnali. Per una visione diretta quella in dotazione al nostro fucile.

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Il fucile è classificato come arma sportiva la baionetta come arma bianca. Il fucile, molto probabilmente una preda bellica dell'epoca, trovandosi in Germania è stato collaudato con il numero 370 dal banco prova di Ulm. Entrambe la armi sono efficienti e regolarmente denunciate.

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Bhe, qui finisce questo nuovo tuffo nella storia rivolto soprattutto allo studio e alla classificazione di ciò che la fortuna ci ha fatto incontrare, uno studio che ci ha fatto conoscere un pò meglio queste funeste attrezzature che rappresentano però a tutti gli effetti degli importanti tasselli nel cammino della nostra italica storia.

Sperando di avere fatto cosa gradita ....... buon fine anno 2017 e sereno 2018 a tutti.

Luciano.
 
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view post Posted on 31/12/2017, 01:10     +1   +1
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Beh che dire, Chapeau :clap:
 
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view post Posted on 31/12/2017, 01:29     +1   +1
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GURKHA

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Questo non e' un post...e' un autentico inno alla passione per la storia...GRAZIE
 
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view post Posted on 31/12/2017, 09:10     +1   +1
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Deus 2

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Post strepitoso, complimenti per tutto, ricerca, studio, ricostruzione, documentazione e divulgazione, grazie infinite e veramente tanti tanti tanti complimenti!
 
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view post Posted on 31/12/2017, 10:29     +1   +1
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sergent

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Grazie a tutti per l'apprezzamento e la partecipazione alla discussione. Scrivere il post è stato piacevole, condividerlo con voi
lo è stato ancora di più. Il mitico Vetterli è sempre stata l'arma dei miei sogni fino da ragazzetto, quando andavo per uccelletti con mio nonno Giuseppe che sparava con un vetterli traforato al calibro 28. Purtroppo il fucile è stato rottamato da mia zia alla morte di mio nonno quando io ero ancora troppo giovane per prenderlo in carico.
Ancora grazie e buon anno a tutti.
 
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view post Posted on 5/1/2018, 11:10     +1   +1
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pace e salute!! ottima descripzione... :woot: :woot: ben fatta e chiara!! :thumb_yello: una piccola questione....per la modifica del arma in calibro del novantuno,sia il 6.5 carcano...avevo letto (non mi riccordo piu dove)la modificazione de le regature de la cana interna,in regature progressive,tutto quello,per impedire il proietile givoltolare ne la sua trajetoria.....se graduazione 2000 metri,penso quelle modificazione agiornate siano state portate a il tubo interno...sara???? :huh:
 
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view post Posted on 5/1/2018, 11:19     +1   +1
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Talpaman.... fantastico post.... grazie per la condivisione.
 
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view post Posted on 5/1/2018, 14:48     +1   +1
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Grazie ancora per la condivisione.
x pontenovu.
I vetterli modificati in cal. 91 avevano le canne ritubate e alesate con rigatura progressiva come i confratelli Carcano mod. 1891 lungo. L'equiparazione dell'alzo si rese necessaria per adeguare le tacche di mira alla più moderna e potente munizione in calibro 6,5x52mm che prevedeva l'efficacia fino alla distanza (molto empirica) di 2000 metri. Grazie anche a te per la partecipazione. E' già molto tempo che per problemi di salute sono assente dalla tua bella Corsica e questo mi dispiace molto, beato te che ci puoi vivere..........
Buon anno 2018 e buone uscite di ricerca.
 
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view post Posted on 5/1/2018, 14:55     +1   +1
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ti ringrazio,e ti auguro al mio torno un buon ano 2018..con tutta buona rimessa in piedi...forse la vita ci dara un giorno una toccata di mano al intorno di un buon ripasto su isola di Corsica???? chi sa??? :thumb_yello: :thumb_yello:
 
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view post Posted on 5/1/2018, 14:59     +1   +1
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Me lo auguro anch'io di tutto cuore in modo di poter assaporare ancora il profumo della tua terra e poter stringere la tua mano.
Buone ricerche.
 
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view post Posted on 6/1/2018, 10:06     +1   +1
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vedere gobbe comprare cammello
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dico solo questo: mi avete ennesimamente stupito
 
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view post Posted on 6/1/2018, 11:16     +1   +1
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tenent

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Complimenti Luciano per l'ennesima volta avete trattato un argomento in maniera eccellente!
 
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