La battaglia di Novara, detta anche battaglia dell'Ariotta 6 giugno 1513
La battaglia di Novara, detta anche battaglia dell'Ariotta, venne combattuta il 6 giugno 1513.
Le truppe svizzere, parte della Lega Santa, sconfissero i francesi guidati da Louis de la Trémoille, costringendoli ad abbandonare Milano. Come conseguenza venne restaurato il potere del duca Massimiliano Sforza.
A partire dal 1500, per dodici anni i Francesi dominarono Novara appoggiati dai gruppi parentali dei Caccia, dei Tornielli, dei Trivulzio. Tra il 1512 e il 1525, la città fu campo di battaglia nelle lotte tra Francesi e Svizzeri. Il 3 giugno 1513, l'esercito svizzero, ridotto numericamente e privo di artiglieria, presidiava la città assediata dai Francesi decisi a riconquistarla. La situazione era difficile, ma quando nel pomeriggio del 4 giugno giunse la notizia dell'imminente arrivo di 8000 Svizzeri, il duca La Tremoille e Gian Giacomo Trivulzio, temendo di trovarsi prigionieri tra due fuochi, diedero ordine alle truppe di ritirarsi.
L'esercito francese si accampò dunque a pochi chilometri da Novara, sulla strada per Trecate, nella località detta Ariotta. Frattanto gli Svizzeri entravano in Novara accolti trionfalmente dalla popolazione. Occorreva però sfruttare il momento di incertezza dell'esercito francese: il 6 giugno, alle prime luci dell'alba, l'esercito svizzero attaccò quello francese e, in sole quattro ore, lo sconfisse. Quest'ultimo si diede alla fuga abbandonando cannoni, carri e armi. Le perdite di vite umane furono ingenti: caddero 1300 Svizzeri e 6000 Francesi.
Regno di Francia
Comandanti Louis de la Trémoille , Gian Giacomo Trivulzio
Effettivi 10000
Perdite 5000 morti o feriti
Confederazione Svizzera ,Ducato di Milano
Comandanti Concilio dei capitani svizzeri ,Massimiliano Sforza
Effettivi 13000
Perdite 1500
Solamente due anni dopo la Francia riconquistava Novara: ricominciavano così le lotte tra Francesi e Svizzeri che durarono per altri 10 anni.
Il 6 giugno 1513, a Novara, il Re perdette circa settemila uomini, fra cui la quasi totalità dei lanzi, ma anche gli Svizzeri lamentarono le più gravi perdite di tutte le battaglie combattute fino allora - oltre duemila soldati -, tra esse quella del Mottino, trafitto "mentre combatteva, nella gola da una picca".
L'Italia era di nuovo liberata dai Francesi, il Duca Massimiliano tornava a Milano rinnovando ai Confederati le più commosse attestazioni di amicizia (!Quanto mi avete conservato, anzi reso col vostro valore e con il vostro sangue, deve ormai appartenere a voi come me stesso"), i Bernesi annunciavano che "con l'aiuto di Dio potremmo ormai percorrere la Francia in tutti i sensi", nelle corti d'Italia e in ispecie a Roma la retorica degli umanisti innalzava lodi ai vincitori, facendo confronti - in favore degli Svizzeri - tra l'episodio di Novara e le più famose battaglie dell'antichità, la Lega santa riprendeva vigore, malgrado l'indecisione e l'ambiguità di Leone X che, uomo di cultura e di arte, non aveva certamente l'istinto politico e la fierezza del suo predecessore.
Fonti:
https://it.wikipedia.org/wiki/Battaglia_di_Novara_(1513)
www.marzorati.org/svizzera/approfondim.htmlEdited by ONIDINO - 6/6/2018, 21:58