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13 marzo 1954 La Battaglia di Dien Bien Phu

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GURKHA

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Battaglia di Dien Bien Phu
13 marzo 1954

La battaglia di Ðiện Biên Phủ (in francese: Bataille de Diên Biên Phu; in vietnamita: Chiến dịch Điện Biên Phủ) fu combattuta fra il 13 marzo 1954 e il 7 maggio 1954 dalle truppe francesi del Corpo di spedizione francese in Estremo Oriente e le truppe nazionaliste vietnamite del Việt Minh nei dintorni del villaggio di Ðiện Biên Phủ, nel nord-ovest del Viet Nam.

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Fu la battaglia decisiva della guerra d'Indocina e terminò con la vittoria totale del Việt Minh guidato da Vo Nguyen Giap e la resa delle forze francesi accerchiate nella vallata di Ðiện Biên Phủ. L'esito della battaglia influenzò l'andamento dei negoziati fra le due parti in lotta in corso alla conferenza di Ginevra, portando alla fine della guerra e alla firma degli accordi di pace conclusi il 21 luglio 1954, in base ai quali la Francia dovette accettare di ritirare le proprie truppe dall'intera Indocina francese, mentre il Vietnam venne diviso temporaneamente in due parti lungo il 17º parallelo.
La battaglia di Ðiện Biên Phủ, che ebbe vasta risonanza in tutto il mondo, determinò la fine del dominio francese in Indocina e assunse una grande importanza storica simboleggiando la sconfitta irreversibile del colonialismo occidentale nel Terzo mondo.

La Battaglia

La battaglia ebbe inizio poco dopo le ore 17.00 del 13 marzo 1954 quando, con grande sorpresa dei francesi, i vietminh iniziarono un massiccio sbarramento di artiglieria. I difensori di Dien Bien Phu, nonostante fossero in attesa da giorni dell'attacco nemico, furono colti di sorpresa dalla violenza del bombardamento e si precipitarono all'aperto cercando di raggiungere le postazioni di combattimento, mentre le bombe di mortaio e i proiettili dei cannoni da 105 mm cadevano con precisione sulla pista d'atterraggio incendiando i depositi e gli aerei a terra. Il fuoco dell'artiglieria vietnamita si rivelò subito potente ed efficace; molte postazioni furono colpite e subito i francesi subirono perdite tra soldati e ufficiali, caddero tra gli altri il tenente colonnello Gaucher, comandante della 13ª brigata della Legione straniera, e il maggiore Pégaux.

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Mentre l'artiglieria vietnamita continuava il suo sbarramento, la fanteria della 312ª Divisione sferrò subito l'attacco alla postazione Beatrice che, isolata a nord-est di Dien Bien Phu, era particolarmente vulnerabile. I vietminh aveva raggiunto di nascosto nei giorni precedenti posizioni ravvicinate alle prime linee francesi e l'assalto, condotto da sei battaglioni, si rivelò subito incontrollabile. I gruppi d'avanguardia si sacrificarono per aprire varchi nelle difesa con lunghi tubi di bambù riempiti di esplosivo e le ondate della fanteria vietnamita riuscirono rapidamente a penetrare in più punti dentro Beatrice. I vietminh attaccarono da nord-ovest, nord e nord-est, episodi di eroismo individuale permisero di schiacciare i nidi di resistenza francesi e già alle ore 20.00 due capisaldi della postazione Beatrice caddero in mano della 312ª Divisione

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Il colonnello de Castries e i comandanti delle riserve, tenente colonnello Langlais e maggiore Séguin-Pazzis, contavano di organizzare un contrattacco e portare soccorso ai soldati del III battaglione della 13ª brigata della Legione straniera che difendevano ancora una parte di Beatrice, ma la situazione della postazione divenne catastrofica in brevissimo tempo[. Alle ore 23.00 i vietminh ripresero gli assalti e la posizione venne totalmente conquistata alle ore 00.15 del 14 marzo 1954, il soldato Nguyen Hum Oanh, innalzò la bandiera vietminh, rossa con la stella d'oro, su Beatrice, mentre altri reparti vietnamiti proseguirono nella notte e si avvicinarono alla postazione Dominique dove iniziarono subito a scavare trincee.

Al mattino del 14 marzo 1954 venne concordata tra le due parti una breve tregua per facilitare il recupero e la cura dei feriti, ma la battaglia riprese alle ore 17.30 quando l'artiglieria vietminh iniziò un nuovo bombardamento distruttivo che provocò di nuovo notevoli danni alle precarie fortificazioni francesi. Alle ore 20.00 i reparti d'assalto della 308ª Divisione sferrarono l'attacco alla postazione Gabrielle, difesa, al comando del maggiore Mecquenem e del maggiore Kah, da un battaglione del 7º reggimento fucilieri algerini. I vietminh avanzarono fino alla cima della postazione nonostante l'accanita resistenza; alle ore 22.00 l'assalto sembrò finalmente bloccato ma un nuovo attacco ebbe inizio nella notte, alle ore 03.30 del 15 marzo 1954, e i difensori non furono più in grado di resistere. I comandanti Mecquenem e Kah erano entrambi gravemente feriti; i superstiti iniziarono a ripiegare verso sud, sperando nell'arrivo di rinforzi.

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Il contrattacco francese venne effettivamente sferrato alle ore 05.30 del 16 marzo da deboli reparti del 1º battaglione straniero paracadutisti e del 5º battaglione paracadutisti vietnamiti al comando del maggiore Seguin-Pazzis, ma non poté ristabilire la situazione; le truppe di rinforzo raggiunsero solo le pendici meridionali di Gabrielle che era ormai saldamente in possesso dei vietminh, mentre gli algerini avevano già ceduto tutte le posizioni. Il maggiore Mecquenem venne catturato e solo 170 algerini rientrarono nelle linee francesi. Vennero costituite posizioni difensive a sud della postazione.

La perdita inattesa e subitanea di Beatrice e Gabrielle provocò un crollo del morale della guarnigione; il 16 marzo 1953 si verificarono defezioni tra i reparti del 3º battaglione T'ai schierato nella postazione Anne-Marie; i soldati, demoralizzati dal fuoco dell'artiglieria, abbandonarono la posizione e si dispersero; anche Anne-Marie venne facilmente occupata dai vietminh. Nella notte del 14-15 marzo 1954 si era già suicidato il colonnello Charles Piroth, comandante dell'artiglieria francese a Dien Bien Phu, completamente sconvolto dall'efficacia dell'artiglieria nemica e dalla incapacità di controbatterla con i suoi cannoni, nonostante le ottimistiche assicurazioni ripetute per mesi prima dell'attacco.

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L'andamento rapidamente disastroso della battaglia a Dien Bien Phu aveva provocato lo sbalordimento e la demoralizzazione anche nei centri di comando francesi di Hanoi e Saigon; il completo fallimento dell'artiglieria e la debolezza delle forze aeree francesi, rese inefficaci dal tiro contraereo dei vietminh e dalle difficoltà del clima nebbioso e piovoso, rendevano la sconfitta quasi inevitabile. Il generale Cagny e i suoi ufficiali, estremamenti pessimisti, comunicarono al generale Navarre che era "ragionevole cominciare a prendere in considerazione ipotesi catastrofiche". Anche il generale Navarre riteneva la "battaglia persa" ma egli, convinto che la sconfitta che si profilava fosse responsabilità del potere politico in Francia e dell'aiuto cinese ai vietminh, non considerava decisiva la battaglia a Dien Bien Phu e continuava a sperare in un grande successo della operazione Atlante in corso nell'Annam centrale.

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I francesi risposero agli attacchi viet minh paracadutando dei rinforzi (fra i quali il 6º battaglione paracadutisti coloniali, giunto a dare il cambio allo stremato 3º battaglione T'ai, che aveva deciso di non combattere più), ma questi vennero bersagliati dai cannoni della contraerea, un'altra sorpresa che i Việt Minh avevano in serbo per loro. Considerando il bisogno vitale di rifornimenti aerei, questo era uno sviluppo problematico. I francesi iniziarono anche a usare i loro caccia-bombardieri contro l'artiglieria vietnamita, ma non giunsero mai abbastanza vicini da ottenere degli effetti consistenti, considerando quanto bene quest'ultima era stata nascosta. Si risolsero pertanto a ordinare ai piloti dei C-47 e dei C-119 di lanciare i loro carichi da 2000 m anziché da 600 m.

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La battaglia di Dien Bien Phu aveva ormai assunto tutti i connotati di una battaglia di logoramento, costosa in termini di mezzi e vite sciupate anche agli occhi dell'opinione pubblica internazionale e per di più insensata dal momento che la sconfitta dell'esercito francese, benché i suoi comandanti non fossero disposti ad ammetterlo, era solo più una questione di giorni.

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Gli ultimi rimpiazzi, 4.306 soldati, vennero paracadutati tra il 14 marzo e il 6 maggio e non riuscirono nemmeno a compensare le perdite sofferte in quel periodo, che ammontavano a 5.500. A quel punto, gli uomini ancora in grado di reggersi in piedi erano meno di un migliaio.

I francesi videro che la sconfitta era imminente, ma cercarono di resistere fino agli incontri di pace di Ginevra, che ebbero luogo il 26 aprile. L'ultima offensiva francese si svolse il 4 maggio, ma fu inefficace. I Việt Minh iniziarono quindi a martellare il forte con dei missili russi appena acquisiti. La caduta finale prese altri due giorni, durante i quali i francesi combatterono ma vennero infine travolti da un massiccio assalto frontale.

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Alle ore 17.00 sul quartier generale del colonnello de Castries venne issata una grande bandiera bianca; poco dopo tuttavia il generale Cogny chiamò da Hanoi il comandante di Dien Bien Phu e, adducendo l'esigenza di concludere degnamente una valorosa resistenza ed evitare una umiliante capitolazione formale, sottolineò in termini molto espliciti che doveva essere evitata una resa ufficiale. La bandiera bianca venne quindi rapidamente rimossa dal quartier generale.

Il posto di comando del colonnello de Castries venne attaccato alle ore 17.30 del 7 maggio dalla squadra d'assalto guidata dal capitano Ta Quang Luat e dai capi sezione Chu Ta The e Van. Non è chiaro se la bandiera rossa con la stella d'oro del vietminh venne effettivamente innalzata in quel momento dalla squadra guidata dal capo sezione Chu Ta The che si era portata sul tetto del posto di comando o se quell'evento storico venne ricreato in un secondo momento a scopi propagandistici

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Il colonnello de Castries venne catturato dai vietnamiti al suo posto di comando; il capitano Ta Quang Luat disse al comandante nemico, che chiedeva di essere autorizzato ad ordinare alle sue truppe di cessare il combattimento, che "è inutile. Hanno già smesso senza il vostro ordine. Noi abbiamo vinto". De Castries sembrò temere di essere fucilato sommariamente ma venne risparmiato e trasferito subito al servizio informazioni; caddero prigionieri anche i tenenti colonnelli Langlais e Bigeard.

Nel piovoso pomeriggio di quello stesso 7 maggio, Giap venne informato che i francesi avrebbero cessato il fuoco per le ore 17:30.

L'ultimo caposaldo a cadere fu Isabelle. Là continuarono a battersi ancora mille uomini della Legione Straniera che rifiutavano di arrendersi, posti sotto la guida del colonnello Lalande. Dopo aver esaurito tutte le scorte di munizioni, i sopravvissuti tentarono un'ultima sortita con il favore del buio, ma furono uccisi tutti quanti.

La battaglia per Dien Bien Phu si era conclusa dopo quasi cinquantasei giorni di assedio. Circa 5.000 dei 20.000 soldati francesi che vi avevano preso parte erano morti in combattimento; si trattava in larga parte di paracadutisti o volontari della Legione Straniera. Dei circa 50.000 vietnamiti coinvolti si stima che 8.000 morirono e altri 15.000 vennero feriti: quasi metà delle forze attaccanti.

Video

Fonti:

https://it.wikipedia.org/wiki/Battaglia_di_Dien_Bien_Phu

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un massacro insomma... :(
 
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Una gran scoppola!
I francesi a parte la breve parentesi napoleonica mica hanno questa gran tradizione militare
 
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CITAZIONE (sissyaurora @ 13/3/2018, 08:47) 
Una gran scoppola!
I francesi a parte la breve parentesi napoleonica mica hanno questa gran tradizione militare

Quoto in pieno.....poi devo ancora capire come hanno fatto a farli passare per vincitori della WWII
 
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