METAL DETECTOR HOBBY

Animali in guerra

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view post Posted on 15/10/2016, 18:53     +2   +1   +1
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Sono chi0 sono ,con molti difetti ma rasento la perfezione : P
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Cani anti-carro

Durante la seconda guerra mondiale, l’esercito russo usò cani kamikaze per far saltare in aria i panzer tedeschi. Nel libro A Higher Form of Killing, Robert Harris e Jeremy Paxman descrivono come i cani appena svezzati venissero tolti alle madri e venisse loro dato il cibo solo sotto alla “pancia” dei carri armati. Una volta sul campo di battaglia, i cani venivano tenuti a digiuno, con un esplosivo e un’alta antenna di comando sul dorso. Quando i panzer tedeschi si avvicinavano, gli animali affamati venivano rilasciati. Correndo istintivamente sotto ai carri nemici per cercare il cibo, l’antenna strisciava contro la pancia di metallo, facendo detonare l’esplosivo e distruggendo carro armato e cane.Sembra che i sovietici abbiano neutralizzato almeno 300 carri armati tedeschi con questo metodo. I cani furono utilizzati finché non accadde che sfuggirono al controllo, iniziando a cercare cibo anche sotto i carri sovietici, e obbligando al ritiro di un’intera divisione.


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I cani anticarro sovietici, da un'"idea" del generale Panfilov, caduto nella difesa di Mosca.


La bomba pipistrello.

Non si tratta di una simpatica definizione, ma di una descrizione veritiera. Inventata da un dentista, Lytle S. Adams, fu sviluppata negli Stati Uniti.

l’Idea era di inserire al suo interno dei pipistrelli alla quale sarebbe stato legato dell’esplosivo collegato ad un timer. I pipistrelli si saremmo insomma diffusi nella città ed avrebbero creato il massimo caos possibile. L’idea venne abbandonata poichè si capì che il progetto non sarebbe stato realizzabile prima del 1945.

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Topi esplosivi
Gli inglesi, progettarono di seminare le città tedesche di topi morti, in cui le carcasse erano riempite di esplosivo. L'idea è che le carcasse degli animali morti sarebbero state buttate negli inceneritori, dove sarebbero esplose per il calore causando grossi danni. Sfortunatamente però il primo carico di tali topi esplosivi fu scoperto dai tedeschi, e gli inglesi rinunciarono al piano.

Missili piccione-guidati
Uno scienziato americano aveva progettato dei missili "piccione-guidati". Il sistema di controllo prevedeva che il missile avesse sulla testa una lente, che proiettava l'immagine in una camera interna in cui era inserito un piccione addestrato. Il piccione avrebbe dovuto, secondo l'ideatore, essere collegato ai controlli di direzione del razzo, e grazie all’abilità innata dei piccioni di trovare la destinazione, avrebbe colpito il bersaglio con la massima precisione. L'esercito USA finanziò la ricerca, anche se venne interrotta nel 1944, anche se c'erano stati alcuni piccoli progressi.


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Bombe gatto-guidate

Piani ancora più fantasiosi vennero preparati dall’OSS, il precursore della CIA. Uno di essi era focalizzato sull’istintiva paura dell’acqua dei gatti e sulla loro leggendaria abilità di atterrare sempre sui loro piedi. Gli scienziati dell’OSS immaginarono di attaccare una bomba alle zampe del gatto che sarebbe stato poi imbracato sotto ad un aereo da combattimento. Durante la picchiata sulle navi da guerra naziste, il gatto sarebbe stato rilasciato e, nella disperazione di evitare l’acqua, avrebbe quasi certamente condotto la bomba sul ponte delle navi nemiche. Gli esperimenti furono un fiasco: gli animali perdevano conoscenza molto prima che la nave potesse servire da spazio di atterraggio


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Dai primi anni ’60, gli scienziati militari hanno spostato la loro attenzione sui cetacei, sia come strumento di ricerca che come macchina da guerra. I piani più sinistri includevano l’addestramento dei delfini ad attaccare esplosivi e dispositivi-spia elettronici sulle navi e sui sottomarini nemici. Nel 1972, la marina statunitense ha sviluppato segretamente un gruppo di focene da guerra in Vietnam. Per almeno un anno, questi delfini sperimentali sono stati usati per proteggere le baie strategiche in territorio vietnamita dall’infiltrazione degli uomini rana nemici. Secondo il Dr. James Fitzgerald, pioniere nella ricerca sui delfini per la CIA e la marina statunitense, dopo aver sorpreso un sommozzatore intruso, gli animali venivano addestrati a togliergli la maschera e le pinne, tagliare il tubo dell’ossigeno e infine “catturarlo per l’interrogatorio”. In realtà sembra che i delfini che hanno “combattuto” in Vietnam siano stati molto meno benevoli. Molti addestratori, infatti, diedero le dimissioni disgustati dal crescente ed abietto sfruttamento dei cetacei da parte dell’esercito USA ed alleviarono il loro senso di colpa rivelando almeno in parte i segreti militari al pubblico. Secondo il Dr. Michael Greenwood, i delfini della marina erano stati anche addestrati ad uccidere, con coltelli attaccati alle pinne e al muso e con grandi siringhe ipodermiche piene di biossido di carbonio pressurizzato che, una volta iniettato all’uomo-rana nemico, si espandeva rapidamente facendolo letteralmente esplodere. Anni dopo, fu rivelato che i delfini killer in Vietnam erano stati responsabili della morte di 40 vietcong subacquei e (accidentalmente) 2 militari americani. “Non sanno riconoscere la differenza tra un amico e un nemico”, spiegò un ex addestratore della CIA. Il concetto di amico e nemico mortale all’interno della medesima specie è un concetto alieno per i delfini.
Malgrado la Marina ammetta di esser stata capace di “programmare i delfini e tenerli sotto controllo per distanze fino a molte miglia”, essa negò strenuamente di averli sottoposti a condizionamento attraverso la stimolazione cerebrale. L’addestramento, comunque, rimase strettamente segreto, spingendo il Dr. Farooq Hussain del Dipartimento di Biofisica del King’s College (Università di Londra) a chiedersi: “Come può un animale che per secoli è stato celebrato solo per la sua intelligenza e la sua socievolezza verso l’uomo, ora essere addestrato da un uomo a ucciderne un altro? Di certo viene usata l’elettrostimolazione dei centri nervosi del piacere e del dolore per indurre e ricompensare un comportamento aggressivo.
Le tecniche di addestramento accertate, comunque, non sono meno crudeli. I delfini vengono “controllati” attraverso la privazione del cibo. Quando sono sazi, sono molto difficili da controllare perché non hanno un incentivo a ritornare. Quindi, quando vanno in missione, vengono equipaggiati con un pezzo di velcro avvolto intorno al muso (conosciuto come AFD, “Anti-Foraging Device” ovvero mezzo anti foraggiamento) che impedisce loro di aprire la bocca per catturare pesci. Ciò li spinge a fare ritorno alla base. Quando un delfino è fuori, viene rilasciato un fischio di richiamo ad una frequenza che può essere sentita dagli animali a lunga distanza. Se ritornano dopo averlo udito, vengono ricompensati: l’AFD viene rimosso e ricevono del cibo.
Nella primavera del 1989, Rick Trout, che aveva lavorato come addestratore di animali per la Marina dal 1985 al 1988, rivelò che delfini e foche dell’esercito erano stati affamati durante il loro addestramento al Naval Ocean System Center di San Diego in California. Documenti ufficiali mostrano che 13 delfini sono morti nelle mani della Marina in 3 anni, più della metà di fame o di disordini di stomaco.
Bisogna sottolineare anche che l’uso dei delfini come strumento militare mette in pericolo i delfini indigeni dell’area in cui sono impiegati. Le truppe nemiche non sanno quali sono i delfini dell’avversario e quali no: ne consegue che uccidono tutti quelli che trovano.
 
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view post Posted on 15/10/2016, 20:34     +1   +1
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GURKHA

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Mamma mia....allucinante!!!!! :cry: :cry: :cry:
 
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view post Posted on 15/10/2016, 20:57     +1   +1
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capitan

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Che schifo!!!
 
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view post Posted on 18/10/2016, 18:47     +1   +1   +1
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general

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Orrore.... ma una zecca_mina nella capoccia di questi "inventori" no??? <_<
 
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view post Posted on 19/10/2016, 20:56     +1   +1
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cristiano
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CITAZIONE (cesira.66 @ 18/10/2016, 19:47) 
Orrore.... ma una zecca_mina nella capoccia di questi "inventori" no??? <_<

Quoto , o meglio su per dove so io :B):
 
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