Le armi dei Bersaglieri tratto in parte dal volume “ Armamento individuale dell’esercito Piemontese e Italiano 1814-194” di Alfredo Bartocci – Luciano Salvatici ed. EDIBASE 1987
Per parlare del peculiare armamento dei Bersaglieri, è necessario conoscere un po’ della loro storia.
Tutti pensano a questo Corpo come quello che venne istituito, con regio brevetto del 18 giugno 1836, da Re Carlo Alberto di Savoia su proposta dell'allora capitano del Reggimento guardie Alessandro La Marmora.
In realtà la loro storia parte da più lontano: la Fanteria Leggera, i cosiddetti “Cacciatori” nascono già nel 1600, quando alcuni reparti vengono muniti di carabine rigate ed addestrati ad operare fuori dai normali schemi tattici, in totale indipendenza, con compiti di disturbo e cecchinaggio ai danni di serventi delle artiglierie ed ufficiali nemici. Nel 1814 la Restaurazione vede la Fanteria divisa in tre specialità:
“di Linea” ordinata in reggimenti, poi dal 1821 in Brigate formate da personale in servizio permanente e di leva;
“Leggera” costituita inizialmente dai soli vecchi “Cacciatori”, tutti in servizio permanente;
“Provinciale” formata unicamente da soldati di leva, si tratta in pratica di truppe di riserva.
La Fanteria Leggera è la prima a ricostituirsi, in modo assai peculiare: ad esempio il ritorno in Piemonte dopo la parentesi napoleonica avviene per intere formazioni già organizzate e non per gruppi di sbandati come avviene per gli altri Corpi. In questa configurazione, al comando del Conte Robert, la troviamo già operativa a Voghera il primo Maggio del 1814 , 19 giorni prima del ritorno dal Re dall’esilio! Il battaglione Cacciatori di Robert sarà poi affiancato dai Cacciatori Piemontesi, tornati in patria ancora con uniformi ed armamento francesi (si tratta del vecchio 31° Leger francese) . Insieme formeranno il Battaglione Cacciatori Italiani. Alla fine del 1814 la Fanteria Leggera può contare su sei battaglioni di cacciatori, tutti composti da veterani, veri e propri professionisti. Ogni battaglione è composto da uno Stato Maggiore, da una Compagnia di Carabinieri, una Compagnia di Moschettieri e da quattro Compagnie Cacciatori con una forza complessiva pari a quella dei Battaglioni di Linea.
Con provvedimento del 1° Dicembre, gli uomini delle compagnie scelte chiamati “Moschettieri” cambiano denominazione ed assumono quella più moderna di “Bersaglieri” !
Dopo alterne vicende, si arriva alla parte della storia nota ai più: Alessandro La Marmora nel 1835 presenta all’esame del Re Carlo Alberto la sua famosa “Proposizione per la formazione di una Compagnia di Bersaglieri e modello di uno schioppo per suo uso”.
Lo schioppo proposto dal La Marmora avrebbe dovuto essere una carabina, caricantesi dal calcio (sic!) superiore in tutto alle carabine rigate esistenti. Si arriva al 1836, due le Compagnie costituite con 4 ufficiali e 124 uomini di truppa, ma della carabina proposta nessuna traccia… si adotta quindi una carabina rigata, a percussione, sistema Delvigne (a camera ristretta). Di queste carabine ci è pervenuta solo la descrizione, nessun esemplare pare sia sopravvissuto e non vi sono disegni. Bisogna aspettare il 1839 per trovare le prime 220 carabine costruite secondo il progetto del Generale, “distribuite a titolo di prova 220 carabine alla foggia proposta dal Corpo la cui esca consiste di una lastricella che contiene da 30 a 40 esce (SIC!) le quali si portano semplicemente sul luminello” Non è chiaro se questo geniale sistema d’innesco sia stato ideato prima dal La Marmora o dal dentista Dr. Maynard (
https://en.wikipedia.org/wiki/Maynard_tape_primer) ma sicuramente le nostre carabine furono le prime prodotte.
Ora lascio la descrizione alle splendide tavole tratte dal volume “ Armamento individuale dell’esercito Piemontese e Italiano 1814-194” di Alfredo Bartocci – Luciano Salvatici ed. EDIBASE 1987
Edited by sofocle62 - 31/1/2019, 09:43