L'ATX mi ha sbugiardato. L'anno scorso testai in lungo e in largo l'iron check ma, su target come i 10, 20 e 50 centesimi di euro bastavano pochissimi cm per sentire il grunt. Ho quindi sempre sostenuto che questo benedetto Iron Check fosse inutilizzabile in contesti mineralizzati: beh, non è così.
Chiaro che ha i suoi limiti e può essere utilizzato solo relativamente in superficie: prendendo il solito target, 50 centesimi di euro, a 12 centimetri è fuori dai giochi. Non per il grunt restituito ma perché il circuito dell'iron check non arriva proprio a rilevarlo. A 10 centimetri invece sì ed è stata una buona notizia perché si tratta indubbiamente di una marcia in più: un P.I che può dirti se si tratta di ferro oppure no anche in contesti mineralizzati
Farò comunque altre prove con target più piccoli ed in terreni neutri.
La buca di 12 centimetri dove l'iron check non riusciva a rilevare. Non è nel video ma vi potete fidare.
Questa la buchetta di 10 centimetri. Direi che per un target di 24mm come i 50 centesimi, 11 centimetri siano il limite massimo per l'iron check.
Ecco una visuale delle buchette. Partendo dall'alto verso il basso: 5 - 3 e 10 centimetri.
Questo il video dove ci sono erroretti in ciò che dico: asta invece che piastra e la buca non di 12 ma 10 centimetri. Poi c'è l'alone del dito. Vabbè!
VideoL'iron check può quindi essere una marcia in più anche in contesti mineralizzati come quelli del video. Si tratta di un circuito a parte, VLF. Evidentemente la prima piastra aveva dei problemi: può essere il cavo che si era rotto come la piastra stessa. Esito più che positivo con la piastra sostituita.
Alla prossima!