METAL DETECTOR HOBBY

IL MITRA TZ 45

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 14/6/2016, 08:30     +4   +1   +1
Avatar

Feramiu' H24
ADMIN

Group:
Administrator
Posts:
18,519
GRAZIE!:
+625
Location:
Nord - Ovest

Status:


Tratto da "GardaPost.it"

Tre mitra TZ45, la storia riaffiora a Toscolano
Scritto da: redazione GardaPost
2015/10/11 12:37 PM




TOSCOLANO – Tre pistole mitragliatrici, armi costruite nel 1944, trovate in un anfratto roccioso. Mitra che raccontano storie di partigiani e repubblichini.

Come sono finiti, quei tre mitra ormai arrugginiti dal tempo, in un anfratto roccioso posto lungo un versante della Valle delle Cartiere, in località «Puner», sopra Covoli?

Erano armi di partigiani? Di repubblichini? Per ora si sa che si tratta di pistole mitragliatrici TZ-45, mitra calibro 9×19 parabellum costruito in Italia verso la fine della seconda Guerra Mondiale. Deriva il suo nome dalle iniziali dei due progettisti (Tonon e Zorzoli), che disegnarono quest’arma nel 1944 in collaborazione con la fabbrica d’armi Società Anonima Revelli Manifattura Armiguerra. La produzione dell’arma non avvenne presso lo stabilimento di Cremona, ma fu dislocata presso la ditta “fratelli Giandoso” di Brescia.

Si stima che di quest’arma siano stati costruiti circa 6000 pezzi, assemblati e distribuiti fino agli ultimi giorni della guerra.

Una curiosità: un esemplare di quest’arma fu utilizzata dalle Brigate Rosse nel 1978 per compiere l’agguato di Via Fani a Roma. Altre info qui.

Le armi sono state recuperate ieri, sabato 10 ottobre, dai Carabinieri di Toscolano su segnalazione del vicesindaco Davide Boni, che si augura possano ora trovare una collocazione museale, magari nella sezione del MuSa di Salò dedicata alla Rsi, o al Museo della Resistenza a Pertica Bassa.



Le tre pistole mitragliatrici, modello Pm Tz45, nell'anfratto in cui sono state trovate.



Una delle tre pistole mitragliatrici modello Pm Tz45.



Particolare di una tre pistole mitragliatrici, ormai arrugginite e ovviamente inutilizzabili.

La mitragliatrice TZ-45, mitra calibro 9 × 19 mm Parabellum costruito in Italia verso la fine della seconda guerra mondiale.

Edited by sofocle62 - 14/6/2016, 09:40

Attached Image: 5

5

 
Web  Top
view post Posted on 14/6/2016, 08:35     +1   +1
Avatar

GURKHA
Moderatore

Group:
Moderatori globali
Posts:
36,361
GRAZIE!:
+3,034
Location:
ROMA

Status:


Grazie...bel post..interessante
 
Web  Top
elv66
view post Posted on 14/6/2016, 08:52     +1   +1




grazie sofocle
 
Top
Daniwolf69
view post Posted on 14/6/2016, 16:43     +1   +1   +1




Segnalazione interessante..Sofocle!!!
Questi esemplari spero davvero possano essere collocati in un museo!!!
Se volete integro quanto scritto già scritto su storia e info su questa arma sconosciuta ai più... estrapolando le notizie da alcune riviste che ho..


Parlando di pistole mitragliatrici italiane ,sono tre i nomi dai quali è impossibile prescindere:Villar Perosa,Beretta e per gli anni del dopoguerra Luigi Franchi.
Fatta eccezione per Beretta ,sono pochi i fabbricanti che durante la seconda guerra mondiale hanno deciso di impegnarsi specificatamente su questo tema....
Per questo motivo da noi qui in italia furono prodotti soltanto il mitragliatore modello 43 della FNAB (fabbrica nazionale armi Brescia) e la TZ 45 prodotto da Armaguerra Cremona...
La pistola mitragliatrice TZ-45 è un mitra calibro 9 × 19 mm Parabellum costruito in Italia verso la fine della seconda guerra mondiale. Deriva il suo nome dalle iniziali dei due progettisti (Tonon e Zorzoli), che disegnarono quest'arma nel corso del 1944 in collaborazione con la fabbrica d'armi Società Anonima Revelli Manifattura Armiguerra, più conosciuta quindi...con il nome telegrafico Armaguerra
La pistola mitragliatrice TZ45 appare ad un esame superficiale come una tipica pistola mitragliatrice appunto...di fine guerra...
Di costruzione forzatamente economica realizzata facendo uso di parti stampate e a corpo tubiforme,gli unici particolari non metallici sono le guancette in legno...
Il calcio è retrattilee ricorda molto da vicino quello statunitense dell'M3...(in dotazione special modo ai carristi....) anche questo realizzato con elementi metallici tubolari...
In configurazione ripiegata le sue due estremità prendono il posto in altrettanti orifizi ricavati su di una placchetta saldata sotto la volata...
Le stesse possono servire da appoggio nel caso in cui l'utilizzatore dell'arma si trovi a dover tirare dalla fiancata di un veicolo o da un parapetto,così come viene impegnato il rinforzo della canna del famoso MP40 tedesco..
La caratteristica più originale della TZ 45 risiede nella sicurezza automatica di cui è dotata, particolare che all'epoca è del tutto inedito in armi di questo tipo.
Tale scelta si rivela tanto più inusitata quanto maggior mente viene relazionata all'epoca in cui è stata realizzata.
Sul volgere della fine del conflitto agli studi sulla sicurezza d'impiego era privilegiata la preoccupazione di velocizzare i processi produttivi ed economizzare al massimo le materie prime.
Quando i fratelli Tonon ("Toni") e Zorzoli Giandoso cominciarono a lavorare al progetto della loro pistola mitragliatrice, la sicurezza doveva evidentemente interessargli molto tanto che, in controtendenza con le "mode" del momento, realizzarono una sicura che veniva impegnata senza che il tiratore ne decidesse l'intervento. I mitragliatori della stessa epoca potevano invece contare soltanto su sicurezze manuali che l'utilizzatore doveva inserire, con gli ovvi quanto nefasti rischi che una dimenticanza avrebbe potuto generare...
Seppur nuova in tema di pistole mitragliatrici, la sicura automatica non era certamente sconosciuta ad altre armi già in dotazione all'epoca dei fatti che già dall'inizio del XX secolo facevano uso di sicure automatiche nell'impugnatura..
Queste erano collocate sul dorso delle prime pistole Parabellum (modello 1900 e 1906), la celeberrima Colt 1911 ed alcuni modelli di Browning potevano infatti liberare la sicura finche queste erano saldamente mano al tiratore ed impegnarla una volta abbandonata la stretta.
I fratelli scelsero di posizionarla sulla parte posteriore del bocchettone presso cui veniva inserito caricatore dell'arma.
La sicura si compone di una semplice placchetta di metallo stampato la cui parte superiore quando utilizzata va a bloccare il movimento dell'otturatore e questa viene liberata soltanto nell' istante in cui la mano debole dell'utilizzatore debole dell'utilizzatore stringe l'impugnatura e una volta retratta, l'otturatore viene sbloccato.
La maggior parte di questi mitra apparsi alla fine del conflitto sarà utilizzata dalle unità della Repubblica Sociale Italiana e vista la pressione sull'industria Italiana alla fine del conflitto sia dalla avanzata alleata che dai bombardamenti metteranno in ginocchio la possibilità di poterne produrre un quantitativo importante...
In particolare, le armi avute della RSI furono utilizzate nella lotta anti-partigiana e poi anche riutilizzate dai partigiani stessi quando catturate...

Alla fine del conflitto le truppe alleate si ritrovarono fra le mani alcune aliquote di dette armi e una gran parte andrà distrutta nelle fonderie.....
Il numero totale di pezzi realizzati è di circa 6000....oggi giorno non se ne trovano molte in giro disattivate ed essendo particolari hanno un prezzo medio che si aggira sui 3500 euro...

Tuttavia, le TZ 45 che saranno inviate per le prove valutative negli USA ed in Gran Bretagna dopo il termine del conflitto non riceveranno troppa attenzione.
Per nulla demotivato da ciò, il governo Birmano acquisterà dai fratelli Giandoso i diritti di fabbricazione dell'arma e la produrrà localmente con il nome di BA-52. Anche se per seguirne la produzione gli ingegnosi fratelli si recheranno addirittura in loco,per sviluppare le attività industriali a cui si dedicheranno successivamente e che poi non avranno più niente a che fare con la produzione armiera.
A causa della sua particolare concezione che ne prevede l'ingaggio senza necessitare dell'intervento umano per disattivarla, la sicura della TZ 45 risponde al concetto americano di Foolproof o a prova di stupido..
Dopo la fine della guerra, con le esigenze relative alla qualità ed alla sicurezza delle armi si ritorna finalmente alla normalità e quella che era la caratteristica distintiva della TZ 45 comincia ad apparire su tutti i fucili mitragliatori dell'epoca.
L'UZI israeliano, (Slovenia),il MAT49 francese e gli esemplari di moschetti 1945 automatici Beretta a partire dal 1955 inglobavano tutti l'ancora efficacissimo sistema di sicura che, obbligando l'utilizzatore della TZ 45 a consacrare entrambe le mani al tiro, e per contro ne rendeva impossibile il brandeggio utilizzando una sola mano....
Un tiratore con le braccia non troppo lunghe inoltre avrebbe trovato difficoltà a premere la sicura, la cui la molla di richiamo è abbastanza dura.
La stessa caratteristica poteva tuttavia rivelarsi svantaggiosa quando nell'utilizzo campale la sicura fosse stata impegnata delle mani coperte di fango....quel caso si sarebbe potuta provocare l'accidentale introduzione di corpi estranei nel meccanismo e limitarne se non annullarne efficacia.
Quindi, la concezione tanto rudimentale quanto efficace del sistema avrebbe potuto rappresentarne anche il suo peggior difetto causando evidenti disagi durante il combattimento.
Non di meno la limitata possibilità di un incidente che l'originale sistema di sicurezza ingenerava, giustificava pienamente la scelta dei fratelli Giandoso.
Dopo la seconda guerra mondiale il problema fu di particolare interesse per la società Dansk Industri Syndikat AVS (DISA) di Copenhagen, che fu fra le prime a scegliere la sicura sul bocchettone della sua pistola mitragliatrice modello 1946 piuttosto che sulla parte posteriore dell'impugnatura, come avevano invece deciso di fare molti altri produttori di armi corte.
L'arma fu commercializzata a partire dal 1946 con il nome di P 16 o del meglio conosciuto Madsen 1946.
Come la nostra TZ essa comporta l'applicazione della leva di sicurezza sulla parte posteriore del bocchettone di alimentazione.
Questa di più facile utilizzo che non sulla TZ45 intercetta l'otturatore dal momento in cui è rilasciato, a qualche centimetro del termine dalla sua corsa distale...
Visto che il sistema viene in seguito mutuato nelle versioni successive della pistola mitragliatrice Madsen (M1950,M53 e MarkII) le varie prove devono essere interpretate positivamente.
Oltre che distribuita alla polizia danese,l'arma fu esportata in America del Sud (Salvador, Paraguay, Guatemala, Colombia, Brasile) ed in Asia (Tailandia, Corea, Indonesia).
Malgrado il successo del Madsen il concetto relativo al posizionamento della della sicura sul dorso del bocchettone inaugurato con la TZ45,non fu in seguito mai più ripreso...
 
Top
view post Posted on 14/6/2016, 16:50     +1   +1
Avatar

GURKHA
Moderatore

Group:
Moderatori globali
Posts:
36,361
GRAZIE!:
+3,034
Location:
ROMA

Status:


Grazie Daniwolf69 interessante approfondimento
 
Web  Top
view post Posted on 14/6/2016, 20:39     +1   +1
Avatar

tenent

Group:
HONORIS CAUSA
Posts:
5,051
GRAZIE!:
+40
Location:
appenino modenese (Montese)

Status:


Ecco una foto d'epoca con soldati brasiliani della FEB ( qui un approfondimento; https://metaldetectorhobby.forumfree.it/?t=72549688 )
Uno di loro imbraccia il tz45
image
 
Top
5 replies since 14/6/2016, 08:30   1507 views
  Share