METAL DETECTOR HOBBY

La Chanson de l'Assiette

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 17/5/2016, 21:07     +4   +1   +1
Avatar

Feramiu' H24
ADMIN

Group:
Administrator
Posts:
18,519
GRAZIE!:
+625
Location:
Nord - Ovest

Status:


Quando la sento ogni volta mi vengono i brividi, come credo succeda a chiunque abbia visitato almeno una volta l'Assietta e sia salito sulla Butta...
Non ho mai studiato il Francese, quindi perdonatemi gli errori grammaticali residui, ho corretto "a orecchio" il testo (pienissimo di errori) pubblicato sul sito che qui riporto:

La Chanson de l'Assiette

Dal sito: www.cacciatori-reggimento-savoia.info/CanzoniAssiette.htm

Video

La "Chanson de l'Assiette" è sicuramente la canzone militare piemontese più
famosa in assoluto, ed una delle poche che ancora oggi fanno parte del
bagaglio culturale dell'esercito italiano; la chanson è ancora oggi suonata dalla
Banda della Brigata Granatieri di Sardegna ( ),

- versione popolare: Video

unità erede del Reggimento Guardie,che all'Assietta difendeva il settore centrale del campo di battaglia.
Di gusto tipicamente settecentesco, lo scontro è paragonato ad una insalata
indigesta per i francesi e, soprattutto, per il loro comandante, il Chevalier de
Bellisle, fratello del Maresciallo di Francia, che appunto all'Assietta perse la vita
in combattimento.

La Chanson de l'Assiette

Oh! N'a-t-on jamais vu
Un tour si admirable!
Les Francais rèsolus
Avec leur nez pointu
partant de leur pays
En grande foule et grand presse
Pour venir a prendre l'Assiette
Que nous avions devant!
Oh! Les impertinent!
Belle-Isle, leur commandant,
Veut avoir l'avantage
D'avancer le premier
Comme un vaillant guerrier.
Sur le retranchements
Il va d'un gran courage
Pour gouter la salade.
Le vinaigre trop fort
Lui a causè la mort.
Tous les autres soldats
Qui aimaient la salade
Couraient d'un air galliard
Pour en avoir leur part:
Mais sentant la chaleur
De cette Assiette ardente
Le courage leur manque:
d'abord ont laissè là
L'Assiette et tous le plats.
C'est pourtant chagrinant
De payer une sauce
D'en etre rassasies
Sans en avoir goute!
Il vous en a cotè
L'argent et l'equipage.
La vie et le bagage,
pour payer le diner
A nos bon cuisiniers.
Belle-Isle commandant
Est partì de la France
Avec ses bataillons
Pour venir en Piemont.
Vous aviez rèsolu,
Chevalier de Belle-Isle
De venir prendre Exilles:
La mort vous a saisi
Et Exilles n'est point pris!
Retirez vous, Francais
D'autour de notre Assiette;
Renouncez au ragout:
Il est trop fort pour vous!
On vous a fait gouter
Sur cette Assiette d'herbe
Une sauce si verte
Qu'ell'vou a repousses
Jousque’au Briançonnais
Pourquoi venir, Francais,
Nous enlever l'Assiette?
n y est il pas a Paris
De plus jolies qu'ici?
Nous n'avons que cell'ci
Et vous voulez la prendre!
Mais nous, pour le dèfendre,
Nous l'avons rèchauffèe
Pour vous bruler le nez.
Si vous voulez savoir
Comment prendre l'Assiette,
Faut etre matiniers
Dans le mois de janvier;
Vous la l'y trouverez
Sur une nappe blanche
Cette Assiette charmante:
Elle ne vous brulera pas
Dans cette saison-là!

Edited by cesira.66 - 20/5/2016, 22:33
 
Web  Top
view post Posted on 20/5/2016, 17:51     +1   +1
Avatar

tenent

Group:
HONORIS CAUSA
Posts:
6,865
GRAZIE!:
+485

Status:


Una marcia bella pimpante! ^_^ :woot:
Con una vena ironica a giudicare dal testo....non disdegno il patriottismo. :) ^_^
È la prima volta che la sento... grazie Sof per aver condiviso.
 
Top
view post Posted on 20/5/2016, 18:44     +1   +1
Avatar

GURKHA

Group:
Moderatori globali
Posts:
36,361
GRAZIE!:
+3,034
Location:
ROMA

Status:


Io ho fatto il militare nel 2° reg. CENGIO della BRIGATA GRANATIERI DI SARDEGNA

.....commovente!!!!!!
 
Web  Top
view post Posted on 20/5/2016, 21:17     +1   +1
Avatar

general

Group:
FIRST LADY
Posts:
29,226
GRAZIE!:
+3,789

Status:


il truschino è su Assiette.. piatto da tavola in francese...sbaglio?? Da brividi dopo trecento anni... ;)
 
Top
view post Posted on 21/5/2016, 08:17     +1   +1
Avatar

Feramiu' H24
ADMIN

Group:
Administrator
Posts:
18,519
GRAZIE!:
+625
Location:
Nord - Ovest

Status:


Esatto. Prima di diventare una canzone militare, la "Chanson" era un "complainte", cioè quello che si definisce un lamento valdese, scritto da tal Michelin subito dopo la battaglia. Tutto si gioca sul doppiosenso del nome assiette, che indica sia il pianoro che il piatto di portata. Per chi vuole ulteriormente approfondire, allego un bello studio sull'argomento, che getta luci ed ombre su questa leggenda...


ENRICO
LANTELME
UN CANTASTORIE LEGGENDARIO:
MICHELIN, VOCE DEL MITO O MITO DI UNA VOCE?


“Dove si è mai vista una beffa così riuscita?I Francesi testardi, coi loro nasi adunchi, che
partono in fretta e furia dal loro paese per venire a prenderci l’Assiette che abbiamo
davanti...Li avevamo avvertiti: «Non ficcate il naso nel nostro piatto!»”.
Ma i Francesi, si sa, non avevano saputo resistere.
Il cantastorie cieco ripensava a quella storia, ancora così fresca nella sua mente, facendosi
aiutare a montare la sua docile mula. In valle non c’era uno che non avesse riso dei versi un
po’ rozzi della sua canzone, ma in Francia, certo, era diverso. E adesso che doveva recarsi a
Briançon per certi suoi affari, non poteva fare a meno di pensarci.
Da Sauze d’Oulx bisognava scendere fino al vasto pianoro percorso dalle anse della Dora,
all’incrocio con la strada reale che saliva al colle del Mont Genèvre, per poi raggiungere
l’ampia valle della Durance e infine la cittadella fortificata di Briançon.
Alla stazione di posta del capoluogo avrebbe trovato senz’altro qualcuno, viaggiatore,
mercante o pellegrino, disposto ad accompagnarli, lui e la sua mula, nel breve tragitto.
Era un mattino d’estate del 1748.
“Seimila fanti ci hanno lasciato la pelle...quattrocento ufficiali, golosi della nostra Assiette,
sono stramazzati al suolo. Ricordatevi Francesi, ricordatevi sempre... Per pagare il pasto ai
nostri cuochi avete sborsato soldi, abbandonato armi e bagagli e persino la vita...Sarebbe
stato meglio infilarvi il naso nel sedere: non vi sareste bruciati così tanto!”
Certo, era soltanto una canzonaccia da taverna che si era inventato dopo una bevuta di troppo,
per ricordare a tutti la memorabile battaglia di quel luglio 1747. Le urla dei soldati moribondi
e quelle degli increduli sopravvissuti braccati dai Piemontesi, erano state la sua ispirazione e il
suo vanto.
“Il comandante Belle-Isle è partito dalla Francia con i suoi battaglioni per venire in
Piemonte a conquistare Exilles: la morte lo ha portato via e Exilles non è caduta! Perche
venire qui, Francesi, a prenderci l’Assiette? Non ne avete a Parigi di più belle?”
Bella o brutta che fosse infine la Francia era lì davanti. Ancora una breve radura, un’ombrosa
pineta e poi Briançon, il posto di guardia dei gendarmi, il ponte levatoio, la Porte de Pignerol,
il dedalo di stradine e piazzette in discesa. Conosceva bene la lingua, il nostro cantastorie:
persino il suo accento poteva essere scambiato per quello di un qualsiasi montanaro dei
dintorni. Essendo cieco, avrebbe trovato facilmente qualche anima gentile disposta ad
accompagnarlo nel luogo in cui doveva compiere i suoi uffici.
“Ritiratevi, Francesi, dalla nostra Assiette: rinunciate al sugo, è troppo forte per voi! Vi
abbiamo fatto assaggiare una salsa così agra da ricacciarvi fino a Briançon!”
A Briançon non era poi così male, al contrario, la zuppa calda che il povero cieco stava
consumando nella taverna del borgo alto quando, sbrigate le sue faccende e avvicinandosi
l’ora in cui il sole splendeva più alto delle montagne delfinesi, fu avvicinato da un giovane
che si era fatto largo tra la folla degli avventori.
«Guardatevi dai Francesi, amico mio: la vostra canzone è nota in città e corre voce che
l’autore sia nei paraggi. Sanno soltanto che si tratta di un povero cieco,
e preparano un’imboscata appena fuori delle mura della cittadella».
Il cieco ascolta, ringrazia per l’avvertimento, termina con calma la sua zuppa ed esce dalla
taverna come se niente fosse. Risale la ripida stradina che conduce alla Porte de Pignerol (non
si può sbagliare, non c’è altra via) attraversa il ponte levatoio e oltrepassa il posto di guardia.
Fatti pochi passi, ferma di colpo la mula e rimane immobile. Sa che loro sono lì ad aspettarlo,
anzi ad aspettare un povero cieco sulla via del ritorno in Piemonte.
Il cantastorie allora si toglie lentamente il cappello e lo appoggia sulla sella della cavalcatura.
Poi estrae dalla tasca sinistra della giacca un astuccio di cuoio e, ancora più lentamente, ne
trae una prima moneta. La avvicina alla punta del naso, la gira e la rigira come se la stesse
osservando attentamente e la lascia cadere nel cappello. Estrae una seconda moneta, ripete
esattamente la scena ma questa volta ripone nuovamente la moneta nel suo astuccio. Continua
così per alcuni minuti, come se stesse esaminando e dividendo tutte le sue monete a seconda
del tipo: alla fine prende la manciata di soldi dall’interno del cappello e li infila in un’altra
tasca del pastrano. Si rimette il cappello in testa, sprona la mula e riprende il cammino. I
Francesi che lo attendevano per dargliele di santa ragione non hanno dubbi. Questo viandante
che guarda e sceglie le monete una per una non può essere certo il cantastorie cieco. Non
fanno quindi caso alla sottile increspatura della bocca, quasi un sorriso appena abbozzato, che
si dipinge sul viso del cantastorie ormai lontano, oltre la prima curva della strada reale che si
arrampica sulle Alpi.
“Chi ha scritto la canzone, la canzone dell’Assiette, a pensarci bene sarà stato Michelin, per
ridere dei Francesi che volevano prenderla con l’astuzia. Beviamo alla salute di quelli che
l’hanno difesa!”
Questa leggenda, conosciuta in alta val Susa fin dall’Ottocento, è la sola traccia sopravvissuta
nella tradizione popolare a proposito dell’unico cantastorie delle Alpi Cozie di cui si abbia
notizia. Un personaggio che, a seconda delle versioni della storia, manteneva il mistero
dell’anonimato oppure assumeva il nome altrettanto misterioso e indefinito di “Michelin”. Il
racconto del cieco a Briançon ebbe una grande
notorietà, tanto da oltrepassare i confini dell’universo tradizionale. Fu infatti riportato su svariate pubblicazioni, prima fra tutte
“Il
Cimento

Rivista di scienze, lettere ed arti”
edito a Torino nel 1855. Qui Norberto Rosa,
autore di un breve saggio
a proposito della
Chanson de l’Assiette,
lo trascrisse in appendice
alle scarse notizie sul suo autore. Anche la
Storia di Bricherasio
pubblicata da L.C. Bollea a
Torino nel 1926 riporta lo stesso aneddoto e così pure il
“Notiziario Alpino”
n. 17 stampato
a
Roma nel marzo 1938, in un breve articolo a cura del generale Giuseppe Sticca..
Altre volte un riferimento al cantastorie dell’Assietta era comparso, quasi di sfuggita, in
voluminosi trattati di storia.
Alexis Muston, a pagina 65 del quarto volume de
l suo trattato
L’Israel des Alpes. Histoire des
Vaudois et de leurs colonies

pubblicato a Parigi nel 1879

dichiarava di aver consultato,
per approfondire i dettagli sulla celebre battaglia del 19 luglio 1747, due ballate
sull’argomento, di cui la prima
in
patois
e la seconda
“scritta in un pessimo francese,
composta probabilmente da un soldato valdese”
del quale però ignorava il nome.
A pagina 74, nota 2, il Muston ritornava sull’argomento, traendo spunto da un riferimento alla
canzone dell’Assietta con
tenuto in un versetto di una vecchia
complainte,
la
Chanson de
Michelin,
definita
“un piccolo poema ritmato in maniera notevolmente imperfetta ma ricco di
energia espressiva, nel quale un Valdese, chiamato Michelin... fu arrestato a Pomaretto dai
soldati...”
E
a questo punto lo storico formulava un ipotesi sulla nostra canzone e sul suo
autore:
“ Si tratta di quella ballata che ho citato a proposito della battaglia dell’Assiette. Forse era
stata opera dello stesso bardo delle montagne, ora prigioniero. Come Om
ero, il povero
Michelin sembra essere stato cieco; poiché in questa lirica egli parla soltanto di ciò che sente
e mai di ciò che vede...”
Continuando a seguire le tracce del nostro cantastorie arriviamo al 1886, anno in cui Alberto
Pittavino pubblica la
Sto
ria di Pinerolo e del suo circondario.
Trattando degli avvenimenti
che fecero della val Chisone il teatro degli scontri tra Francia e Piemonte nel corso del XVIII°
secolo, il Pittavino trascrive la canzone dell’Assietta il cui autore, afferma, era un prag
elatese.
Qualche anno dopo, lo scrittore J.Perreau nella sua
Epopée des Alpes
stampata a Parigi nel
1903, notava come la canzone sulla disfatta militare francese del colle dell’Assietta fosse stata
ispirata da
“sentimenti di vendetta”
ed esprimesse
“l’o
dio fanatico dei discendenti di quei
sudditi di casa Savoia che Vittorio Amedeo II aveva perseguitato per ordine di Luigi XIV”.
Non una parola, purtroppo, sull’identità del suo autore.
Julien Tiersot, il bibliotecario parigino vincitore nel 1885 di un conc
orso dell’Accademia
Nazionale di Francia per il primo studio sistematico sul patrimonio tradizionale del suo paese,
pubblicò nel 1903 a Grenoble un’approfondita indagine dedicata al comprensorio alpino.
L’opera, dal titolo
“Chansons populaires recueillies
dans les Alpes françaises (Savoie et
Dauphiné)
rimane tuttora il testo più completo e documentato riguardante il canto popolare
alpino
.
Nel corso di undici capitoli e 548 pagine, ne vengono esplorati tutti i generi narrativi:
le canzoni storiche, i raccont
i leggendari e d’avventura, i canti satirici, le canzoni d’amore e di
matrimonio, i canti dei pastori, quelli dei coscritti e dei soldati, le canzoni delle varie festività
dell’anno, i canti di lavoro, le ninne
-
nanne e le danze.
Il Tiersot, che è stato se
nza dubbio uno dei padri dell’etnomusicologia moderna, si avvalse di
molti collaboratori locali ed esplorò minuziosamente il patrimonio cantato delle Alpi francesi,
occupandosi anche delle zone francofone al di là del confine. Leggiamo a pagina 53:
“La se
rie seguente si compone di alcune canzoni che interessano in modo particolare la
storia del ducato di Savoia. Essa tratta delle operazioni militari che ebbero luogo in
 
Web  Top
view post Posted on 4/6/2016, 21:04     +1   +1
Avatar

caporàl

Group:
Member
Posts:
506
GRAZIE!:
+19
Location:
Varese zona laghi

Status:


CITAZIONE (ONIDINO @ 20/5/2016, 19:44) 
Io ho fatto il militare nel 2° reg. CENGIO della BRIGATA GRANATIERI DI SARDEGNA

Io nel I° Battaglione... ASSIETTA Granatieri di Sardegna :lol:
 
Top
view post Posted on 29/7/2016, 14:45     +1   +1
Avatar

general

Group:
FIRST LADY
Posts:
29,226
GRAZIE!:
+3,789

Status:


Altra eredità della battaglia dell'Assietta... :P

www.cordola.it/2014/02/12/significato-di-bogianen/
 
Top
view post Posted on 13/3/2017, 15:23     +1   +1
Avatar

soldà

Group:
Member
Posts:
211
GRAZIE!:
0
Location:
16° CRAM Monte Telegrafo (Bressanone BZ)-03 1975 / 05 1976

Status:


Buongiorno, sono un "visitatore" del vostro Forum e leggendo i vari post relativi alla "Canzone dell'Assietta" mi chiedo se qualcuno puo' aiutarmi nella ricerca del suo spartito musicale. Faccio parte di un Gruppo storico del '700 e sono molto interessato agli avvenimenti storici dell'epoca.
Grazie e scusate...l'intrusione
Lino
 
Top
view post Posted on 14/3/2017, 09:07     +1   +1
Avatar

Feramiu' H24
ADMIN

Group:
Administrator
Posts:
18,519
GRAZIE!:
+625
Location:
Nord - Ovest

Status:


CITAZIONE (Melino55 @ 13/3/2017, 15:23) 
Buongiorno, sono un "visitatore" del vostro Forum e leggendo i vari post relativi alla "Canzone dell'Assietta" mi chiedo se qualcuno puo' aiutarmi nella ricerca del suo spartito musicale. Faccio parte di un Gruppo storico del '700 e sono molto interessato agli avvenimenti storici dell'epoca.
Grazie e scusate...l'intrusione
Lino

Caro Lino, ti ringrazio della visita e spero che continuerai a leggerci! In risposta al tuo quesito, devo dirti che purtroppo non esiste UNO spartito di questa canzone, perchè la chanson originale non era scritta, ne esistono quindi tantissime versioni. L'unica reperibile, forse, è la partitura della marcia dei Granatieri di Sardegna, bruttina invero, ma arrangiata e trascritta... indovina un pò... da Ennio Morricone!!! :D che prestò servizio proprio nel glorioso Corpo!
 
Web  Top
view post Posted on 15/3/2017, 01:10     +1   +1
Avatar

soldà

Group:
Member
Posts:
211
GRAZIE!:
0
Location:
16° CRAM Monte Telegrafo (Bressanone BZ)-03 1975 / 05 1976

Status:


Grazie per la calorosa accoglienza e per la pronta risposta.
Vedrò allora di cercare qualcosa in rete eventualmente sugli spartiti di Morricone!
Faccio parte del Gruppo Pietro Micca, plotone Piemonte, e nell'immagine dell'Assietta nel post sotto il tricolore vi è schierato una parte del mio Gruppo.
Un cordiale saluto
Lino

ps: a proposito di ritrovamenti, queste sono palle di piombo (sia integre che sparate) dei nostri fucili del '700 ritrovati a Madonna dell'Olmo, teatro di una battaglia....
 
Top
view post Posted on 15/3/2017, 08:45     +1   +1
Avatar

Feramiu' H24
ADMIN

Group:
Administrator
Posts:
18,519
GRAZIE!:
+625
Location:
Nord - Ovest

Status:


CITAZIONE (Melino55 @ 15/3/2017, 01:10) 
Grazie per la calorosa accoglienza e per la pronta risposta.
Vedrò allora di cercare qualcosa in rete eventualmente sugli spartiti di Morricone!
Faccio parte del Gruppo Pietro Micca, plotone Piemonte, e nell'immagine dell'Assietta nel post sotto il tricolore vi è schierato una parte del mio Gruppo.
Un cordiale saluto
Lino

ps: a proposito di ritrovamenti, queste sono palle di piombo (sia integre che sparate) dei nostri fucili del '700 ritrovati a Madonna dell'Olmo, teatro di una battaglia....

:woot: :woot: :woot: ah finalmente!!! Questo si che mi scalda il cuore!!! La campagna 43/44 è quella che più mi appassiona da sempre! Spero che se ne parli un pò, ce n'è di cose da narrare da Sant'Anna di Bellino fino alla Madonna dell'Olmo!!! Nel Micca ho avuto tanti amici, da quando Amoretti se n'è andato (che Dio lo abbia in gloria) finalmente si sono viste delle uniformi corrette, adesso si ragiona! :P :P :P

image

visuale cannoniere

reperti

aaahhh la Storia!
 
Web  Top
view post Posted on 15/3/2017, 14:41     +1   +1
Avatar

general

Group:
FIRST LADY
Posts:
29,226
GRAZIE!:
+3,789

Status:


Gli eventi bellici e storici a quanto pare hanno ispirato fortemente i cantori dell'epoca... altra ballata in cui, tra l'altro, si cita la Madonna dell'Olmo :P

Video

lascio agli esperti enunciare chi era il "Baron Litron" e perché divenne famoso... ;)

p.s. anche nei decenni successivi comunque non si perse il vizio

canzone del vecchio soldato 1850 c.a

Video

O il rientro da Chambery

Video

Edited by cesira.66 - 15/3/2017, 15:08
 
Top
view post Posted on 15/3/2017, 20:14     +1   +1
Avatar

Feramiu' H24
ADMIN

Group:
Administrator
Posts:
18,519
GRAZIE!:
+625
Location:
Nord - Ovest

Status:


Grazie Cesira! Bella integrazione, documenti molto interessanti! Quasi quasi faccio una sotto -stanza per le musiche del periodo! Alle quali è necessario aggiungere:

Le siège de Coni

Canto in lingua francese che racconta un ipotetico dialogo tra un abitante della città di Cuneo e il principe di Conti, durante l'assedio franco-ispanico del 1744.

da Wikipedia: Durante la guerra di successione austriaca i francesi (nemici dei piemontesi e degli austriaci) decisero di avanzare in Piemonte per poi arrivare in Austria. Prima di scendere in Piemonte, però i francesi uniti con gli spagnoli dovettero assediare Cuneo, città molto ben guarnita che già aveva resistito a otto assedi[...] L'assedio cominciò il 15 settembre 1744 con l'arrivo della prima bomba contro le mura di Cuneo, alla quale i cuneesi risposero con tanta foga da far tacere i nemici per più di due giorni. I combattimenti continuarono ancora per molto con i galloispani che distruggevano campanili e camini e i piemontesi che facevano di tutto per cacciarli motivati dal barone Federico Leutrum che amava molto quella che definiva già la sua città. Il 29 settembre da Saluzzo il Re arrivò con 25000 uomini (su 40000 di tutto l'esercito Sabaudo) per soccorrere i 4089 soldati a difesa di Cuneo. L'esercito si schierò a Madonna dell'Olmo e lì il 30 settembre combatté una grande battaglia contro i nemici galloispanici che usciranno vincitori ma saranno molto indeboliti. I ventuno giorni di assedio successivi furono molto più facili e l'11 ottobre il consiglio di guerra francospagnolo (composto dal Principe di Contì per i francesi e il Marchese Las Minas per gli spagnoli sotto un comando generale dell' Infante di Spagna Don Luigi di Borbone) decide che nelle notti successive avverrà la ritirata. Il 21 ottobre viene dichiarato concluso l'assedio.




J'écris une lettre au prince de Conti
pour lui fair connaître ce qu' c'est Coni;
c'est un retranchement qui durera longtemps
Son gouverneur fidèle combattant hardiment

Je sais bien de même que Coni est fort
et sa beauté suprême, mais je plain son sort.
J'ai cent mille hommes en train qui disent que Turin
sera la brandevin pour le premier matin.

Prince, cet affaire mérite attention
pour bien fair la guerre il faut de munition.
Pour nourrir vos soldats vous aurez de l'embarras
cent mille hommes en campagne pesent bien sur les bras.

Mais rien ne me manque de dans mon armée;
même pour la depense elle est trés bien reglèe.
J'aurais pour deux années a nourrir les Français,
aussi ce de Coni et touts les Piémontais.

L'hiver qui s'avance vous obligera
a retourner en France et quitter tout cela;
la neige et le glaçon, le froid et la saison
vous feront bien, Conti, abandoner Coni.

J'ai fair pour la siège un chemin couvert,
je ne crains ni la neige ni l' froid de l'hiver.
Fusils ni mousquetons, ni bombes, ni canons
ne m'epouvantent pas; je vais franchir le pas.

J'ai fini mes classes dedans le latin
j'enleverais vos places, j'irai a Turin.
C'est là ou j'apprendrai a me bien retrancher,
a finir mes études pour vous en régaler.

Vous parlez trop rude pour être écolier;
il vous faut de l'étude pour vous fortifier;
retournez a Paris prenez votre régent,
car pour prendre Coni faut être plus savant.

Tratto dal sito: http://limone-piemonte.blogspot.it/2010/11...ge-de-coni.html

Ho notato diversi errori grammaticali, cercherò di correggerli appena possibile. Non trovo una versione come dico io, temporaneamente:

Video
 
Web  Top
view post Posted on 15/3/2017, 20:47     +1   +1
Avatar

Feramiu' H24
ADMIN

Group:
Administrator
Posts:
18,519
GRAZIE!:
+625
Location:
Nord - Ovest

Status:


CITAZIONE (cesira.66 @ 15/3/2017, 14:41) 
lascio agli esperti enunciare chi era il "Baron Litron" e perché divenne famoso... ;)

Lasciamo la risposta, lunghissima, a Wikipedia:


« Mi i l'heu lassà për testament, ch'am sotero an val 'd Luzerna;
an Val 'd Luzerna am sotraran, ëndova 'l me cheur a s'arpòza tant. »

« Ho lasciato per testamento che sia sotterrato in Val Luserna;
mi sotterreranno in Val Luserna, dove il mio cuore troverà riposo »
(Ballata tradizionale (Barôn Litrôn)


Karl Sigmund Friedrich Wilhelm von Leutrum



Nato a Ölbronn-Dürrn
Morto a Cuneo
Dati militari
Paese servito Regno di Sardegna
Forza armata Armata Sarda
Unità Reggimento di fanteria alemanna Rehbinder
Grado Generale
Guerre Guerra di successione polacca
Guerra di successione austriaca
Battaglie Battaglia di Camposanto
Assedio di Cuneo
Battaglia di Madonna dell'Olmo

Karl Sigmund Friedrich Wilhelm von Leutrum (Dürrn, 27 giugno 1692 – Cuneo, 16 maggio 1755) fu un generale tedesco del XVIII secolo che servì nell'esercito sabaudo.

Le sue grandi doti strategiche poste al servizio dell'esercito sabaudo e la sua proverbiale incorruttibilità lo resero un personaggio assai amato dal popolo, che ne immortalò la figura nel canto Barôn Litrôn, tuttora celebre in Piemonte.

1 Infanzia e gioventù
2 Carriera militare
3 Religiosità
4 Morte
5 Bibliografia

Infanzia e gioventù:
Carlo Sigismondo Federico Guglielmo nacque dalla seconda moglie del barone Federico Sigismondo von Leutrum. Trascorse i primi anni di vita presso il castello di Karlshäuser a Ölbronn-Dürrn, nel Baden-Württemberg, un edificio costruito da suo nonno nel 1650. Giunse per la prima volta in Piemonte all'età di quattordici anni unendosi, assieme al fratellastro Carlo Magno, alla scorta che accompagnava il principe Eugenio di Savoia. In quell'occasione decise di intraprendere la carriera militare presso l'esercito sabaudo.

Carriera militare:
Fu educato all'esercizio delle armi dal capitano Johann Hernst Wahren. Promosso Capitano di fanteria nel 1706 venne posto a servizio dell'armata sabauda nel Reggimento di Fanteria Alemanna Schoulembourg. Col Reggimento Schoulembourg partecipò attivamente alla campagna alpina del 1708.

Il 5 giugno 1721 fu promosso Maggiore.

Il 21 agosto 1725 divenne Luogotenente Colonnello del Reggimento di Fanteria Alemanna Rehbinder. Venne promosso Colonnello comandante il 5 maggio 1732. Al comando del Reggimento Rehbinder prese parte alla Guerra di Successione Polacca, distinguendosi particolarmente durante l'assedio di Gera Pizzighettone (inverno del 1733).

Il 9 marzo 1735 fu promosso Brigadier Generale.


L'uniforme del Reggimento Rehbinder, in quel momento denominato Bourgsdorff, poi Leutrum; da: Livre de l'Uniforme des Regiments d'Infanterie au service de S.M. le Roi de Sardaigne (1744), in Archivio di Stato di Torino, Corte, Biblioteca antica, JB III 16Archivio di Stato di Torino


La bandiera del Reggimento

Allo scoppio della Guerra di successione austriaca Leutrum fu inviato immediatamente a combattere nella Pianura Padana poiché il Reggimento Rehbinder era una delle unità piemontesi più pronte all'azione in quel settore del fronte. Il 1º battaglione del Reggimento trascorse tutto l'inverno sul fronte padano. Nel corso della campagna Carlo Sigismondo si distinse particolarmente in occasione della Battaglia di Camposanto (8 febbraio 1743), quando durante la seconda fase dei combattimenti tre brigate spagnole di fanteria (Guardie, Irlanda, Flandres) riuscirono a porre in fuga la prima linea dell'ala destra dello schieramento austro-piemontese: dalla seconda linea tre battaglioni dei reggimenti Savoia, Piemonte e Rehbinder condussero un assalto per ricompattare lo schieramento; i reparti spagnoli furono costretti alla ritirata e il Reggimento Guadalaxara, che si trovò tagliato fuori dal resto dell'armata, non poté far altro che arrendersi. Leutrum riportò gravi ferite in battaglia, ma il 29 gennaio 1744 fu promosso Maggior Generale.

Dopo la convalescenza, trascorsa a Torino, fu trasferito sul fronte occidentale, prima ad Orbassano e successivamente in Val di Susa. Nella primavera del 1744 Leutrum è presso il campo trincerato di Villefranche. Il 20 aprile prende parte alla battaglia che i franco-spagnoli hanno scatenato per prendere il controllo del porto marittimo. Al comando dei granatieri del Reggimento Bourgsdorff (ovvero sempre il Reggimento Rehbinder, a cui nel frattempo è stato cambiato nome) riuscì a riconquistare le ridotte occupate dal nemico presso il Mont Gros e sul Collet de Villefranche grazie ad una brillante manovra a tenaglia coordinata con i granatieri dei reggimenti Saluzzo, Tarantasia e Guibert.

Terminate le operazioni a Villefranche, Leutrum mosse verso Oneglia e rientrò infine in Piemonte. Nel corso dell'estate fu nominato comandante del territorio comprendente le Valli Susa e Chisone.

Nel luglio 1744 è in Val Varaita e prende parte ai combattimenti di Pietralunga (19 luglio). Qui l'armata franco-spagnola, dopo aver spezzato il fronte, aveva costretto alla resa il forte di Demonte e posto sotto assedio la città di Cuneo, allora un punto strategico molto importante del Piemonte sud-orientale. Carlo Emanuele III nominò Leutrum Governatore della Piazzaforte. Egli amministrò al meglio gli 8 battaglioni (per un totale di 3244 uomini, molti dei quali assai provati dalla guerra) di cui disponeva per la difesa della città e organizzò in modo esemplare le difese e la vita cittadina. Il 12 settembre la trincea d'assedio venne aperta, ed il 22 ottobre l'assedio era già terminato: nonostante gli sforzi le truppe franco-spagnole non erano riuscite neppure ad avvicinarsi al cammino coperto. È questo uno degli episodi più gloriosi e celebri tra le imprese militari di Leutrum.

Lo stesso argomento in dettaglio: Assedio di Cuneo (1744).


La città fortificata di Cuneo, in un dipinto di Giuseppe Pietro Bagetti d'epoca napoleonica.
Il 24 ottobre 1744 la carica di governatore della città e della provincia di Cuneo gli fu rinnovata.

Il 22 maggio 1745 Leutrum fu promosso Tenente Generale. Nello stesso anno i franco-spagnoli tornarono all'attacco impiegando Genova come base strategica: dopo aver aggirato le Alpi liguri costrinsero l'esercito sabaudo a ritirarsi sulla linea Ivrea-Chivasso-Villafranca d’Asti. Leutrum fu incaricato della difesa delle Alpi marittime e il 26 agosto, a Ceva, ottenne l'unica vittoria piemontese di quella disastrosa campagna. Il 28 ottobre riusciva nuovamente a fermare l'avanzata francese verso Ceva e Mondovì.

Nell'inverno 1745-1746, mentre ormai è considerato di fatto il comandante generale dell'esercito sardo, con la presa di Costigliole (29 novembre 1745) Leutrum riuscì a consolidare il fronte a ovest di Asti, città in mano ai franco-spagnoli. Nel febbraio del 1746, dopo aver riconquistato i castelli di Balangero e Castagnole Lanze, fu in grado di tentare la riconquista di Asti. In questa offensiva, che ebbe luogo nel corso di una tempesta di neve, Leutrum si trovò per la prima volta alla testa di un'armata numerosa (31 battaglioni di fanteria e 6 reggimenti di cavalleria, per un totale di circa 30000 uomini). L'impresa fu un successo di proporzioni storiche: il 7 marzo Asti fu nuovamente in mano sabauda, 9 battaglioni francesi (approssimativamente 5.000 uomini) furono fatti prigionieri, 27 bandiere e 8 cannoni furono sottratti al nemico. Il 10 marzo fu liberata anche la cittadella di Alessandria. Il 17 aprile mosse infine verso la piazzaforte di Valenza, conquistandola il 4 maggio 1746.

Il 28 marzo 1746 Leutrum raggiungeva ufficialmente, con il grado di Generale di fanteria, i vertici dell'esercito del Regno di Sardegna. Nel 1747 ebbe l'incarico di difendere il fronte del ponente ligure. Nonostante le esigue forze di cui disponeva, riuscì ad arrestare un'armata franco-spagnola composta da oltre 50 battaglioni sulla linea Saorgio-Oneglia-Savona consentendo così all'esercito imperiale (che assediava Genova) di giungere tempestivamente.

Al termine della Guerra di successione austriaca Leutrum fu confermato Governatore di Cuneo.

Religiosità:

« Ringrassio tant Vòstra Corona,
diso na còsa, che Dio 'n përdon-a:
fede 'd barbèt, costum d'alman,
peusso nen meuire da bôn cristian. »

« Ringrazio tanto Vostra Maestà;
dico una cosa, che Dio mi perdoni:
fede protestante, divisa d'alemanno,
non posso morire da cattolico. »
(Ballata tradizionale (Barôn Litrôn)

La figura del barone Leutrum è ricordata non solo per le imprese militari ma anche per la coerenza con la quale rimase saldamente votato alla confessione protestante, nonostante in più occasioni gli fossero stati prospettati onori e denari qualora avesse acconsentito a convertirsi al cattolicesimo. Sono rimaste celebri le parole che egli rivolse a Carlo Emanuele III:

« ...presso gli uomini non sia per incontrare la stima
chiunque non persevera nell'esercizio di sua religione. »
La più alta rinuncia perpetrata in ossequio alla sua fede fu indubbiamente quella del collare dell'Ordine Supremo della Santissima Annunziata (la massima onorificenza concessa dal Regno di Sardegna) a cui era stato designato da Carlo Emanuele III, che tuttavia non poté concedergliela poiché ciò era impedito dalla confessione protestante di Leutrum.

Morte:
Carlo Sigismondo Leutrum morì nella "sua" Cuneo il 16 maggio 1755. La diagnosi terminale fu di idropisia, termine desueto con cui si intende oggi l'edema, dovuto probabilmente ad una insufficienza renale.

Anche in punto di morte, di fronte a Carlo Emanuele III che gli prospettava un funerale con i massimi onori religiosi e militari ed una tomba monumentale, Leutrum rifiutò per l'ultima volta di convertirsi al cattolicesimo. Dispose anzi, per sua espressa volontà, di essere sepolto presso il Ciabàs, un minuto tempio valdese di montagna sito presso il comune di Angrogna, luogo ove riposa tutt'oggi.

Il Reggimento Leutrum fu richiamato in città per rendere gli onori al suo comandante, e ne scortò il feretro fino al luogo della sua sepoltura.

Edited by sofocle62 - 15/3/2017, 21:02
 
Web  Top
view post Posted on 16/3/2017, 00:00     +1   +1
Avatar

general

Group:
FIRST LADY
Posts:
29,226
GRAZIE!:
+3,789

Status:


ne combinò di cotte e di crude 'sto qua! :D

Comunque al di là delle strofe e musiche piacevoli queste canzoni ci offrono utili indizi per capire la mentalità e gli usi dell'epoca... interessanti anche le stampe nel video della Ville de Chambery, i sentieri intagliati nella roccia delle montagne, le chiesine segna via e le uniformi con grembiulone e colbacco dei genieri nel corteo militare etc etc... :D

Edited by cesira.66 - 16/3/2017, 11:00
 
Top
21 replies since 17/5/2016, 21:07   1468 views
  Share