Allora...ho voluto informarmi sulla ricerca in terreni non vincolati..campi arati ecc dove piu' volte ho sentito dire si possa, previo permesso del contadino, spazzolare tranquillamente almeno per quanto riguarda la zona lombarda. Ho chiesto all' ente beni culturali e questa e' stata la risposta:
......Come più volte ribadito dal dottor Filippo Gambari, già Soprintendente Archeologo della Lombardia, in relazione all'uso del metal detector,
l’art. 88 del D. Lgs. 42/2004 (Codice dei Beni Culturali) recita: “Le ricerche archeologiche e in genere le opere per il ritrovamento delle cose indicate all’art. 10 [cioè ogni bene culturale, ogni oggetto antico, ogni oggetto portatore di valore storico, anche oggetti del “recente passato”] in qualunque parte del territorio nazionale sono riservate al Ministero”. Dunque, le scoperte di privati cittadini, al di fuori di concessioni rilasciate dal Ministero o progetti di ricerca istituzionali, per essere legittime ai sensi dell'art. 90 dello stesso Codice debbono essere "fortuite", cioè non derivanti da un'attività di ricerca finalizzata. Quindi, se io uso il metal detector in un'attività legittima (perché non finalizzata alla ricerca di reperti, quale che ne sia il carattere o la cronologia) e mi capita una scoperta fortuita, allora vale tutto quanto stabilito nel citato articolo, con l’obbligo di attivazione della Soprintendenza con comunicazione (anche e-mail in caso di giornata di chiusura degli uffici) entro 24 ore e i diritti anche economici conseguenti alle scoperte, che restano di proprietà esclusiva dello Stato.
Diversa è la situazione se io metto in atto un'attività di ricerca finalizzata in tutto o in parte al ritrovamento di oggetti definibili come beni culturali, perché tale azione, indipendentemente dal determinarsi di ritrovamenti o meno, è di per sé contro la legge se non collocata in un progetto di ricerca o salvaguardia coerente, autorizzato a livello amministrativo come attività svolta in concessione da soggetti promotori di ricerca (es. Università, Musei) o in collaborazione con organi del Ministero o per loro incarico, in questo caso diretta e verificata da questi ultimi anche sul piano tecnico-scientifico. Tali progetti non possono essere, in un territorio come quello italiano e con la normativa vigente, una semplice autorizzazione a girare con il metal detector salvo poi segnalare eventuali ritrovamenti, che rischiano però così di non essere sempre riconosciuti o di essere decontestualizzati, prelevati in modo scorretto, ecc., anche ammesso di poter ipotizzare un quadro di assoluta affidabilità fiduciaria degli operatori. Il reperto archeologico infatti, prima ancora che come "cimelio" o oggetto in sé, ha valore come documento che, nei suoi legami con il contesto in cui si trova, permette di ricostruire un tassello della storia del nostro territorio e delle vicende umane avvenute su di esso.
Il fatto che spesso si faccia riferimento - nei blog e nelle informazioni spesso imprecise circolanti - a specifiche aree dipende solo dal fatto che, in quelle aree di cui è con qualsiasi modalità noto ed evidente il contesto archeologico, la ricerca con metal detector non può logicamente sul piano della consapevolezza e dell'intenzionalità non essere finalizzata principalmente o esclusivamente al ritrovamento di reperti, e dunque può essere più evidente nella valutazione discrezionale del magistrato inquirente il requisito soggettivo della fattispecie di reato.
D'altra parte non si deve confondere la libera vendita dei metal detector con l’indiscriminata facoltà di utilizzo. Io posso liberamente e ovunque comprare una pala, ma se la uso per uno scavo archeologico clandestino commetto reato. In sostanza, se giro con il metal detector su una spiaggia è logico che sia plausibile la ricerca di oggetti recenti persi da bagnanti, se giro con il metal detector sul mio campo posso anche sostenere di voler asportare rottami ferrosi per evitare il danneggiamento del mio strumentario agricolo, se utilizzo il metal detector per localizzare tubi, cavi elettrici ecc. in un contesto di cantiere è ragionevole che l’utilizzo sia del tutto compatibile con la normativa e che se avviene una scoperta diversa questa sia veramente fortuita, ma se passo a tappeto campi arati in aperta campagna, che cosa sto effettivamente cercando?
Partecipando ad associazioni di volontariato archeologico si può conseguire una certa formazione basica sulle modalità operative per garantire di evitare danni alle strutture e ai reperti o perdita di dati, e può capitare certamente di collaborare a progetti di ricerca autorizzati in uno specifico e circoscritto ambito sulla base di protocolli operativi concordati, in cui può al caso trovare posto anche l'uso strumentale del metal detector come di qualsiasi altra attrezzatura funzionale, escludendo però per principio una specie di "licenza" per una mera azione isolata e individuale, quasi se fosse il patentino regionale per la raccolta dei funghi (si passi il paragone esagerato ma è solo per essere efficace). Anche per il passato recente, per es. su alcune aree di battaglia della storia moderna, sono state date ad associazioni volontaristiche autorizzazioni per ricerche, con adeguati controlli e protocolli, per contestualizzare attraverso anche piccoli oggetti fasi, momenti e topografie degli avvenimenti. Il fatto invece che azioni individuali di raccolta con metal detector siano purtroppo condotte non di rado in spregio o in elusione della legge sta creando un consistente danno al nostro patrimonio, anche in Lombardia, disperdendo sul mercato clandestino reperti significativi o anche solo asportando sistematicamente da contesti archeologici piccoli oggetti come le monete che sarebbero importantissimi per la ricostruzione storica.
Mi auguro di averle dato indicazioni sufficientemente chiare e non troppo tecniche e resto a disposizione per eventuali precisazioni.
Cordialmente
Sara Masseroli Dott.ssa Sara Matilde Masseroli Funzionario Archeologo Direttrice del Parco Archeologico e Antiquarium di Castelseprio Responsabile della tutela archeologica per la Città e la Provincia di Pavia Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le Province di Como, Lecco, Monza-Brianza, Pavia, Sondrio e Varese
.....commenti?🤔
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