| Datazione: '900 Al fronte Santissima Vergine di Loreto Al retro la Santa casa di Loreto
Datazione: '900 Al fronte Sant'Anna e la Madonna Al retro Angelo custode
Datazione: '900 Argento Beata Vergine Immacolata
Datazione: '900 Al fronte Gesù della Pietà Al retro Santa Caterina da Siena
Datazione: '900 Argento Madonna con Bambino
Datazione: '900 Al fronte scritta "Sia benedetto il nome del Signore" e al centro il monogramma di Cristo Al retro scritta "Cuor di Gesù salvaci - periamo" e al centro rappresentazione del Cuor di Gesù.
"Significato della parola "periamo": episodio del Nuovo Testamento, la barca che sta per naufragare, Matteo capitolo VIII versetto 25. Traduzione italiana: Allora, accostatisi a lui, lo svegliarono dicendo: «Salvaci, Signore, siamo perduti!». Versione latina: Et accesserunt et suscitaverunt eum dicentes: “ Domine, salva nos, perimus! Sulla medaglia, riferita al Sacro Cuore di Gesù, è riportata la versione originale dello scritto".
Il monogramma del nome di Gesù ebbe vasta diffusione in tutta la cristianità ad opera del grande predicatore francescano Bernardino da Siena, che percorse per decenni l'Italia centro-settentrionale infiammando le piazze e i cuori. Il testamento del santo, documento di commovente intensità umana, inizia con queste parole: "In primo luogo vi lascio la cosa più preziosa che io vi possa lasciare, cioè il nome di Gesù del quale sono divotissimo, ch'è nome sopra ogni nome; e questo dolcissimo ed alto nome abbiatelo sempre segnato nelle menti e fronti vostre, affinché sempre vi accompagni in ogni luogo; cosicché quando sorgete dal letto, il segno della santa croce nel nome di Gesù sia principio di ogni vostra intenzione ed opera; quando sedete a mensa cominciate nel nome di Gesù, similmente quando v'alzate da essa o scrivete lettere, la prima parola sia nel nome di Gesù" . San Bernardino a Modena nell'anno santo 1423 (per ritornarvi poi anche nel 1429). In quell'occasione, nell' accomiatarsi dai modenesi dopo aver predicato appassionatamente generando conversioni, riconciliazioni, rinnovata affezione alla vita cristiana e due confraternite, lasciò a ricordo del suo passaggio, come era solito fare, delle piccole, originali tavolette fatte dipingere secondo le sue indicazioni (erano i santini di allora). Una, più grande, la lasciò alla confraternita dell'Annunziata. Quella tavoletta è tuttora custodita (ed esposta) nella chiesa di Santa Maria delle Asse in corso Canal grande. Immagine Essa rappresenta proprio il monogramma del nome di Gesù, in una versione molto densa di simboli realizzata secondo il gusto estetico del tempo, l'ultimo gotico. Al centro di una raggiera di 96 raggi con inserite 12 lingue di fuoco sono inseriti tre caratteri alfabetici formati da nastri svolazzanti con estremità floreali. I caratteri sono la y (allora usata al posto della i), la h e la s, da lui letti come iniziali delle parole JESUS HOMINUM SALVATOR (= GESÙ SALVATORE DEGLI UOMINI) . L'asta ascendente della lettera centrale h si trasforma in croce nella quale sono infissi tre chiodi. Il tutto in colore oro (simbolo della gloria, della divinità) su fondo blu (il colore del cielo). Quei tre caratteri, ereditati da un' antica abbreviazione greca del nome di Gesù (data dalle sue prime tre lettere ΙΗΣΟΥΣ) cioè I H S, costituirebbero propriamente un trigramma, ma il loro strettissimo intreccio grafico e semantico ha fatto sì che si parlasse di monogramma. Il disegno di quella tavoletta funse da prototipo, e cominciò da allora ad essere riprodotto in formelle di piccole dimensioni per essere murato al!' esterno delle case, sopra i portoni o di fianco ad essi, con evidente triplice significato: di primordiale richiesta di protezione, di confessione di fede e appartenenza cristiana, di benedizione e richiamo a chi entra e a chi transita. Per comprendere l'importanza del nome, si consideri che nella cultura del tempo, tutta improntata dallo avvenimento cristiano, erede a sua volta della sacralità della storia veterotestamentaria, il nome non era un semplice dato anagrafico della persona ma molto di più, arrivando a significare, ad esprimere, ad evocare qualcosa dell'essenza stessa della persona che lo porta (ancora oggi i cristiani si riuniscono abitualmente nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito santo). Dopo un secolo cadono in disuso i caratteri gotici ma non il richiamo al nome e perciò alla presenza di Gesù. Con la riscoperta del classico carattere lapidario romano (che è solo maiuscolo) il monogramma viene ridisegnato: la croce, resa indipendente, si appoggia all'asse orizzontale della H, mentre i chiodi si staccano da essa per ritrovarsi in basso raggruppati come un marzetto. In pieno cinquecento compare un altro grande uomo, Ignazio di Loyola, con la sua Compagnia di Gesù. Il simbolo del nome di Gesù viene assunto come emblema, e le tre lettere sono rilette come iniziali delle parole JESUM HABEMUS SOCIUM (=ABBIAMO GESU COME COMPAGNO). La raggiera bernardiniana viene mantenuta, come simbolo dell'irradiazione in tutte le direzioni di quella luce che è Cristo. Le lingue di fuoco inserite in essa richiamano quella frase di Gesù: "Sono venuto a portare il fuoco sulla terra, e quanto desidero che si accenda!". In tutti i casi (simbolo IHS di tipologia bernardiniana, romana, gesuitica) si tratta sempre di un monogramma cristologico che parla di Cristo. Parla e precisamente annuncia questo: Gesù è il salvatore di tutti gli uomini Questa salvezza è stata attuata mediante la Sua morte in croce e la Sua risurrezione La fede e l'invocazione degli abitanti di questa casa la rende presente nell'anno tale (dove il millesimo della data è esso stesso, tuttora ed in buona parte del mondo, riferimento cronologico alla nascita di Gesù Cristo).
San Bernardino da Siena 20 Maggio
Patrono di: - Filettino - Torrice - Vicalvi
Protettore: pubblicitari
Etimologia: Bernardino = ardito come orso, dal tedesco
Emblema: YHS monogramma di Cristo
San Bernardino da Siena Sacerdote: Festa 20 maggio Nato a Massa Marittima, 1380 Morto a L'Aquila, 20 maggio 1444
Religioso francescano, fu grande e popolare predicatore del nome di Gesù. Attraversò villaggi e città dell'Italia settentrionale e centrale portando, con la parola e con l'esempio, intere popolazioni a un profondo rinnovamento cristiano. Lavorò per la riforma dell'Ordine francescano. Di lui restano alcuni scritti in lingua latina e volgare. Nato nel 1380 a Massa Marittima, dalla nobile famiglia senese degli Albizzeschi, rimase orfano dei genitori in giovane età. Fu allevato a Siena da due zie, frequentò lo Studio senese fino a ventidue anni, quando abbandonò la vita mondana per vestire l'abito francescano. L'8 settembre 1404 ha officiato la sua prima messa. In seno all'ordine divenne uno dei principali propugnatori della riforma dei francescani osservanti. Banditore della devozione al santo nome di Gesù, ne faceva incidere il monogramma "YHS" su tavolette di legno, che dava a baciare al pubblico al termine del discorso. J H S. Il monogramma di sua creazione. Morì nel 1444 nella città dell'Aquila, dove nel corso delle prediche che si era prefissato vi giunse ormai morente. Bernardino fu canonizzato nel 1450 a soli sei anni dalla morte. Ogni anno la prima domenica di Maggio successiva al 20 si svolge il balestro del Girifalco in suo onore.
Il Sacro Cuore di Gesù è il cuore di Gesù a cui i cristiani della Chiesa cattolica rendono culto. Alla devozione al Sacro Cuore è inoltre connessa una festa particolare.
Motivazioni Al cuore di Gesù la Chiesa cattolica rende culto di latria (culto di adorazione) intendendo onorare: - uno degli organi della sua umanità, che, per l'intima unione con la Divinità, ha diritto all'adorazione; - l'amore del Salvatore per gli uomini, di cui è simbolo il suo cuore.
Sviluppo della devozione I primi impulsi alla devozione del Sacro Cuore di Gesù provengono dalla mistica tedesca del tardo medioevo, in modo particolare da Matilde di Magdeburgo (1207-1282), Matilde di Hackenborn (1241-1299), Gertrude di Helfta (ca. 1256-1302) ed Enrico Suso (1295-1366). Tuttavia la grande fioritura della devozione si ebbe nel corso del XVII secolo, prima ad opera di Giovanni Eudes (1601-1680), poi per le rivelazioni private della visitandina Margherita Maria Alacoque, diffuse da Claude La Colombière (1641-1682) e dai suoi confratelli della Compagnia di Gesù. La beata Maria del Divin Cuore, contessa Droste zu Vischering, dotata di doni mistici, ispirò il Papa Leone XIII a promulgare l'enciclica Annum Sacrum, con cui si effettuava la consacrazione del genere umano al Sacro Cuore di Gesù. Durante il XVIII secolo si accese un forte dibattito circa l'oggetto di questo culto: nel 1765 la Congregazione dei Riti affermò essere il cuore carneo, simbolo dell'amore. I giansenisti interpretarono questo come atto di idolatria, ritenendo essere possibile un culto solo al cuore non reale, ma metaforico; papa Pio VI, nella bolla Auctorem fidei, confermò la dichiarazione della Congregazione notando che si adora il cuore "inseparabilmente unito con la Persona del Verbo". Importante nello sviluppo della devozione al Sacro Cuore risultano tre encicliche: Annum Sacrum di Leone XIII, Miserentissimus Redemptor di Pio XI e soprattutto l'enciclica Haurietis Aquas di Pio XII.
La devozione dei primi nove venerdì del mese Quella dei "Primi nove venerdì del mese" è una pratica devozionale della Chiesa cattolica, nata in seguito alla "Grande Promessa" che Gesù avrebbe rivelato a santa Margherita Maria Alacoque, consistente nella grazia della perseveranza finale per chi si fosse comunicato, in stato di grazia, il primo venerdì di nove mesi consecutivi. Tale devozione è stata spiegata da Margherita Maria Alacoque come riparatoria dei peccati commessi nei confronti del Sacro Cuore di Gesù.
La festa La festa del Sacro Cuore fu celebrata per la prima volta in Francia probabilmente nel 1672 e divenne universale per tutta la Chiesa cattolica solo nel 1856; viene fissata tradizionalmente nel venerdì successivo all'ottava della solennità del Corpus Domini, se questa si festeggia nel secondo giovedì dopo Pentecoste; se il Corpus Domini si festeggia di domenica, si tratta del primo venerdì immediatamente successivo ad essa. Nel territorio del Tirolo storico, quindi anche in Trentino - Alto Adige, è da lungo tempo radicata la tradizione di accendere dei falò, i cosiddetti Herz-Jesu-Feuer, sulle principali cime montuose della regione, durante la notte della domenica della festa, in onore del Sacro Cuore di Gesù. La data della festa può variare (a seconda della data in cui cade la Pasqua cristiana) tra il 29 maggio e il 2 luglio.
Le congregazioni Sono numerose le congregazioni maschili e femminili che sono sorte in correlazione allo sviluppo del culto del Sacro Cuore. Di seguito se ne elencano alcune.
Datazione: 1900
MEDAGLIA - Leone XIII 1900 - ANNO XXII - commemorativa Anno Santo.
Fronte: busto del Papa con stola e zucchetto, rivolto a sinistra, sotto il busto nome dell'incisore: BIANCHI - attorno legenda LEO. XIII. PONT. .MAX . AN. XXII.
Retro: Cristo nimbato a braccia aperte sopra Porta Santa al cui esergo: AN. MCM - attorno la dicitura: VENITE. AD. ME. OMNES. HAEC. EST. PORTA. DOMINI.
Metallo bronzo gr. 12,20 - diametro mm 30,00 - contorno liscio.
Medaglia emessa il 24 dicembre 1899 a ricordo dell'apertura della Porta Santa e dell'Anno Santo.
Edited by CHECCO70 - 12/4/2017, 13:35
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