METAL DETECTOR HOBBY

Hayabusa II

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view post Posted on 30/8/2020, 15:53     +1   +1
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DEUS 2
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Problema molto comune. Dovremmo guardare tutti di più le stelle, le galassie, il cielo profondo e rendersi conto di quanto siamo minuscoli..
 
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view post Posted on 30/8/2020, 16:52     +1   +1
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Verissimo ragazzi, il mondo di oggi ci costringe a seguirlo nel suo vortice di frenesia che ci allontana dalla natura, dal suo lento mutare e da fenomeni che ormai ai più risultano impercettibili poiché immobili agli occhi di chi ormai vede solo i rapidi movimenti, come le mosche. Le stelle ormai sono per pochi. Per chi ha tempo di godersele. Per chi ancora le può vedere...
So che noi detectoristi siamo proprio della pasta giusta per apprezzare ancora queste cose!
 
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view post Posted on 30/8/2020, 17:33     +2   +1   +1
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Esatto...e pensare che abito tra pascoli e boschi..in cima ad una collina ed intorno il nulla.. In sincerità guardo le stelle...quando la notte mi sveglio.. Mi alzo.. esco dalla porta...vado in mezzo al prato e con gli occhi al cielo faccio pipi'...le orecchie tese.. i caprioli..i cinghiali..la civetta... Il gufo.. Sono pazzo ma questa per me è poesia...
 
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view post Posted on 30/8/2020, 17:45     +1   +1
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Bellissimo Fabio, ormai è per pochi. Pochi fortunati e comunque non è per tutti. Chi ancora può farlo ha anche delle capacità e conoscenze che vanno via via perdendosi, triste realtà! Complimenti!
 
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view post Posted on 6/12/2020, 11:54     +1   +1   +1
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E mentre i cinesi stanno per riportare a terra pezzi di luna prelevati dal loro lander, i giapponesi oggi 6 dicembre hanno fatto atterrare con successo la capsula a bordo di Hayabusa II che partita esattamente 6 anni fa, ha raccolto campioni dell'asteroide Ryugu. Missione veramente eccezionale!


5 dicembre 2020 Luigi Bignami

Dopo un viaggio di oltre 5 miliardi e 273 milioni di chilometri la sonda dell'Agenzia Spaziale Giapponese (JAXA) Hayabusa 2 ha riportato a Terra campioni dell'asteroide Ryugu. L'arrivo sulla Terra della capsula con il carico è avvenuto alle 18:50 circa ora italiana, in un'area di test militari dell'Australia meridionale. Tutto è andato come previsto ed ora gli scienziati fremono di poter mettere le mani sul materiale raccolto.

La sonda era partita il 3 dicembre 2014 e nel 2019, a febbraio e a luglio, ha raccolto due campioni dell'asteroide. Il primo direttamente dalla superficie, il secondo in profondità, dopo che un proiettile in rame aveva creato un cratere che permise di portare alla luce materiale non alterato dalle radiazioni cosmiche.

Il rientro sulla Terra ha avuto due momenti fondamentali: la separazione della capsula dalla navicella principale Hayabusa2 e il rientro della capsula nell'atmosfera terrestre (vedi animazione qui sotto).



LE PRIME SCOPERTE. Le osservazioni fatte dagli strumenti a bordo di Hayabusa 2 avevano già rivelato alcune caratteristiche intriganti dell'asteroide Ryugu (che significa "Palazzo del drago"), che ha un diametro di circa un chilometro. Sembra che si sia formato da un cumulo di macerie rotanti prodotte dallo scontro di precedenti asteroidi. Ciò significa che gli asteroidi possono avere storie complesse ben documentate.

Molti "asteroidi a condrite carboniosa" come Ryugu sono ricchi di minerali che richiesero acqua per formarsi e dunque, nel passato, potrebbero averla portata sulla Terra in grandi quantità. Curiosamente, le osservazioni di Ryugu suggeriscono che non è così ricco di acqua come ci si aspettava quando è stato selezionato come obiettivo per questa missione. È possibile che l'acqua negli asteroidi che diedero origine a Ryugu sia evaporata a causa del riscaldamento interno da parte di materiale radioattivo.

Al contrario, l'asteroide Bennu, che è stato campionato dalla missione Osiris Rex della NASA e riporterà campioni nel 2023, sembra essere ricco di minerali idratati.

RISPOSTE SULLA VITA. Ryugu potrebbe dirci molto sulla storia del Sistema Solare.La Terra e gli altri pianeti si sono formati da piccoli corpi rocciosi in un disco di gas, ghiaccio e polvere chiamato "nebulosa solare". Gli asteroidi sono gli avanzi di questo processo. Ma mentre i pianeti hanno subito profondi cambiamenti, sviluppando croste, mantelli e nuclei durante la loro vita, gli asteroidi sono rimasti quasi simili a se stessi così come si formarono all'inizio. Studiando campioni primitivi di asteroidi, possiamo quindi svelare molti segreti su come si è formato il sistema solare. E potrebbero fornirci un aiuto alla domanda: "Gli elementi costitutivi della vita erano già presenti in quella nebulosa o si sono sviluppati successivamente sulla Terra?" Se fossero stati presenti nella nebulosa, potremmo essere in grado di trovarli su Ryugu. E se scoprissimo che gli elementi costitutivi della vita erano presenti al momento della nascita della Terra, ciò significherebbe che la vita potrebbe essere più comune nell'Universo di quanto si possa pensare.

Uno dei vantaggi di una missione di riporto di campioni di altri corpi del sistema solare sta nel fatto che è stata preparata con cura così che la contaminazione da materiali organici sulla Terra è praticamente zero. Quindi, se trovassimo amminoacidi su Ryugu, potremo essere certi che provengono effettivamente da lì.

PROSSIMI PASSI. La navicella con il suo prezioso contenuto verrà portata al Sagamihara Campus vicino a Tokyo, in Giappone, dove verrà aperta nelle prossime ore. La sonda-madre invece, dopo aver rilasciato il suo prezioso carico sulla Terra procederà all'ultima parte della missione, dirigendosi verso un minuscolo asteroide chiamato 1998KY26.

Vi arriverà nel 2031 dopo una serie di sorvoli terrestri. Hayabusa 2 potrebbe atterrare sul quell'asteroide con un diametro di circa 30 metri. Sarà una sfida affascinante. Potrebbe anche aiutarci a capire come deviare un asteroide che potrebbe arrivare troppo vicino alla Terra.

Tratto da: https://www.focus.it/scienza/spazio/il-rie...ta-in-australia
 
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view post Posted on 6/12/2020, 12:07     +1   +1
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view post Posted on 16/12/2020, 18:02     +1   +1
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Hayabusa-2, la “bisaccia” è piena

La Jaxa conferma l’avvenuta raccolta dei campioni e fa sapere che il gas presente nella capsula di rientro è esso stesso prodotto dal materiale collezionato sull’asteroide Ryugu: il primo campione allo stato gassoso proveniente dallo spazio profondo mai portato sulla Terra. Ne parliamo con Ernesto Palomba, ricercatore all’Inaf Iaps di Roma e membro del team di Hayabusa-2

Al Sagamihara Campus Research della Jaxa si festeggia. Il motivo lo si legge nel tweet di ieri, 14 dicembre 2020, con il quale l’agenzia spaziale nipponica conferma la presenza della polvere dell’asteroide Ryugu nella capsula lanciata a terra da Hayabusa-2 lo scorso 5 dicembre: “Il contenitore porta-campioni della capsula è stato aperto, e possiamo confermare che contiene al suo interno grani neri che pensiamo siano di Ryugu”. Gli scienziati hanno osservato il prezioso materiale ancora prima di guardare dentro le tre camere di raccolta dei campioni vere e proprie, intrappolato nel sample container – il contenitore porta-campioni, appunto. Insomma, Hayabusa-2 ce l’ha fatta, ha catturato la sua preda. Una bella notizia alla quale si aggiungono i risultati dell’analisi del gas raccolto nella capsula, la spettrometria di massa eseguita il 7 dicembre presso la Quick Look Facility di Woomera, in Australia, e ripetuta nell’Extraterrestrial Sample Curation Center della Jaxa, sempre al Sagamihara Campus. Non c’è dubbio, spiegano gli scienziati: il gas proviene dal degassamento di composti semi-volatili presenti su Ryugu.

Le analisi dei gas effettuate nei due centri hanno dato lo stesso risultato. Il gas ha composizione diversa da quella dell’atmosfera terrestre, cosa che l’integrità della capsula – perfettamente chiusa da un sigillo in alluminio, così come è stata progettata per impedire l’inclusione dell’atmosfera terrestre – già suggeriva. Si tratta, fra l’altro, del primo campione allo stato gassoso proveniente dallo spazio profondo mai riportato a terra in tutta la storia dell’esplorazione spaziale. L’initial analysis team condurrà ora un’analisi dettagliata della composizione molecolare e isotopica del gas raccolto.

Non passa molto e, sempre con un tweet firmato Hayabusa2@Jaxa, arriva la conferma definitiva: nella camera portacampioni A – indicata nello schema della capsula mostrato in alto come chamber A, e visibile nella realtà nel tweet qui in basso – ci sono molte particelle. Dovrebbero essere quelle raccolte durante il primo touchdown.



«È un’emozione incredibile vedere per la prima volta i granelli raccolti dall’asteroide», dice a Media Inaf Ernesto Palomba, ricercatore all’Inaf Iaps di Roma e membro del team di Hayabusa-2. «Ma forse la cosa più importante è che di materiale raccolto nel primo touchdown ce n’è veramente tanto, forse addirittura cento volte di più di quanto ci aspettavamo. Dall’immagine si vedono diversi granelli di qualche millimetro di diametro, più molti altri più piccoli. Facendo una stima grossolana, direi che almeno qualche grammo è stato raccolto dalla cameretta A».

«L’elemento straordinario di Hayabusa 2», continua Palomba, «è la struttura del sample catcher (compartimento porta campioni), suddiviso in tre camerette (A,B e C). Questo, insieme a una incredibile perizia nella navigazione spaziale, ha permesso alla sonda di raccogliere campioni di due zone diverse dell’asteroide, per poi conservali in compatimenti separati (appunto le diverse camerette). Durante lo svolgimento della missione si è deciso di non procedere con il terzo touchdown, per evitare degli ulteriori rischi connessi all’estremo avvicinamento alla superficie necessario a raccogliere materiale. Il curation and initial analysis team rimuoverà nelle prossimi giorni tutto il campione e procederà con l’analisi».

Tratto da: www.media.inaf.it/2020/12/15/hayabusa-2-raccolto-campioni/

... ragazzi vedere quei frammenti rocciosi raccolti lontanissimo e riportati a terra fa veramente impressione, non ho parole. Complimenti vivissimi alle persone capaci di simili prodigi!
 
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view post Posted on 23/9/2023, 13:11     +1   +1   +1
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Spazio Ci siamo: sta per tornare la sonda Osiris-Rex per consegnare pezzi dell'asteroide Bennu

Domenica 24 settembre la sonda Osiris-Rex sfiorerà la Terta e lascerà cadere un contenitore con i campioni di materiale raccolti tre anni fa sull'asteroide Bennu.

Ora è davvero tutto pronto. Dopo le ultime correzioni di rotta che hanno portato la sonda Osiris-Rex sulla giusta strada per la Terra, la Nasa e gli appassionati di astronomia stanno aspettando con impazienza (e tante aspettative) la consegna di un pacco speciale: il più grande campione di materiale che, da un asteroide, sia stato finora portato sul nostro Pianeta.

E DOPO, UN ALTRO ASTEROIDE. Domenica 24 settembre, infatti, una sonda della Nasa passerà vicino alla Terra e lascerà cadere una "capsula" con il materiale prelevato dall'asteroide Bennu, portando a termine una missione durata sette anni. La capsula poi sarà frenata nella sua discesa da un paracadute, concludendo il suo viaggio di 6,2 miliardi di chilometri nel deserto dello Utah (Stati Uniti): nel frattempo la "nave madre", la navicella spaziale Osiris-Rex, si starà già allontanando, facendo rotta verso un altro asteroide.
Gli scienziati prevedono di avere tra le mani circa 250 grammi di ciottoli e polvere di quell'asteroide, che è molto più del "cucchiaino di materiale" prelevato qualche anno fa dall'Agenzia spaziale del Giappone da altri due asteroidi. Nessun altro Paese è riuscito a recuperare frammenti da questi "oggetti spaziali" e portarli sulla Terra: si tratta di capsule del tempo preservate dagli albori del nostro sistema solare che possono aiutare a spiegare come sono nate la Terra e la vita.

IL MOMENTO DELLA CACCIA. Osiris-Rex partì con una missione da 1 miliardo di dollari nel 2016. Raggiunse l'asteroide Bennu nel 2018 e trascorse i due anni successivi volando attorno a questa piccola "roccia spaziale", alla ricerca del posto migliore per raccogliere campioni. Tre anni fa la navicella spaziale è scesa in picchiata e ha raggiunto il suo obiettivo, toccando per pochi secondi la superficie dell'asteroide: con il suo aspiratore lungo 3 metri ha risucchiato polvere e ciottoli. Ci fu un anche un momento critico perché il dispositivo premette con tale forza sulla superficie dell'asteroide da afferrare tanto materiale che alcuni sassolini si incunearono attorno al bordo del coperchio, rendendone difficoltosa la chiusura. Ma dopo vari tentativi i tecnici della NASA riuscirono a farlo chiudere mantenendo all'interno una quantità di polveri e detriti la cui massa si conoscerà, precisamente, solo dopo l'atterraggio.

COME AVVERRÀ LA CONSEGNA? Osiris-Rex (vedi animazione sotto) rilascerà la capsula a circa 102.000 chilometri di distanza dalla Terra, quattro ore prima dell'atterraggio previsto per domenica (in Italia saranno le 16:55) nello "Utah Test and Training Range" del Dipartimento della Difesa.
Il comando per il rilascio arriverà dal centro di controllo del costruttore della sonda, la Lockheed Martin, dal Colorado. Subito dopo, la nave madre si allontanerà per esplorare un altro asteroide. La capsula con i campioni, larga 81 centimetri e alta 50 centimetri, impatterà con l'atmosfera terrestre a 44.500 km/h, a 13 minuti all'atterraggio. Il paracadute principale rallenterà negli ultimi 1.600 metri, consentendo alla capsula di atterrare 18 chilometri all'ora. Successivamente la capsula verrà trasportata in elicottero in un laboratorio e la mattina successiva, con un aereo, raggiungerà (ancora sigillata) la base di Houston, sede del Johnson Space Center della Nasa.
Scoperto nel 1999, si ritiene che Bennu sia il resto di un asteroide molto più grande che si scontrò con un altro oggetto simile spaccandosi in più pezzi. È largo appena mezzo chilometro e la sua superficie nera e ruvida è ricoperta da massi. Di forma tondeggiante e simile ad una trottola, Bennu orbita attorno al Sole ogni 14 mesi, ruotando su se stesso ogni quattro ore.

PERICOLO? Gli scienziati ritengono che Bennu contenga i resti della formazione del sistema solare avvenuta 4,5 miliardi di anni fa. Potrebbe avvicinarsi pericolosamente alla Terra il 24 settembre 2182, esattamente 159 anni dopo l'arrivo dei primi pezzi dell'asteroide. Secondo gli scienziati, studiare da vicino Osiris-Rex potrà aiutare l'umanità a capire come deviarlo, sarà necessario.

Tratto da: https://www.focus.it/scienza/spazio/ritorn...asteroide-bennu
 
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view post Posted on 25/9/2023, 11:09     +1   +1   +1
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la capsula è atterrata ieri 24 Settembre 2023, qui un articolo da fanpage e il video del rientro
https://www.fanpage.it/innovazione/scienze...lta-dalla-nasa/
ASTEROIDE-NASA-10-1200x675

 
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view post Posted on 25/9/2023, 16:37     +1   +1   +1
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Ho visto anche io e trovo la questione molto affascinante, sono ben 250 grammi di materiale di un altro corpo celeste! È incredibile quello che siamo in grado di fare.
Ovvio ogni meteorite recuperato è materiale extraterrestre, ma questo siamo andati a prenderlo coi nostri mezzi...mica male! Ora sono curioso di vedere le prime analisi di questa polvere di asteroide.
 
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view post Posted on 25/9/2023, 18:00     +1   +1
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Anche io, credo che la cosa sarà lunga e ci scriveranno molto.
 
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Credo anche io. Intanto si può già leggere molto sull' asteroide Ryugu i cui campioni sono stati analizzati già da un po':

https://ilbolive.unipd.it/it/news/asteroid...si-sui-campioni

www.space.com/asteroid-ryugu-samples-analysis-hyabusa2
 
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view post Posted on 5/10/2023, 06:20     +1   +1   +1
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https://www.dday.it/redazione/47147/osiris...nu-del-previsto

Certo che la polvere degli asteroidi è nera come il carbone!
 
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view post Posted on 5/10/2023, 06:37     +1   +1
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l'articolo di che forse l'asteroide contiene carbonio e quindi nero, ma si aspettano le analisi definitive
 
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view post Posted on 11/10/2023, 16:03     +1   +1   +1
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In diretta ora, viene mostrato cosa contiene il campione dell'asteroide bennu:

www.nasa.gov/nasatv/
 
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