METAL DETECTOR HOBBY

IL “TOMMY” NELLA WWII. ANALISI DI UN MANICHINO . Tommy Atkins at War: analysis of his equipment

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icon13  view post Posted on 1/7/2016, 12:20     +7   +1   +1
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Pur dedicandomi prevalentemente all' oggettistica americana della 2^GM, consapevole però che una collezione di militaria per essere esaustiva deve comprendere anche oggetti e attrezzature delle altre nazioni belligeranti, ho cercato insieme a mio figlio di rendere più consona la nostra incrementandola anche con un pò di affardellamento Inglese, Italiano e Tedesco. In questa discussione prenderemo in esame ciò che un fante inglese aveva in dotazione come equipaggiamento di guerra analizzando l' allestimento di un manichino di un Tommy durante la campagna d' Italia del 1943-1945.



Dopo la fine della grande guerra la dotazione del fantaccino inglese rimase pressochè invariata fino al termine degli anni 30. Nel 1937, alle soglie del secondo conflitto mondiale, l' United Kingdom War Departement approvò alcune modifiche sostanziali sia all' abbigliamento che alle dotazioni dei suoi soldati. Le divise formate dalle eleganti quanto anacronistiche giacche, dai pataloni alla cavallerizza di modello e disegno antiquato e dalle vetuste e obsolete fasce mollettiere, furono sostituite da tenute più pratiche comprensive di corti giubbetti denominati Battle Dress, di comodi pantaloni dal regolare disegno e di corte ghette in robusta tela di cotone ritorto, atte ad assicurare una perfetta tenuta dei pantaloni agli scarponcelli di combattimento. Come per le dotazioni personali anche per l' equipaggiamento furono intraprese delle modifiche che oltre alla praticità furono volte soprattutto all' aumento della potenzialità offensiva del soldato. Capienti tasconi pettorali, piccoli ma robusti zaini di trasporto, attrezzi individuali scomposti e sapientemente stivati in robuste custodi di tela, armamento di moderna realizzazione e potenziamento delle dotazioni di munizionamento individuale, reseso il fantaccino inglese contestualmente inquadrato e potenzialmente effeciente per affrontare il secondo sanguinoso conflitto mondiale (1939-1945).









ANALISI DEL MANICHINO.

LA TENUTA DA COMBATTIMENTO (BATTLE ORDER).

La divisa.
Come precedente specificato il capo principale della divisa del soldato inglese, sia in combattimento che in servizio o in libera uscita, era rappresentato dal classico giacchetto Battle Dress e dai relativi pantaloni, realizzati in tessuto di lana colore brown.
Affinché tale combinazione di vestiario potesse essere conservata pulita ed efficente e nei climi invernali potesse conservare al meglio il calore corporeo, fu realizzata una sorta di tuta da indossare sopra alla divisa. Questa tuta in due pezzi, comprensiva di giacchetto e pantaloni era di simile fattura alle divise standard, ma era realizzata in cotone Denim (tessuto uguale agli odierni Blue Jeans) ed era riconosciuta come tuta modello UK P-37 Battle Dress Denim. Data la freschezza del tessuto la tenuta era molto apprezzata ed indossata anche singolarmente soprattutto nei climi caldi (deserto) e umidi (jungla). Alcuni soldati componenti l' VIII Armata Britannica provenienti dall' Africa, nella risalita della penisola Italiana, fecero uso di tali tute come indumento primario.
Per la sua non comune reperibilità l' UK P-37 BD Denim è un pezzo abbastanza apprezzato e ricercato dai collezionisti di militaria inglese.





I marchi regolamentari dell' accettazione (broad-arrow) e dell' anno di costruzione sul Jacket. Il particolare sistema di applicazione e di fermo dei bottoni.



Il numero della matricola del soldato sul Jacket e sui pantaloni.





Il nastrino della medaglia di partecipazione alle operazioni militari in Nord Africa dal giugno 1940 al maggio 1943.
Il nastro e il nastrino della medaglia sono composti da una striscia di tessuto color sabbia in rappresentanza del deserto, nonché di tre strisce color blu scuro, rosso e azzurro in rappresentanza dei corpi che presero parte alle operazioni. La Royal Navy, il Britsh Army e la Royal Air Force.





Gli scarponi e le ghette.



Gli scarponi.
Durante il periodo bellico tutti i reparti del British Army, salvo le truppe corazzate e i conducenti degli autoveicoli, furono equipaggiati con gli scarponi modello Ammunition Boots. Realizzati in pesante cuoio nero granulato erano caratterizzati dalla punta rinforzata e dalla suola provvista di pesante chiodatura. Il tacco è munito di rinforzo a forma di ferro di cavallo e la suola è provvista anche di salvapunta di ferro fissato con le viti. Gli scarponi qui rappresentati facevano parte della dotazione di un sergeante della Military Police e pur essendo da combattimento sono stati laccati per uso parata o rappresentanza di servizio. Il marchio di accettazione e di fabbrica, la data di fabbricazione e la misura della taglia sono stampigliati internamente sulla suola e sulla parte alta del gambale.







Le ghette.

Alla fine degli anni 30 le fasce molletiere furono dichiarate obsolete e sostituite con robuste ghette di tela denominte Ankletes. Questa tipologia di ghette è provvista di rinforzi in cuoio sia sul collo che sul battipiede e di due cinghiette di cuoio dotate di fibbiette per la regolazione. Marchio di fabbrica, di accettazione ed anno di costruzione sono impressi ad inchiostro nella parte interna della ghetta. Non è infrequente la personalizzazione da parte del soldato con nome e numero di matricola.





GLI EFFETI PERSONALI MILITARI E DI ACQUISIZIONE CIVILE.

Nelle tasche del battle dress e dei pantaloni trovavano posto gli oggetti civili e militari di uso quotidiano, mentre al collo del soldato trovavano regolare collocazione le due piastrine di riconoscimento.



Le piastrine di riconoscimento.
Le piastrine di riconoscimento erano assegnate in coppia ed erano realizzate in fibra. Di diversa forma, ottagonale l'una e rotonda l'altra, erano indossate tramite una cordicella di sospensione di filo di cotone intrecciato oppure di normale filo in fibra naturale (spago). Sulle piastrine erano incisi i dati anagrafici del soldato, il suo seriale numerico e la religione (in questo caso C.E= Anglicana). Le vaccinazioni e le date della loro somministrazione non erano contemplate. In caso di decesso il piastrino rosso era ritirato e consegnato all'Intendenza mentre quello ottagonale restava sul corpo del soldato. La fragilità del materiale e la scarsa resistenza alla prolungata esposizione agli agenti atmosferici, creò diversi ignoti fra i caduti britannici.



Il libretto personale e di paga.
Il libretto personale di servizio e paga del militare inglese era riconosciuto come Army Book 64.
Foderato con cartoncino telato, al suo interno oltre alle pagine di istruzione del soldato e quelle relative ai testamenti dei lasciti di oggetti personali regolamentate dalla procedura dell'Army Form B 2089, sono riportati tutti i dati inerenti lo status vitae militare e civile del soldato.
Il libretto qui di seguito presentato è appartenuto ad un Italiano, certo Dotti Giuseppe di Rocca S. Casciano (Forlì), che dopo essere stato fatto prigioniero nel 1943 è stato regolarmente arruolato nell'esercito britannico il 1-9-1944 in India, quale soldato cobelligerante nel 103° battaglione ausiliare pionieri. Trattandosi di un regolare arruolamento il suo libretto personale era del tutto uguale a quello dei commilitoni inglesi.







Il pacchetto di medicazione.
Come tutti i soldati in guerra anche il fante inglese aveva in dotazione il pacchetto di medicazione individuale. Il pacchetto confezionato in tela di cotone contenente due compresse di garza sterile, era per regolamento portato nelle tasche dell'uniforme ma spesso per praticità d' uso, era tenuto sotto la reticella di camuffamento dell'elmetto MKII.



Gli occhiali da vista regolamentari.
Provvisti di astuccio metallico rivestito di pelle sintetica gli occhiali da vista regolamentari disponevano di stanghette flessibili che permettevano il loro uso anche con la maschera antigas.
La parte finale delle stanghette, rotonda ed elastica, fasciando il padiglione esterno dell'orecchio impediva la caduta degli occhiali sia durante l'applicazione della maschera stessa che nei possibili movimenti bruschi durante il suo uso. Gli occhiali erano riposti in una delle due tasche anteriori del battle dress.



Il coltellino regolamentare, multiuso .
Il coltellino regolamentare Jack-Knife era portato in una delle tasche dei partaloni ed era fissato attorno alla vita con una cordicella di filo di cotone intrecciato. Sulla lama apriscatolette sono riportati il marchio di fabbrica e l'anno di costruzione. Le guancette sono in bachilite nera.



Le sigarette.
Il vizio del fumo era soddisfatto da pacchetti di sigarette di acquisizione civile e da sigarette contenute in scatoline metalliche acquistate negli spacci militari gestiti dal NAAFI. Il Navy, Army and Air Force Institutes era un organismo creato dal Governo Britannico nel 1921 per la realizzazione ed il rifornimento di spacci (stores) necessari alle Forze Armate Britanniche sia per la ricreazione che per la vendita di merci ai militari e alle loro famiglie



L' AFFARDELLAMENTO.

L' elmetto MKII.
Anche durante la 2^GM l'United Kingdom War Departement, fedele alle proprie tradizioni, continuò ad adottare il tipico elmetto Brodie modello MKII. Pur considerato per la sua forma a scodella, poco protettivo per nuca e collo, la “scatola di latta” (soprannome datogli dai soldati britannici) rimase in servizio per tutta la durata della 2^GM. Dal 1944, con la realizzazione di un nuovo modello che per la tipica forma a guscio di tartaruga fu denominato MKIII Turtle, cominciarono gradatamente le prime sostituzioni.





Il marchio della fabbrica Inglese BMB (Briggs Motor Bodies Ltd of Dagenham) e l'anno di produzione 1942.



Il cinturone di combattimento.
Con la riforma dell'affardellamento del 1937 fu adottato anche un nuovo tipo di cinturone di combattimento. Il cinturone realizzato in robusto tessuto di cotone ritorto di colore Kaki (nelle ultime produzioni di guerra lo troviamo anche in colore verde) era provvisto di fibbia piatta a sfilamento rapido ed era regolabile in larghezza da entrambe le estremità. La più importante ditta di produzione era la Mills Equipement Company ma durante l'evolversi del conflitto, per colmare la sempre maggiore richiesta, furono incaricate della produzione anche altre fabbriche.
Al cinturone, grazie all'utilizzo di specifici spallacci, veniva appeso praticamente tutto l' affardellamento di guerra.



Ditta e anno di produzione sul cinturone.



Ditta e anno di produzione sugli spallacci.





Quando l'utilizzo dei tasconi cartuccera non era previsto (sevizio da campo) questi venivano sostituiti da due particolari cinghiaggi che permettevano ugualmente di usufruire del cinturone come sopensione per tutta l'altra oggettistica.



La borraccia.
Dal proseguo degli spallacci di sospensione era possibile, tramite due fibbiette poste sulla custode di trasporto, appendere al cinturone stesso la borraccia regolamentare modello Mk VII. La borraccia Mk VII nasce nel 1937 in sostituzione della già versatile Mk VI, allo scopo di risparmiare l'alluminio con il quale quest'ultima era realizzata. L' Mk VII era costruita in lamiera di ferro smaltata colore Olive drab e per garantire una buona freschezza del liquido contenuto, veniva foderata con un'involucro di panno di color nocciola. Il tappo, realizzato in sughero che garantiva una buona tenuta e un buon igiene, era collegato alla borraccia con una cordicella di filo intrecciato annodato alla campanella di assemblamento del tappo stesso. La custode di trasporto poteva essere a semplice gabbietta formata da cinghie di cotone ritorto oppure, come in questo caso, da involucro intero di robusta tela di cotone colore kaki. I marchi di fabbrica e l'anno di costruzione sono impressi ad inchiostro all'interno di cinghie e involucri. Di longeva durata questo modello di borraccia ha continuato ad essere in adozione alle truppe britanniche ben oltre le fine della 2^GM.









L'attrezzo individuale.
Come la borraccia, anche l' attrezzo individuale riposto nella propria custode di trasporto, poteva essere agganciato al cinturone utilizzando il proseguo degli spallacci. L'attrezzo era costituito da una zappetta/piccozza rigida fornita di corto manico di legno rinforzato con ferro alle estremità. Nella parte anteriore del manico, più grossa e conica, veniva inserita la zappetta, nella parte posteriore, tramite un particolare innesto, poteva essere applicata la baionetta a chiodo Mk IV per la ricerca delle mine. Non di grande praticità ed efficacia nella costruzione di profondi ripari o foxhole veniva affiancato, in caso di prolungate soste di combattimento, con corte pale e picconi (mancanti). Le pale ed i picconi venivano distribuiti alternati fra le truppe dei reparti in modo da poter essere usati entrambi con l'unione di due soldati. I marchi di accettazione e di costruzione sono stampigliati sulla piccozza e impressi ad inchiostro all'interno della custode di trasporto.















Le giberne cartuccera.
Con la modifica approntata nel 1937 il Battle Order, l'affardellamento di guerra del soldato britannico, fu munito di due tasconi/giberna pettorali, denominati Poutch (cartuccere universali). Costruite anch'esse in tessuto di cotone ritorto, avevano una capienza di 10 caricatori ciascuna, per un totale di 100 colpi in calibro 303. per il fucile Enfield. Durante le azioni di combattimento che non prevedevano il supporto di mitragliatrici leggere (il famoso fucile miragliatore Bren), il fantaccino inglese utilizzava le giberne come contenitori di trasporto della propria dotazione di munizioni raccolte in bandoniere di tela, ma quando necessitava il fuoco di supporto ogni fuciliere della squadra era tenuto al trasporto anche di due caricatori per il fucile mitragliatore. In questo ultimo caso la dotazione individuale delle munizioni era portata a tracolla nelle due bandoniere, esternamente alle giberne. Ogni squadra era composta da un Corporal (caporale) che comandava il gruppo dei sei fucilieri e dei tre addetti alla mitragliatrice, il Lance Corporal (soldato scelto, vice comandante), il mitragliere e il servente. Il potenziale bellico complesivo del gruppo assommava a 700 colpi per i fucili Enfield e a 24 caricatori da 30 colpi ciascuno per un totale di altri 720 colpi per il Bren. Sia il Bren che i fucili Enfield adottavano le solite cartucce in calibro 303. Il caporale avendo in dotazionne il mitra Sten aveva un munizionamento a parte in calibro 9 mm. I marchi e la data di costruzione sono impressi ad inchiostro internamente nelle giberne ed esternamente sulle bandoniere. I caricatori e i colpi provengono da scavo.

















Lo zaino.
L' haversack modello 1937 era di fatto un tascapane che con i dovuti accorgimenti poteva essere utilizzato anche come zaino da combattimento. Derivato e molto simile al tascapane adottato durante la grande guerra, differiva da quest'ultimo per la diversità del colore, della tessitura della tela di cotone ritorto (più robusta) e per la minore misura della larghezza di cinghiaggi e fibbie. Il modello 1937 nacque per la necessità di poter disporre, durante il combattimento, di uno sganciamento rapido dello zaino dagli pallacci e dal cinturone.
Le sue cinghie di trasporto si sovrappongono sulle spalle agli spallacci e vanno ad agganciarsi all'apice delle cartuccere. Una controcinghia passa sotto le braccia e agganciandosi nel fondo dello zaino ne impedisce lo sballottamento. Basta staccare i ganci delle cinghie dalle cartuccere che lo zaino può essere velocemente liberato dall'affardellamento. Anche se di piccole dimensioni, lo spazio interno dello zaino è sufficente per il trasporto della dotazione personale di combattimento. Nei tre scomparti interni trovavano posto gli oggetti di ordinario uso (gavetta, posate, lampadina da tasca e da cinturone, ecc), quelli dell'igiene personale (set da toilette, da barba, dell'igiene orale, ecc), razioni di emergenza e i capi di biancheria intima di ricambio (franella, mutande e calzini). Sotto la patta di chiusura veniva collocato il telo tenda/impermeabile/poncho in tela gommata colore kaki. Per comodità di utilizo, appesa ad una cinghia della patta, veniva agganciata una tazza di lamiera smaltata (Mug) per l'irrinunciabile the.
Per la sua robustezza e praticità lo zaino fu di indiscusso apprezzamento fra le truppe di fanteria inglesi ed alleate.









Il sistema di agganciamentto e sganciamento rapido dello zaino.





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Il contenuto dello zaino.











L'Holdall (custodia di tela degli oggetti dell'igiene).











Razione d'emergenza di cioccolato vitaminizzato e sigarette.





Biancheria intima di ricambio.





Il telo tenda/impermeabile/poncho.













La tazza di lamiera smaltata “Mug”.





LA MASCHERA ANTIGAS LIGTH MkII 1943.
La necessità di una maschera più leggera particolarmente adatta soprattutto per le operazioni anfibie impose la realizzazione nel 1943 di un modello denominato Ligthweight Service Respirator Mk II 1943. A partire dal 1944 questo nuovo modello rappresentò il modello standard delle forze armate britanniche. La nuova concezione della posizione laterale della cartuccia filtrante rendeva i movimenti della testa molto più liberi e permetteva un miglior utilizzo del sistema di mira dell'arma lunga in dotazione. Il poco ingombro e la particolare forma compatta della custode/zainetto della maschera, privata del suo originale contenuto, permetteva un utilizzo non regolamentare come zainetto di trasporto di una più ampia dotazione di bombe a mano Mills N° 36M.











L'ARMAMENTO.

Il fucile Lee Enfield SMLE N°4 Mark I°.

Dopo il 1942 il nuovo fucile 4 Mark I° entra gradatamente a far parte della dotazione della fanteria inglese. Di moderna concezione sia per la leggerezza che per il più valido sistema di mira con diottra a foglietta, derivava comunque da un progetto del 1926 che fu abbandonato per l'esuberanza di armi lunghe ereditate dalla grande guerra. Il sistema di caricamento resta il classico bolt-action e la capienza del serbatoio è mantenuta in 10 colpi bifilari. Il sistema di caricamento usufruisce ancora delle lastrine provviste di 5 colpi in calibro 303 british. La modifica che più caratterizza questo nuovo tipo di fucile è quella apportata all'innesto della baionetta. La baionetta viene inastata direttamente sulla canna e non più sul bocchino come nel vetusto Lee Enfield Mark III*. Il nuovo sistema di innesto permette l'adozione di una baionetta più corta e più maneggevole della classica baionetta sciabola mod. 1907 del fucile Mark III*. Il set di pulizia e di lubrificazione è riposto in un apposito buco collocato nel calcio del fucile. Si compone di oliatore in ottone e scovolino con cordicella (Pulitrhough) che viene adoperato con piccoli straccetti di pulizia. La cinghia di trasporto è realizzata in robusto tessuto di cotone ritorto colore kaki o verde. Durante il trasporto in terreni particolarmente polverosi o in presenza di fango, il meccanismo di carica del fucile era protetto da una corta custode in tela di cotone colore kaki che era fisssata al fucile tramite tre bottoni automatici. Due laccetti di cuoio legati al copricanna evitavano, durante l'uso del fucile, la perdita della custode.





















La baionetta N° 4 Mark II.
La baionetta di nuova concezione N° 4 Mark II, con corta lama rotonda e inserimento alla canna tramite zoccolo di innesto, entrò in adozione nel 1942 con i fucili 4 Mk I. Molto pratica e leggera fu adottata anche dai corpi speciali come le truppe trasportate e paracadutate. Per la tasca di supporto e trasporto fu ancora previsto il vecchio modello della baionetta 1907 apportando una modifica aggiuntiva o praticando un buco nel passante superiore, per il passaggio del bottone del fodero.









La bomba a mano Mills N° 36M.
Di notevole efficacia difensiva la bomba a mano Mills M36 rappresenta un classico delle dotazioni di granate inglesi. La potente carica di TNT e l'involucro di ghisa a frammentazione rendevano micidiale l'ordigno nell'ordine dei 50 metri. Le granate erano trasportate in tascapani, ma sovente per un veloce utilizzo venivano posizionate agli spallacci con gommini elastici o direttamente attraverso la maniglietta di sicura. (la bomba è stata inertizzata con resina epossidica)





La dotazione personale delle munizioni.
La dotazione individuale delle munizioni per fucile era contenuta in due bandoniere di tela provviste di 5 taschine porta caricatori ciascuna. In ogni taschina trovavano posto due lastrine di caricamento con 5 colpi ciascuna per un totale di 100 colpi a disposizione del soldato. Le due bandoniere erano regolarmente riposte all'interno delle due giberne pettorali (poutch) della Battle Order (tenuta di combattimento), ma in caso di bisogno venivano trasportate a tracolla in modo da ricaricare le giberne ed avere a disposzione un più ampio volume di fuoco.











Alcuni marchi di fabbrica presenti sulle lastrine di caricamento.











La cartuccia in calibro 303 british (7,92X57mm britannico) Mark-VII.
La cartuccia 303 british rappresentava il munizionamento standard delle armi leggere dell'esercito inglese durante la 2^GM. Di buone prestazioni e con elevata potenza d'urto era caricata con polvere cordite confezionata in lunghi fili popolarmente riconosciuti come spaghetti. La cartuccia ordinaria montava una palla blindata a punta acuminata (FMJ-RN) da 174 grani (11,3 GRAMMI) con una velocità di uscita alla bocca di 775 m/s. Il bossolo era di tipo RIMMED.



Alcuni marchi di fabbrica e data sui bossoli sparati recuperati di scavo.







La maratona “britannica” si conclude qui nella speranza di aver fatto cosa gradita e di utilità per tutti e soprattutto per chi vuole dedicarsi in particolar modo, al collezionismo di oggettistica inglese. Nel contesto del collezionismo di militaria della 2^GM l' inglese non è molto menzionato e l'attenzione dei collezionisti è volta in maggior parte al soldato tedesco ed americano, ma avendo avuto l'opportunità di recuperare, in tempi un pò più accessibili e con modica e giusta spesa, tutto ciò sopra descritto, posso affermare che la ricostruzione presentata è stata gratificante e di grande soddisfazione, dimostrando che anche ciò che a volte non viene preso in molta considerazione può invece rappresentare un'ulteriore pietra miliare in una collezione.
Ringrazio l'amico monty che con la sua specifica richiesta mi a spronato ad intraprendere questo lungo ed impegnativo lavoro.

Cordiali saluti a tutti e al prossimo manichino, questa volta però........ “nazionalmente nostrano”.

Luciano

Edited by sofocle62 - 1/7/2016, 14:09
 
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Grazie Talpa...gran bel post ....molto dettagliato
 
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view post Posted on 1/7/2016, 13:36     +1   +1
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vedere gobbe comprare cammello
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Degli inglesi nn mi sono mai piaciute le divise! A parte quella con la giubba rossa che mi fa impazzire!
Per fortuna che la militaria di sua maestä nn é il tuo forte!
Impeccabile come sempre!
 
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view post Posted on 1/7/2016, 19:42     +1   +1
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Tre cose.
1) C'è da lustrarsi gli occhi :wub:
2) il coltellino. Io ne ho 4 identici, di provenienza inglese sempre periodo WW2, ma mi sembrano diversi dal tuo

In altri forum dicevano che era della naia, ma poi si smentivano e così via
3) l'elmo? Sta fluttuando?
 
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view post Posted on 1/7/2016, 21:05     +1   +1
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Ciao 8°. Fa piacere che ti lustrino gli occhi, vuol dire che l'oggettistica presentata è di tuo interesse ed apprezzamento. L'elmetto non fluttua in aria, la foto è stata clonata per esigenze di pubblicazione, in realtà poggia su di un tubolare quadrato che puoi vedere nelle foto del Poncho. Per quanto riguarda il coltellino/i in tuo possesso dalla foto mi sembra di capire che è post bellico italiano. Le guancette in bachelite mi sembrano realizzate con zigrinatura fine, mentre negli inglesi WWII il disegno della zigrinatura è molto più grande. Comunque i marchi sulla lama non possono di certo essere confusi. Inglesi con broad arrow (freccia stampigliata) o nome di fabbrica o città di costruzione e data, negli italiani o non sono presenti marchi o esiste solo la marca di costruzione.

Grazie anche agli altri per la partecipazione
 
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view post Posted on 1/7/2016, 21:25     +1   +1
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CITAZIONE (Talpaman @ 1/7/2016, 22:05) 
Ciao 8°. Fa piacere che ti lustrino gli occhi, vuol dire che l'oggettistica presentata è di tuo interesse ed apprezzamento. L'elmetto non fluttua in aria, la foto è stata clonata per esigenze di pubblicazione, in realtà poggia su di un tubolare quadrato che puoi vedere nelle foto del Poncho. Per quanto riguarda il coltellino/i in tuo possesso dalla foto mi sembra di capire che è post bellico italiano. Le guancette in bachelite mi sembrano realizzate con zigrinatura fine, mentre negli inglesi WWII il disegno della zigrinatura è molto più grande. Comunque i marchi sulla lama non possono di certo essere confusi. Inglesi con broad arrow (freccia stampigliata) o nome di fabbrica o città di costruzione e data, negli italiani o non sono presenti marchi o esiste solo la marca di costruzione.

Grazie anche agli altri per la partecipazione

Vedo che sul mio c'è scritto Coricama. Marchio italiano quindi tutto fila... Certo che si assomigliano...
 
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Per chi collezzione materiale inglese come ne questa è una bibbia del collezionista compimenti a Luciano, devo ammettere che sono riuscito a finire il mio tommy grazie a questa guida su altri lidi... Complimenti ancora
 
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view post Posted on 2/7/2016, 00:45     +1   +1
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Ottimo ed esaustivo nei particolari come sempre, grazie Talpa! ;)
 
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Daniwolf69
view post Posted on 2/7/2016, 07:09     +1   +1




Lo dobbiamo ammettere senza ombra di dubbio...sei/siete un riferimento per tutti noi appassionati /cercatori/collezionisti di militaria WW2!!!
Come dicono..( o dicevano i Francesi...) chapeaux!!!
 
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view post Posted on 2/7/2016, 16:10     +1   +1

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Complimenti x il bellissimo (ed utilissimo) post.

Oltretutto mi ha fatto apprezzare ancora di più dei vecchi ritrovamenti che feci..
 
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view post Posted on 2/7/2016, 16:19     +1   +1
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capitan

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Stupendo post!! Si 8° è post bellico italiano. Ne ho uno dalla naja. Se lo trovo nell'ordine del mio casino lo posto.
 
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view post Posted on 2/7/2016, 16:23     +1   +1   +1
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tenent

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Contribuisco anche io con qualche oggetto ;)

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2 home front 1 sudafricano 1Raf 1 zuckemberg alcuni post..

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view post Posted on 2/7/2016, 16:32     +1   +1
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Ottimi oggetti climb. Tutti ben marchiati e in condizioni eccellenti. Interessanti le ghette, non le conoscevo.
Bravo per la passione che ci metti.
 
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view post Posted on 2/7/2016, 22:51     +1   +1
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Grazie mille Luciano ;) :D
 
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Davverouna bella raccolta Clymb, considerata la giovane età i presupposti per creare una gran bella collezione ;)
 
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