Ti accontento subito Manny!
Allora, circa il radioamatore sullo scoglio cercherò di farla breve ma è complicato per 2 motivi: il primo è che si tratta della passione più grande della mia vita (quella per il metal detecting è enorme ma viene dopo la radio), la seconda è che si tratta di una cosa molto articolata e complessa. Cercherò di essere un Bignami sapendo che comunque tante cose già le sai...o forse tutte!
Quello che a prima vista sembra un pazzo con la radio su uno scoglio, altro non è che il membro di una Dxpediton e cioè di un gruppo di OM (Old Man/Radioamatore) che si recano in un posto molto ricercato radiantisticamente parlando: e cioè che mai o estremamente di rado è stato ascoltato nell'etere. Dunque, ogni paese del mondo, nel mondo radioamatoriale, ha un suffisso che lo rende una realtà a sè. Uno che trasmette dall'Italia avrà un nominativo che inizia per I, dalla Germania per D, dall'Inghilterra per G e così via. A livello radioamatoriale non sono considerati paesi soltanto gli stati ma anche, ad esempio, isole, isolotti e via dicendo. La Sardegna (IS0) o la Corsica (TK) non vengono considerati insieme a Italia o Francia ma come paesi a se stanti. Quello sullo scoglio stava trasmettendo dallo Scarborough Reef: lo Scarborough Reef altro non è che una serie di scogli che affiorano dal mare in territorio filippino. E nel mondo radio lo Scarborough Reef è un paese. Chi decide questo è una grande associazione USA, la più importante al mondo, che si chiama ARRL, American Radio Relay League.
Quella spedizione radio nello Scarborough Reef aveva il nominativo BS7H (Bravo Sugar Seven Hotel) che venne attivata con grande successo nel 1995 e poi nel 2007. Io non riuscii ad ascoltarla nonostante mi fossi recato più volte sulla collina della foto. Queste spedizioni non sono uno scherzo: sono viaggi estremamente costosi che non tutti possono permettersi sia dal punto di vista economico che da quello fisico. Sono infatti attività molto faticose e logoranti e gli operatori si sono ritrovati a trasmettere in condizioni di assoluto pericolo. Anni fa un membro di una Dxpedition venne ucciso da dei militari in un paese del sud est asiatico. Il motivo è che ci sono posti, magari contesi come BS7 tra Cina e Filippine, dove è vietato fare radio. Posti caldi come la Corea del Nord che è infatti diventata la più ricercata tra i most wanted. Diciamo che lo stress, in generale e durante queste attivazioni radio, la fa da padrona. Le grandi case produttrici di apparecchi radio come Yaesu, Icom, Kenwood, sponsorizzano queste Dxpedition che necessitano, di base, di tanti soldi tra spostamenti, benzina, generatori, radio, antenne, strumentazioni varie, viveri e quant'altro.
"Te Alaska saresti così imbecille da andare in un posto come quello, a sedere su una sedia sopra a uno scoglio in mezzo al mare a trasmettere per ore ed ore??? Si, partirei subito, soldi permettendo! Anche se il mio sogno è trasmettere da un posto freddo, diciamo polare ".
Tipo questo:
Sai dove si trova quel radioamatore Manny? Sull'isolotto di Ogliuga! Ecco da dove proveniva il mio nick! Un isolotto delle Delarof, isole Aleutine, Alaska. KL7RRC era il nominativo di quella Dxpedition: non si trattava di un most wanted a livello di paesi (perché KL7 è comunque sia Alaska) ma di most wanted a livello di isole. Ogliuga era infatti la prima volta che veniva attivata e quindi la prima volta che dei segnali radio volavano nell'etere da Ogliuga. Io non riuscii a sentirli ma la spedizione, a causa di una scarsa propagazione, non andò bene. In Italia saranno riusciti a contattare Ogliuga non più di 3/4 radioamatori. Uno fu un "big gun" dalla Ciociaria. Il team era composto da poche persone, miste americane e russe: tutto molto costoso tra aerei, elicotteri e barche per arrivare su quell'isolotto.
Questo è un video di quel team, girato non su Ogliuga ma su un isolotto vicino: questi radioamatori fecero un tour su più isole delle Delarof. Notare la maestria con cui questo russo maneggia il tasto per il CW (morse) e notare anche le condizioni operative dentro a quella tenda, al freddo.
VideoÈ una cosa che secondo me ha un fascino senza fine, una cosa di una bellezza straordinaria.
Quello che mi ha sempre affascinato è che si tratta di segnali che, ascoltati una volta, non è detto che ci sia una seconda. Il manico di ascoltare un segnale al limite che arriva in fading (qsb, che sale, che si abbassa e che poi, magari, precipita per poi scomparire del tutto), e smanettare con i filtri per tirarlo fuori dal qrm o qrn (disturbi prodotti dall'uomo o atmosferici ). Troppo bella la radio. Una passione che ti arriva nel midollo, che ti porta via l'anima. Come è successo a me quando, durante quella fredda serata d'inverno nel 1991, accesi quel mattoncino della GIG. Rimasi folgorato, letteralmente catturato. E infatti, tra uno stop e un altro, sono in radio da quasi 25 anni.
La radio è una magia.