I pulse induction discriminano? La risposta è NI. O meglio, in generale la risposta è no mentre nello specifico è si.
(Nella foto un pulsato che ho sempre desiderato ma mai preso perché dovrei farmelo spedire dagli USA con conseguente salasso: il TDI Pro).
Pulsati che realmente discriminano sono i GPX della Minelab. Il GPX5000, ad esempio, può discriminare in un range compreso tra 1 e 10. Si parla di iron reject. Personalmente tengo questo valore a 6 ma non ho mai avuto tempo di testarlo come dico io. E nemmeno voglia ma quella sta tornando! Sicuramente, e questo vale anche per i VLF, la discriminazione incide sulla profondità e, se tenuta a livelli sostenuti, può tagliare fuori piccoli target, o peggio, target minuscoli come ad esempio le pepite di oro nativo. Da qui, e questa è più una curiosità che altro, ecco perché un mostro come il GPZ 7000..NON ha possibilità di discriminare! Perché, nasce severamente ed esclusivamente per la ricerca di oro nativo e quindi sarebbe una bestemmia qualsiasi tipo di discriminazione! È proprio così, 9.000 euro di macchina e niente discriminazione.
Apro una piccola parentesi: il GPX5000 è una macchina molto profonda ma considerate che il GPZ raggiunge il 40% di profondità in più rispetto ad un GPX. Quindi, se io ascolto un segnale debolissimo, al limite, di un target posto a 50cm di profondità, con un GPZ e sul medesimo target, sarei al limite a 70cm. Si sta parlando di numeri estremi perché sappiamo bene che in ricerca le cose cambiano.
Altra macchina posseduta, pesantissima e con pregi e difetti ma che però discrimina, è l’ATX della Garrett che permette di riconoscere il grunt del ferro premendo l’apposito tasto “iron check”. Così come il TDI con il suo pulse delay e il tasto di switch tra bassa e alta conduttività.
Di cose da dire ce ne sarebbero tantissime perché stiamo parlando di un mondo completamente diverso da quello dei VLF: il mondo dei pulse. In generale però, con l’ATX ad esempio, ho sempre discriminato “a orecchio” e questo non significa che sono un mago come NASA Tom ma, molto più semplicemente, sceglievo il tono da scavare: la mia preferenza è sempre andata al “hi lo” e quindi al poco conduttivo..questo significa che scartavo a prescindere ogni “lo hi” perché, generalmente, altro non era che ferro arrugginito. Ricordo una volta con l’ATX in battigia: a profondità siderali scavai per curiosità svariati “lo hi” che poi si rivelarono essere dei semplici ramini ormai diventati blocchi di ruggine..ramini che erano in profondità non dall’estate precedente ma almeno da 2 o 3 stagioni.
Sappiamo bene che la profondità non è tutto ma, anche in questo caso, un “hi lo” di una bella fede a una quarantina di centimetri avrebbe fatto la differenza!
Poi se volete possiamo approfondire un po’ anche se preferisco di gran lunga la pratica alla teoria!
Edited by _Napalm - 29/4/2020, 16:15